La medaglia d'oro alla memoria di tre Fanti e di una Camicia nera

La medaglia d'oro alla memoria di tre Fanti e di una Camicia nera La medaglia d'oro alla memoria di tre Fanti e di una Camicia nera Roma, 10 marzo. Al caporale SEVERINO LESA, nato a Torreano (Udine) è stata conferita la medaglia d'oro alla memoria con la seguente, motivazione : « Comandato a portare munizioni iti linea, ai prodigava senza sosta per assicurare « rifornimento fino alle postazioni più, avanzate. In una di queste, vista una mitragliatrice priva di serventi, impugnava decisamente l'arma, e, con tiro calmo e preciso, contribuiva efficacemente ad arrestare ed infrangere un violento attacco nemico. Ferito una prima volta, continuava ti fuoco fino a totale esau- darmento delle munizioni. Colpito\nuovamente da una scheggiò di granata che gli staccava quasi completamente una gamba, ai compagni che volevano allontanarlo opponeva un rifiuto esortandoli a non onorarsi di lui. Con sovrano stoicismo, quasi a dimostrare loro la sua fede e ad infondere coraggio, con una roncola si am-t putava l'arto. Mentre sbava per spirare, trovava ancora la forza, con l'anima serena e sempre protesa alla lotta, di incitare i compagni a resistere agli attacchi del nemico ». - Curi Tapit (fronte greco), 11-12 febbraio 1941-XIX. Al fante ButelH Giuseppe, nato a Sambuca ' Pistoiese (Pistoia) è stata concessa la medaglia d'oro alla memoria con la seguente motivazione: « Porta arma tiratore, durante otto giorni di aspra e alterna lotta per arginare reiterati attacchi nemici, tendenti alla conquista dì un caposaldo occupato dalla sua compagnia, si spingeva animosamente avanti con la sua amia, infliggendo all'avversario sensibili perdite. Ferito una prima volta, rimaneva al suo posto di combattimento, incitando i compagni alla resistenza. Colpito una seconda volta, benché sanguinante, sposi/iva ancora la sua arma in posizione più, idonea per meglio battere il nemico incalzante. Rimasto senza munizioni ■ in un supremo sforzo di volontà, ai lanciava arditamente avanti, contribuendo con lincio di bombe a mano a snidare elementi avverami infiltratisi nelle Hnee del suo reparto. In questo generoso slancio cadeva esaustoh'Mnmolatndo la vita per la Patria. Fulgido esempio di virtù militari, di eroismo e di attaccamento al dovere. - Ivanit Vogel ffronte greco) 14 - 19 novembre 1940XIX». Al fante Moioli Riccardo, Angelo, da Brembate Sopra (Bergamo) è stata conferita la medaglia d'oro alla memoria con la seguente motivazione: « Porta fucile mitragliatore, durante violento improvviso attacco nemico contribuiva efficacemente con il tiro preciso della sud arma ad arrestare e respingere l'avversario. Ferito una prima volta alle gambe, rifiutava ogni soccorso e rimaneva sul posto. Colpito una seconda volta da bomba di'mortaio al petto ed al viso che lo rendeva quasi cieco, persisteva nella lotta. Raggiunto una terza volta dal piombo avversario, in piedi, proteso verso il nemico in fuga, cadeva al grido di « Viva l'Italia », immolando cosi la giovane vita alla Patria. Fulgido esempio di valore e di indomita tenacia ». Fondo- valle Volussa (Fronte greco), 18-3-1941-XIX. Alla Camicia Nera Spagnolo Aldo è stata conferita la medaglia Fanti Giuseppa Butelll Caporale Severino Lesa La questione della Martinica d'oro alla memoria con la seguen te motivazione: « Btudente universitario esente da obblighi militari, volontario in un battaglione CC. NN., in ogni circostanza dimostrava in terra albanese fervido ardore di combattente, incrollabile fede, indomito valore. Sottrattosi ad incarichi speciali ai quali era stato comandato, per partecipare alla lotta, durante aspro combattimento, mentre U nemico con forze preponderanti premeva su di un fianco del battaglione, ed il fuoco intenso mieteva fra le nostre file numero'e vittime, si si nciava dalla trincea solo, col to¬ \s°aPane_1 pieno dì bombe. Esauri- tele e rientrato illeso nelle linee, rifornitosi di bombe, sotto il fuoco micidiale tornava di nuovo ad affrontare il nemico sopraggiungente. Noncurante di ogni avvertimento, ritto sulla trincea e nel supremo sprezzo del pericolo incombente, faceva strage con le sue bombe sinché, investito da una raffica, cadeva colpito a morte. Consapevole della sua fine imminente, rifiutava ogni soccorso per non sottrarre uomini alla lotta. Negli ultimi istanti incitava t compagni a resistere per mantenere la posizione, rivolgendo il sito pensiero afta Patria ed al Duce, Fulgida espressione della giovinezza italiana, ed esempio superbo di leggendario ardimento. Zona di Klisura, Caposaldo 25 (fronte greco), gennaio 1941-XIX ». Fante Riccardo Moioli ♦♦»»♦♦»»♦»> Camicia Nera Aldo Spagnolo

Persone citate: Caporale Severino, Duce, Fante Riccardo Moioli, Moioli Riccardo, Vogel

Luoghi citati: Bergamo, Brembate, Italia, Martinica, Roma, Torreano, Udine