Risucchio é indebolimento dei soffitti

Risucchio é indebolimento dei soffitti Risucchio é indebolimento dei soffitti AncHe 11 Balòn, il nostro vecchio Balòn, si è attrezzato per il tempo di guerra. La \sua fisionomia, se ci si può esprimere in codesto modo, è radicalmente mutata. Innanzi tutto, il Balòn funziona soltanto più per due giorni la settimana: il giovedì e il sabato e anche in queste giornate, ogni cosa è cambiata. Appena arrivati nella classica zona, che era un tempo quella dei ferrivecchi e delle cianfrusaglie, appena giunti a Porta Palazzo e raggiunte le viuzze immediatamente prossime alla grande piazza, nei pressi del Cottolengo, ciò che colpisce di più è il « tono » della vendita. Le contrattazioni avvengono sempre con slancio, con impeto, con cascatelle di promesse assicurative, di frasi elogiative, ma' non hanno più il tumultuare, il frenetico tono che le caratterizzava un tempo. Tutto è più pacato, j>iù tranquillo. Nessuno strilla soverchiamente. E la merce, pure, è cambiata. Sostanzialmente. Ciò che colpisce di più, appena arrivati sul posto, ciò che è, diciamo cosi, predominante, sono le pile. Pile di ogni foggia e tipo, di ogni qualità e resistenza; tutte garantite, ben s'intende. E per pila intendiamo il complesso illuminante formato dall'astuccio e dall'astuccio e lampadina, propriamente detta, che è diventato 1 oggetto più indispensabile dei giorni nostri, dopo le chiavi. Ecco, intanto, accanto alle pile, l'occorrente per « l'oscuramento >; saggi e sagaci venditori del Balòn, esibiscono ogni cosa necessaria: dal martello ai chiodini, passando per varii tipi di carta opaca, i cartoncini oliati, fino alle tendine delle misure più o meno prescritte Accanto a questo genere di mercanzia vi è pure il necessario per riparare i vetri. Legno compensato, strisele di carta per le fessure e, naturalmente, martelli e chiodi. Un altro « genere > che, come dicono gli intenditori del più popolare mercato cittadino, un altro genere che «va molto», sono gli accessori per bicicletta. La buona stagione e imminente, la regina della strada si conferma tale anche per questa primavera e per questa estate. Copertoni, camere d'aria dalle innumerevoli tapezzature, campanelli, manubri, manopole, ecco ogni cosa allineata con cura sul banco. Pompe vecchie, vecchie borsette per i ferri, tubetti di « tenaclo » ormai diventato marmoreo dall'età, nastro isolante per riparare il telaio. C'è ogni cosa. E, caratteristico, un gran numero di seggiolini supplementari fa bella mostra di sè; quei seggiolini che 1 genitori amorosi, ciclisti appassionati, sono soliti avvitare al telaio per portare la prole. Sono numerosissimi i seggiolini di questo genere. Tutti 1 tipi vi sono rappresentati. Più in là, dopo gli utensili per 1 cultori delle biciclette, sono i pie coli fornellettl di ogni tipo. Il Ba lòn sa cosa occorre ai cittadini di " Qualche recente spiacevole episodio richiama l'attenzione sui pericoli cui l'inquilino va incontro rientrando la prima volta in casa propria dopo un'incursione aerea. Alle spiacevoli ma prevedibili sorprese delle consuete distruzioni — vetri rotti e schegge sparse dovunque, porte scardinate che piombano addosso nel tentativo di aprirZe, fughe di gas, fughe o infil-\ trazioni d'acqua nei muri, sfa per' effetto diretto delle esplosioni come del gelo conseguente al cessato riscaldamento — va aggiunta una singolare insidia, assai più pericolosa e dalla quale è più difficile guardarsi: il crollo improvviso del pavimento, finora apparentemente incolume ed integro. Oltre ai recenti esempi dei quali si è occupata la cronaca, in uno dei quali ha trovata la morte la padrona di casa, sappiamo che almeno altri tre casi si erano verificati in Torino: protagonista di uno di questi impreveduti salti al piano sottostante era stata la moglie di un noto professionista. La curiosa disavventura — (è a dir poco insolito che un pavimento regga, senza crepe ne alcun segno premonitore, il peso di se stesso e magari dei mobili, per poi cedere ài schianto all'esiguo carico di una persona) — parrebbe limitata, dai casi sinora verificatisi, agli orizzontamenti di cemento armato, cioè proprio di quel tipo costruttivo che, in generale, palesa una resistenza dCgranlunga superiore alle volte in mattone contro le offese aeree. La spiegazione dell'apparente paradosso è duplice. Se l'edificio è stato direttamente colpito, si può ritenere che questa supposta inferiorità del cemento armato sia in realtà una, sia pure effimera ed inutile, superiorità, in quanto il pavimento in muratura sarebbe probabilmente crollato, a parità d'ogni altra condizione, al momento stesso dell'e splosione. Ma può darsi anche che l'esplosione sia avvenuta nelle vicinanze, magari non immediate, rispettando tutta: la struttura muraria delio stabile in questione. In tal caso la ragione dell'inesplicabile crollo postumo potrebbe ricercarsi, secondo il parere di un esperto da noi sentito, proprio nel caratteristico criterio costruttivo dei soffitti in cemento urinato, la cui impostazione dei ferri d'armatura è tutta ed esclusivamente prevista per la resistenza a pressione, cioè al carico dall'alto verso il basso. E chi mai, tra gU elaboratori della scienza del cemento armato, avrebbe potuto preoccuparsi delle sollecitazioni inverse, a trazione, dal basso verso l'alto, in un soffitto-ipavimento f Eppure uno dei più curiosi ma ormai più noti effetti delle bombe dirompenti è proprio queho di I t di lòn sa cosa occorre ai cittadini di ppp qo dogni tempo e ha pensato pure agli" I creare, a una certa distanza, un sfollati che fuori di casa lamen- potente soffio aspirante, cioè una tano, in molti casi, la mancanza I 30"a dt depressione, dove gli ogdel gas. Ultime le valigie e le va- i setti vengono non già scaraven liitt pr per li fllati tati lontano via succhiati Il sof p ff pa, cioè una 30"a dt depressione, dove gli ogsetti vengono non già scaraven tati lontano, via succhiati. Il soffitto rimarrebbe dunque completamente indifeso verso questa frequente aspirazione ascendente, tendente a slegare U ferro dal cemento e a sfibrare la massa di quest'ultimo, la cui resistenza a trazione è notoriamente scarsa. trazione e nuionamente scura , conclusione « pavimento — . s'inarca verso l'alto, non tanto ■ tanto più, quanto meno è carico da fendere visibilmente ti rivestimento, ??ia abbastanza da perdere ogni resistenza strutturale nel suc- ggligiette; sempre per gli sfollati come pure le bottiglie di « thermos ». Insomma, come un tempo, chi si reca al Balòn trova sempre qualcosa che lo può interessare; e, tttt t li tti qualcosa che lo può interssare; e, 8i che Eono p mento e a sfibrare la massa di oprattutto, trova quegli oggetti I quest'ultimo, la cui resistenza a he sono più utili ai momento. I ! trazione è notoriamente scarsa. __- .-1 trazione e nuionamente scura proprietari dei1 banchi1 del Baióni, conclusione « pavimento — sono e sono sempre stati profondi 8i che Eono p oprattutto,he sono p i ppsono e sono sempre stati profondi psicologi. Sanno ciò che occorre. E ora, appunto il Balòn, anche nel suo piccolo, ha la sua fisionomia di guerra. Soltanto più gli oggetti utili. Ogni altra cosa è sparita. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiNiiiiiiiiiiiiiiiii»»»'»»"»""1""111"1111"1"1 La casa sinistrata e gli averi perduti cessivo ricupero del piano originario. Lia spiegazione del fenomeno, purtroppo, non addita un rimedio pratico, la diagnosi del male non essendo a portata di un esame profano. Giova tuttavia raccomandare a chi rientri in una casa sinistrata, di procedere con ogni cautela: possibilmente, prima d'inoltrarsi nell'alloggio, di gettare avanti un corpo pesante o di spostare un mobile, e quindi di muovere i primi passi con leggerezza, rasentando un muro maestro. Se il pavimento forma delle gobbe od offre delle vistose screpolature, astenersi dal procedere senza il preventivo esame di un architetto o di un buon capomastro, o senza la prova dei sacchi di terra inoltrati con pertiche. L'improvvisa scomparsa di Carlo Baratelli E' deceduto per un'improvvisa crisi di una malattia che durava da molto tempo, l'Ecc. aw. Carlo Baratelli, Prefetto del Regno, attualmente ispettore generale al Ministero. Torinese di nascita e di famiglia, era egli stato fino a poco tempo addietro Prefetto di Vercelli: Ufficiale di complemento del bersaglieri, aveva partecipato a tutta la guerra in primissima linea. Fu compagino d'armi, a Quota 144 sul Carso, del caporal maggiore Benito Mussolini. Dopo la guerra, entrò nella Giustizia militare, col grado di regio viceavvocato militare. Nel periodo di costituzione e di formazione della Milizia, egli fu distaccato, dal Tribunali militari, al Comando generale delle Camicie Nere, per organizzarvi un ufficio legale, dove esplicò un'apprezzatissima attività, protrattasi per diversi anni. Fece poi parte anche per aualche tempo del Tribunale Speciale. Dodo un periodo assai lungo durante il quale tornò alla libera professione, fu chiamato alla carica di Prefetto • Nuove offerte .i! Segretario /ritortile unno porrenule le arguenti offerte per l'assistenza ai sinistrati e agli attillati. Da Condove! Officine Monccnlolo, L. 20.000; Casac Mutue Operai Officine Jlom-cnisio. 2000; Lavoratori dell'industria. 1650' ca-p' tecnici e impiegati Officine Monceniaio, 1162; Dotti cav, ing. Giuseppe, 1000; ditta Omnia di Alessandro Ferraris, 1O0O; Martini Mirto, 505; Gaetagnone cav. Lino, 500; Piazza cav. rag. Cesare, 500; Frugoni ing. Bruno, 500; Nicolello ing. Filippo, 600; Kivarn ing. Arturo, 500: Bauchlero cav. Fortunato, 500: Bocco Oreste. 500; Girardi Livio, 500; Del Savio Evaaio, 500; Zauli FeMeina, 250: Castaprnerì Castore, 120; Maiotti dott. Lorenzo. 150: dott. Carmen Qagnor pOrecchia. 100; Beilis Francesco 100; Miglia, peoni, Enrico. 100: l'aglleiello Celestino luO ing Meano 100 Vas

Luoghi citati: Condove, Torino, Vas, Vercelli