La risolta dei monachesi

La risolta dei monachesi La risolta dei monachesi La Regina Teresa interviene Una carrozza parte sotto una pioggia di proiettili... : f Luigi piange nel saloli ino abbandonato - Bigama, coltivatrice nell'Arizona e prèdicatrice metodista v.vo.mcui.e l, , UWtv u.«wu*> a . Potè cosi entrare facilmente nel- la casa devastata, dai balcone| della quale parlò ai suoi sudditi else, dunque, a salire in carrozza. Ma la partenza fu piuttosto'difficile: la carrozza, circondata da uno squadrarle di cavalleria, stentò ad aprirsi un varco tra le migliala di persone che si pigiavano nella Barer strasse: appena fu possibile, I cavalli vennero messi al trotto; la gente si gettò dentro le portensi appiatti contro i muri, e Lola passò rapida tra le imprecazioni e sotto una pioggia di proiettili. Scomparsa la carrozza,! Monachesi si gettarono all'assalto della casa Ofelia favorita e iniziarono coscienziosamente la distruzione di quanto conteneva. Ma a un tratto una voce si diffuse: «Il re! Arriva il.re!». Alto, magro, eretto, Luigi avanzava a passi lenti tra la lolla che faceva istintivamente il vuoto dinanzi a lui. ora, disse, che per sua « particolare benevolenza », avevano ottenuto quanto desideravano e la causa ai ogni contrasto era stata rimossa, essi dovevano obbedire al loro sovrano e tornare tranquil-j lamente alle loro .case. Poi egli restò solo nel bel salottino pom- §eiano di Lola,' tempio profanato ella sua perduta felicita, e forse pianse, perchè al quinto atto della tragedia un re può anche far questo. Lii Re Luigi abdica Ma il quinto atto non era finito. Tra gli ultimi giorni di febbraio e la prima quindicina di marzo, di quell'anno dovevano prqd'ursl lri Europa' eventi di singolare importanza che sono nella memoria di tutti: il 24 febbraio scoppia la rivoluzione, a Parigi, dove Luigi Filippo è costretto ad abdicare; il 13 marzo è la volta di Vienna, il 18 di Berlino e di Milano... Metternich /ugge dal continente in Inghilterra. E' un mondo che crolla. La Baviera che, prima di ogni altro paese, ha fatto le sue prove, ricomincia ora con più lena, Infondo, I Bavaresi si rimproveravano dì non aver approfittato dei moti di febbraio per Imporre lev riforme alle, quali aspiravano da, tanto tempo. Ma la cosa non era che rimandata. Monaco et- sollevò una prima volta tra il 2 e jl 6 marzo, poi di nuovo il. 18; e ogni volta.le domande dei rivoluzionari aumentavano. Ormai essi sapevano di essere i'più forti; questo era 11 resultato del discredito che l'avventura galante del sovrano aveva gettato sulla eprona. Ma Lui- fldaon era uòmo da piegarsi Ineflnìtamen-te alle esigenze della piazza:- perciò-, il 19- marzo, preferì abdicare a favore di suo figlio Massimiliano.- -. , " Una decina di giorni prima egli e Loia si erano visti per l'ultima J. *** v'* ' " ■ 4fP* volta: la danzatrice, travestita era arrivata a Mònaco di notte; il My sùbito avvisato, ai era precipitato alta""prefettura di polizia,- dove essa si trovava, e aveva avuto un lungo colloquio con lei. Lola Io aveva supplicato di abdicare, perchè questo avrebbe permesso loro, di vivere sempre uniti. Ma è certo, .che., questo suggerimento non ebbe nessun peso nella decisione di Luigi Infatti, deposta la coro-, na, egli non raggiunse Lola. E' probabile che qualcuno fosse riuscito finalmente a convincerlo dell'Indegnità di quella donna per la quale aveva sacrificato tuttoi I versi nel quali, secondo il solito, riassunse 1 suol sentiménti del. momento lo dicono chiaramente: « Oh, non ti avessi lo veduto giammai!... >. — Con l'infedeltà "al ripagato la mia fedeltà: r— volevi il mio danaro, volevi il mfer P°^ere; — suscitandomi contro il stendesti le sulla mia esirancore di tutti, ombre della notte stendesti le sulla mia esi- P^;rancore di tutti, ombre della notte stenza...j». Quanto a Lola, depo questo che fu l'episodio capitale della sua vita, essa si smarrì ogni giorno più. nelle tortuosità e nelle concessio ni di un'esistenza da avventurie ra. Sùbito dopo la sua fuga dalla Baviera, la troviamo a Londra, interprete, al Covent Garden, di una commedia di cui essa stessa è stata l'Ispiratrice: Lola Montes o la Contessa di un'ora. Proibita la commedia per intervento dell'ambasciatore di Baviera, Lola Montes diventa la signora Heald. II ; '• nuovo' marito, - sottotenente Georges Trafford Heald, è un bravo giovane, un po' sciocco, che non guasta, e molto ricco: l'ideale, dunque, per una Pompadour mancata che cerca una sistemazione. Ma il bravo Georges ha dei parenti che vedono di malocchio Il suo matrimonio con una avventuriera. Essi fanno ricerche sulla vita passata di Lola e scoprono ch'essa è non già divorziata, ma semplicemente separata dal suo primo marito, quel Thomas James, che, vivo e vegeto, continua la sua modesta carriera militare in India. Ne segue un processo per bigamia, al quale i due novelli sposi si sottraggono con la fuga sul continente. DaWAmerica all'Australia La luna di miele fu breve; segui un periodo tempestoso che Indusse. 1 Heald a chiedere l'annullamento del suo disgraziato matrimonio. Lola, rimasta sola a Parigi, cercò di far quattrini dettando le sue memorie, alle quali abbiamo già accennato; poi, alla fine del 1851, accettò' una scrittura per l'America. E qui, se valesse la pena di seguire la nostra Lola nella sua decadenza, potrebbe aver inizio un nuovo capitolo non meno movimentato di quelli no i medici — non è cosa buona: Ìndica sempre una qualche alterazione degli organi o una preoccupazione dell'animo. — Sarà, ma io sono un po' dell'opinione antica che nei sogni vedeva alcun che di arcano, un segno mandato dagli dei ammonitori: un miracolo. ' — Sogno anch'io qualche volta, sènza però cercarvi una rivelazione-traducibile in qualcuno dei primi novanta numeri. — Ma il sognare ti piace? Io. quando da un pezzo le mie notti non sono visitate dal sogno, mi pare che la mia vita sia mena ricca: quella desta, da sola, mi sembra scarsa. Gli Egiziani quando non sognavano più, si credevano abbandonati dagli dèi è facevano pellegrinaggi a una loro divinità speciale implorando di poter sognare ancora. — Ma non per giocare el lotto. — L'uso pratico che uno fa o non fa del suo sogno mi interessa meno. Ma penso che i gio- ,J catori i quali net loro sogni trovano l'ispirazione al terno, intanto tengono in esercizio questa facoltà misteriosa perturbatrice del sonno perfetto, il sonno morto, ma che consente come una seconda vita. Colui che riesce a molto sognare, sia pure per dedurne i numeri da giocare, mi par sempre uno favorito dagli dèi consolatori della vita. If Panfilo 1 precedenti. Vearemmo Lola danzare e cantare nel viri teatri di un'America ancor coloniale; la vedremmo, singolare metamorfosi, proprietaria di una fattoria nell'Arizona, poi, distrutta la fattoria da un Incendio, ritornare al teatro per sfruttare in Australia l'equivoca fama del suo home; e la ritroveremmo sempre quale la abbiamo conosciuta: violenta aggressiva, orgogliosa... Ma il tempo passa per tutti, e per una bella donna più rapido e inesorabile che per chiunque altro. Col primi capelli bianchi, strane Inquietudini, insoliti turbamenti si fecero strada nell'animo di Lola. La fine a New York Fenomeno davvero straordinario in lei, essa pensava, e il pensiero era per lei come una malattia lenta e sottile che intaccasse il suo spirito sino a ieri cosi sanamente spregiudicato, saldo, compatto. Sotto l'azione dissolvente del pensiero, si aprivano inavvertitamente In questo spirito leggere screpolature, impercettibili fenditure attraverso le quali ben presto si sarebbe insinuata la grazia. Lola aveva già avuto una crisi religiosa al tempo del suo soggiorno in Arizona; ma poi, come fsi è visto, era tornata al teatro. A quell'epoca essa non era- gran che mutata rispetto alla Lola che abbiamo conosciuto: Infatti, a Melbourne una sua danza troppo realistica aveva costretto le autorità a sospendere le rappresentazioni; a Ballarat essa aveva affrontato col frustino In pugno un critico che si era .permesso di maltrattarla nel suo giornale... Ma un giorno, sulla soglia della quarantina, Lola si ammalò: una malattia grave seguita da una lunga convalescenza che le impose ore e ore di meditazione, un sermone sulla grazia ascoltato in una cappella metodista--al New York, portò a compimento l'opera: appena risanata,.' Lola.mosse alla conquista del paradiso con la stessa energia e intrepidezza "con cui in altri tempi la vedemmo muovete alla conquista di un sovrano.' Ma da questo moménto la sua vita non ci interessa più. Noi sTanto tali, che non ci place vedere un superbo roseto,coprissi di piccoli; umili fiori, siano pure essi odorosi di santità. Per'noi, Lola Montes tramutata in pred.ica,trice metodista' — essa Inflìsse agli Anglosassoni di qua e di là dagli oceani alcuni dei più bolsi, e aap surdi Sermoni che siano mai stati pronunciati e dei quali è ancora possibile farsi un'idèa sfogliando un vecchio libro intitolato Lentu-\ rea of Loia Mcntes edito nel 1858 a New York —, Lola Montes ridotta a proporsi come paradigma della peccatrice illuminata e redenta per edificazione dei fedeli, è uno spettacolo troppo mortificante, tale che non sapremmo fermare su di esso gii occhi senza Sena. Ci limiteremo, dunque, per ebito di biografi, a ricordare che la nostra Lola, non più Montes, ma, di nuovo, Gilbert, mori a New York 11 17 gennaio 184», all'età di quarantadue anni. - Cesare Giardini FINE, I precedenti articoli su clLa vita di Iiola Monte* > sono stati pubblicati nel Kiorni 21-23-25-27 febbraio e 2 * 2 - * 11 marzo. Un ladro ordinato ,J 222 futi diligentemente annotati su di un taccuino Ite Milano, 12 marzo. Da vario tempo, pervenivano ftienunzie di furti in. cantine: che avevano tutti una strana rassomiglianza. La .polizia, avendo messo U| .roani su certo Sergio Santi,' lo,jtrovò in possésso, oltre chvdi una grossa rivoltella, di un taccùmó in cui erano diligentemente annotati 1 furti consumati, 222 In tutto, nelle cantine, pia 82 biciclette e una quantità ingente di valigie. , - Il Santi ha finito per confessare, e allora è stato possibile mandare al cellulare 1 suoi degni com- gagni, e cioè Guido Granarolo, andrò Scalpellini di Dino, Nicola Patruno e Franco Maggiolini.