AVVENTURE

AVVENTURE AVVENTURE Biografica Da ragazzo faceva uno strano mestiere la-I sciatogli in eredità da suo padre. Nelle corti, nelle viuzze anguste dei quartieri -popolari, nei chiassetti, nei cauti, egli saltava, cou un piccolo canapo nella mano, da una finestra all'altra, da un balcone all'altro, da una loggetta all'altra per tendere i fili dove poi le buone massaie sciorinavano il loro bucato. Mestiere pericoloso ed acrobatico che io, più faccino, gli invidiavo. Dopo ungo tempo lo rividi. Era lacero, smunto, affamato. — Sono senza lavoro da molti anni — mi disse quasi singhiozzando. — Dal giorno che il municipio ha proibito di sciorinare la biancheria per le strade. Ah, tu non puoi immaginare che terribile colpo per me. Sopra quei panni stesi, quelle lenzuola sventolanti, quelle mutande, quelle camicie appese per le Biografica servato che nelle opere letterarie, anche le più famose, romanzi, racconti, poemi, i personaggi femminili fauno tante cose, nascono, muoiono, amano, soffrono, mangiano, ridono, imbrogliano, vanno perfino al cinematografo, ma non si lavano" mai i piedi. Ebbene, io sono condannata a lavarmeli per tutte. — Ma allora — aggiunsi — avrete anche un collega maschio condannato alla stessa pena. — Sì, ma la sua apparizione non e destinata a voi. — Grazie — risposi cou un filo di voce. Nel buio della notte illune l'uomo avanza¬ Annonaria maniche, c'erano i miei Baiti nel vuoto, i miei voli sull'abisso, le mie piroette sul precipizio. Oggi tutto avviene di nascosto dei passanti, sulle terrazze e nessuno vede più nulla. Le case non sono unite nemmeno dal bucato dei panni stesi. E io, io muoio di fatue. — Barcollando, sfinito, s'allontauò verso un angolo della strada. Realistica Da molti amii ero perseguita to da un'apparizione strana: una giovane donna seduta su di una sedia, cur- va, discinta, coi piedi iu uu ca. tino, nell'atto di farsi abluzio ni. Era un'ossessione, tanto che un giorno, mentre la visione mi appariva più nitida del solito, mi decisi ad affrontarla. Le chiesi: — Ma voi, ditemi, che fate? E perchè mi apparite con tanta ostinazione da anni e an ni? — Sorrise triste e mi rispo va verso di me strisciando contro il muro. Procedeva cautamente, voltandosi spesso. Aveva un involto sotto il braccio. Giunto alla mia altezza, si fermò interdetto, e guardatomi di traverso abbassò la testa e subito riprese a camminare di passo svelto. Intuendo il dramma mi voltai, lo raggiunsi, e cou voce alterata : — Fermatevi — gl'imposi. — Che cosa 'avete sotto il braccio? — Un cuore ! — mi rispose a voce bassa e cupa. — Assassino ! — gridai afferrandolo per il petto, -r- Ma signore, vi prego — aggiunse sorridendo maliziosamente ed estraendo un foglio dalla tasca della giacca — guardate. Ho la carta annonaria in regola. Soltanto... e lanciò intorno un'occhiata di sospetto — la razione questa volta è un po' abbondante. Realistica Si era uccisa per me. Lo 6eppi dalle sue Romantica na seduta su di una sedia, cur- ppamiche la sera stessa del suici va, discinta, coi piedi iu uu ca. | dio, ma non volli credere. Due i b notti appresso, mentre rincasa yo, me la trovai dinanzi sul pianerottolo. I capelli mi si drizzarono. Pallido tremante .m'appoggiai alla parete bat tendo i denti. — Amor mio — mi disse —> mi sono uccisa.. — Ora son qui per essere sepolta in fondo al tuo cuore. — Non pse: — Signore. Voi avete os-| potevo negarle qutòto estremo Roberto Bartolozzi

Persone citate: Roberto Bartolozzi