In margine al convegno di Washington

In margine al convegno di Washington In margine al convegno di Washington Fantasie anglosassoni per l'assetto dell'Europa nel dopoguerra La tesi di un diplomapoli vinti dovranno ess Berna, 20 marzo, ,,_ . . _„_.„„ -, (wl-.&2*JLa W 1 Washington per New York, si i da Washingt_._ avverte che egli < proseguirà il viaggio seoondo l'itinerario propostosi». Frattanto ognuno degli alleati mantiene il proprio punto di vista, e continua a svolgere la propria attività politica secondo i rispettivi fini e interessi. Cosi a Mosca non soltanto si infierisce contro i sedicenti rappresentanti polacchi residenti a Londra, ma si attacca direttamente anche il governo de- f'.i, Stati Uniti. Ulsvestia va publicando ida diversi giorni parecchi articoli in questo senso, estratti dal giornale Wolna Polska, o Polonia liberai, ohe esce a Mosca e viene chiamato l'« organo dei patrioti polacchi in Russia ». In questo articolo ai insiste sulla necessita di creare in Polonia un regime cosiddetto democratico e di incorporare all'Unione Sovietica tutta l'Ucraina e la Russia Bianca. Ai fuorusciti di Londra viene rinfacciato il loro spirito imperialistico, e il governo di.Washington viene accusato di sostenerli. Allo pseudo governo polacco è attribuita anche la colpa del fallimento della guerriglia contro la Germania in Polonia, Nel frattempo a Washington pullulano 1 piani per il dopoguerra, tutti ispirati naturalmente agli interessi americani. Dopo il piano dei quattro senatori e quello del senatore Ball, ambedue intesi a patrocinare l'intrusione degli Stati Uniti negli affari dell'Europa a guerra finita, intrusione che dovrebbe essere appoggiata da un esercito d'occupazione, ne è spuntato un altro delle chiese protestanti. Questo plano differisce dagli altri unicamente perchè è il più ipocrita. Esso consta di sei punti, il primo dei quali, per ingannare gli ingenui, suggerisce la futura collaborazione delle Nazioni Unite non soltanto con gli Staiti neutrali ma anche con i nemici. Però nei paragrafi successivi munta l'idea di vincolare la legislazione finanziaria ed economica degli altri stati e quella di controllarne gli armamenti e gli eserciti. Questo nuovo progetto, come si deduce da una corrispondenza delle B-asler Nachrichten, ha lo scopo di Invitare nella discussione del programma americano anche le Nazioni alleate, appunto perchè cela meglio lo scopo di servire gli interessi americani, e si tiene un po' più.nel vago. A questo piano si fa molta pubblicità, assicurando che è stato elaborato da un gruppo di ecclesiastici eminentissimi, e che è destinato a influenzare fortemente la pubblica opinione. Contemporaneamente, la rivista American Mercury espone un piano molto più radicale in un articolo del diplomatico Kingsbury Smith. L'importanza di questo articolo non sta nelle sue ridicole fantasticherie, ohe superano qualsiasi limite, ma nel fatto ohe secondo l'Exchange esso rappresenta il punto di vista del Dipartimento di Stato. Questo piano prevede l'occuipazione della Germania, e naturalmente degli altri paesi presupposti vinti, e un'amministrazione militare in cui sarebbero rappresentati gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Russia. Un altro punto del programma del Ministero degli Esteri americano è il disarmo integrale dei nemici, che non consentirebbe nemmeno l'esistenza di un esercito territoriale simbolico. Nessun esercito militare verrebbe più tollerato, nemmeno con fucili di legno. I cosidetti fautori della guerra sarebbero giudicati per direttissima. Siccome si parte anche da] presupposto che i paesi vinti a guerra finita debbano trovarsi in preda a una spaventosa carestia, l'Illustre diplomatico avverte i nemici che non devono farsi illusioni, perchè gli alleati non hanno affatto l'intenzione di portare loro la Befana. Gli alleati avranno da pensare ai popoli delle nazioni unite. Per le scuole germaniche infine viene prevista una commissione internazionale che dovrebbe decidere i programmi e i libri di testo e nominare il personale insegnante. E' naturale che, di fronte alla fretta americana, anche in Gran Bretagna, come assicura il Daily Telegraph, si traccino piani per l'amministrazione e il governo del paesi vinti. Il Times riconosce che non c'è più motivo di parlare di non intervento negli affari degli altri Stati e che gli alleati devono fare in modo che il principio della Carta Atlantica, che promette i] diritto di autodecisione a tutti i popoli, venga applicato in maniera che agisca contro quelle forze che osteggiano la Carta stessa. Nel paesi in cui ciò non ostante ci fossero diverse correnti e non si potesse raggiungere l'unanimità, spetterebbe agli alleati decidere la forma di governo. Facciamo grazia ai lettori del resto. Soltanto riferiamo una annotazione del corrispondente dejla National Zeitung: •« Dall'articolo del Times non risulta se queste proposte si riferiscano anche al paesi che fossero eventualmente occupati dalla Russia ». atico nordamericano: i possere lasciati morir di fame Inisce testualmente di affidare nel dopoguerra agli ebrei ed ai bol- ^evienila vigilanza armate deUa r:«™oni» Germania. Tale progetto, nato nei corri dai dei ministero degli esteri nordame. ricano, e pubblicato dal noto setti' manale Mercury, prevede naturalmente 11 completo disarmo del paese, al quale non dovrebbe essere concessa nemmeno una piccola « milizia simbolica » per usò Interno. Il giornale conclude osservando che, grazie a Dio, dal dire al fare c'è di mezzo il mare, e che, co munque, l'attuale esercito dei Reich, niente affatto simbolico, prowederà a far si che tali fantasie di cervelli malati non trovino mal una qualsiasi realizzazione. Le Muenchner Neueste Nachrichten affermano che le Potenze] del Tripartito ed i loro alleati han no in assoluto contrasto coi loro nemici, scopi di guerra e scopi di Sace molto chiari ben definiti. Se nostro scopo bellico è quello di debellare una volta per sempre 1 piani distruttori e negativi dei.nostri avversari — scrive il giornale — il nostro scopo di pace è, indubbiamente, quello della sai' vezza e di una nuova ascesa del l'Europa. La Germania nazionalsocialista e l'Italia fascista non combattono contro Albione e contro il bolscevismo per imporre la propria supremazia all'Europa, ma per la creazione di un'unità europea col legata nell'adempimento dei suoi compiti continentali, e libera nello sviluppo della vita delle singole nazioni. Le leggi della guerra sono dure, ma esse sono create solo ed esclusivamente per la guerra e sono destinate a scomparire con essa, n Fascismo e il Nazionalsocialismo non vogliono, nemmeno, nel campo dello spirito, imporre il dogma delle loro ideologie, ma mirano invece, al raggiungimento di una pace giusta e duratura per tutti i popoli. Di fronte ai chiari scopi dell'Asse, il caos bolscevico ed il processo di disgregamento dell'Europa non prevarranno, la certezza di questa nostra convinzione è riportata nel nostri eserciti e nella forza dei nostri popoli. B passaggio, però, dagli scopi di guerra a quelli di pace deve essere compiuto dall'Europa stessa, la quale dopo la salvezza dovrà iniziare 11 processo ascensionale. Solo allora potremo parlare di questa guerra come della guerra per la libertà e l'unità dell'Europa, solo allora il suo significato e 1 suoi motivi saranno pienamente compresi, solo allora 1 grandi sacrifici sopportati non saranno stati vani. ^evienila r:«™oni» Germania. Tale prodei ministericano, e pmanale Memente 11 cose, al quaconcessa « milizia sterno. Il giornache, graziec'è di memunque, Reich, nieprowederàtasie di ceno mal unLe Muerichten affdel Triparno in assonemici, scSace moltnostro sdebellare piani distrstri avversle — il nindubbiamvezza e dil'Europa. La Germe l'Italia fcontro Alvismo perpremazia creazione legata necompiti colo svilupponazioni. Le leggima esse ssivamentedestinate n Fascismsmo non campo dedogma delrano invecuna pace tutti i popscopi dell'ed il procdell'Europcertezza dzione è riciti e nellli. 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Persone citate: Kingsbury Smith