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1 LA STA - 3 ^ìiiiiiiiiitiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiitiiriiiuiiiiiiiiiiTtiiiiiii iiii o i a a a , i o n i e o e i , u o un povero giovine del quartiere ch'ella, quand'era svelta, aveva oltrepassato tante volte: dai piedi rattratti, sbilenco, aggrappato da un lato al braccio della madre e dall'altro puntato su un bastone, tra cui ondeggiava penosamente. Due o tre volte il marito provò a forzarle il braccio per vedere se lei volesse avanzare • togliersi dagli oqphi quella pena; ma Eulalia resiste ogni volta. Era come affascinata a seguire, e quasi accordava il suo stento a quell'altro. Senza meraviglia immaginò come vero che la cantonata dall'aspetto cangiato, dov'erano accadute tante cose strane, avesse partorito questo povero sciancato, e gliel'avesse posto innanzi come un esempio, per lei; e che il marito insofferente non capisse niente, niente della vita... vera, che è questa: tutta, avversa... dove non si tratta d'oltrepassare, e il togliersi dagli occhi una cosa sgradevole è da bambini : più avanti è sempre lo stesso, e forse peggio, e, se non vedi nulla di male, c'è il rischio e la paura, dovunque, di scoprire alterati i luoghi stessi vuoti e silenziosi... dove lei, ora, ha quasi rimorso di portare un bambino, il suo. Domandò a un tratto, sicura : « Irene è morta, non è vero? ». Il marito si voltò meravigliato a scrutarla in viso, e dopo un attimo si mise insolutamente a negare; ma lei alzò le spalle seccata, e girò la testa per non ascoltarlo. Tremava tutta. « Come sei sciocco ! — gli disse. — Io vedo... vedo... — e soggiunse, con un sorrisetto —: Tu ti trovi fuori a quest'ora perchè sei stato al funerale, se no saresti all'ufficio ». Allora il marito confessò che era stato davvero a un funerale, ma non a quello che pensava lei, era stato ad accompagnare Ciotti, il suo caporeparto... «Mi rincresce per lui, — fece dopo un po', non sapendo trattenere un sorrisetto — Ma per noi, cara, è una buona cosa... Questa è la vita! Io prenderò il suo posto ». Eulalia impallidì e dove fermarsi. Aveva sentito di nuovo quel male dentro, nel peso del suo ventre: una stretta di dolore così intenso e crudele <-he la lasciò senza fiato. Ma c'era in lei un'ira, un'ira alta e smarrita, che non trovava il suo oggetto. Si mise a piangere, e intanto diceva tra i singhiozzi: « Non voglio più... non voglio... non voglio! ». Il marito, turbato e premuroso, non riusciva a farle spiegare che cosa mon volesse, e anche lei, passato il primo momento, mentre si calmava sotto le sue carezze, come smemorata, non sapeva davvero contro quale idea si fosBe rivoltata, certo un'immaginazione che l'aveva ingannata. Il povero sciancato era svoltato all'angolo, e -la strada davanti era sgombra, pulita in terra dal vento e dal sole. a o Trasporto di viveri verso la prima linea, sul fronte russo. PRELUDIO DI PRIMAVERA DANUBIANA Stefano Landi Un carro armato dell'Asse guada un corso d'acqua in Tunisia. (Foto Atlantic). 54052 13) 32298 14) TAMPA - Martedì 30 Marzo 1943 . Anno XXI itiniiiiii iiiiiiMiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiMiiiiiiiim 1

Persone citate: Ciotti, Stefano Landi

Luoghi citati: Tampa, Tunisia