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1 LA STA - 3 |M'IHHMII»M11IMM»IW'M1|i'MMM1'''M'[[11M'M'MM''MI intorno «1 tavolo di cucina dove preparavano la cena, « si risalì, rapidamente, versò litigi già lontani, la sparizione di un fazzoletto o l'eredità di Zia Rosenka. Dopo un poco, Fanny piangeva, bocconi sul letto. Marica singhiozzava in poltrona, Klara picchiava il cane, e la vecchia diceva il Rosario. L'anguria, sui banchetti del lungomare, sapeva di sale, le albicocche, appena morse, di carne. I pesci erano tut*: vivi, nelle ceste custodite dalle peccatrici, scalze, in abiti neri. Ninette, sotto l'ombrellone, ascoltava la sua collera, accarezzandola, bruciandola. Scopriva le colpe di Peter, l'abbiezione della Potocka, si ricomponeva ^ p o e uFuna Polacca di proporzioni non j dissimile da un dinosauro, e lì \ accanto un Peter adorabile, adolescente, indifeso. Lo avrebbe salvato, aspettandoli, allo sbarco, e poi là, dritta, fragile, e così fiera, di fronte alla contessa ! Avrebbe soltanto riso, naturalmente ; ha, ha, un riso profondo, di gelido sprezzo. O forse un riso leggero, ah, ah? O un accento isterico, incontenibile, ih, ih ih ! Scivolava, piano, in un sonno accaldato, neppure i bambini riuscivano a svegliarla, che le correvano intorno, giocando, furenti, ai corsari. I soldati, in libera uscita, cominciavano a tuffarsi dal trampolino, o, nelle barche, cantavano. II vecchio dottore era sempre in ascolto, Flora, uscita alle sei, non rientrava ancora, l'aria, nella stanza, si faceva dorata, ma con un fondo violetto, e l'asta della bandiera quasi non cigolava, nè si sentiva lo schiocco, pieno e frequènte, dei lenzuoli tesi ad asciugare. « Buona sera, — disse Flora, piano, e non si era accorto che fosse entrata. — Buona sera, ho portato le meringhè in casa di Josip, temevo che mi facessero male, credo che Klara avesse leticato con Fanny, ma ora hanno fatto la pace, ed anche Ninette bisticciava con Peter, li ho visti sul molo. Vuoi un poco di aranciata ? Si sono messi d'accordo* anche loro, gioventù, devono essere al cinema, adesso. Stasera verrà la Sobieska, con sua cugina Potocka, faremo un bridge accanto al tuo letto, ma dormiremo presto, sono così stanca.' Spalancò la finestra. Era molto pallida, nella quieta luce calante, e, contro lo sfondo di un mare tutto sciolto e remissivo ormai, posava il contorno del sito cappellino modesto, in paglia nera. Ora le radio, aperte in tutte le case, sembravano sommesse, ragionevoli, gli odori erano di minestra, i rumori dei piatti, delle-pòsate, che venivano dispo-f sti sui tavoli, nei giardini tranquilli. E Flora non sarebbe più andata a Vienna, dopo. — Cara, — disse il vecchio dottore, — che c'è? — Che c'è? Ma niente; credo. E' solo caduto il vento. Irene Brin funzione nella foresto della Gare nini unii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiid i o o t e o o o 1 o e e h, e, o n sedentario. Naturalmente, non è milanese. Polche tutti i veri Ambrosiani, diciamolo ancora una volta, sono irrequieti, sono viaggiatori: e nulla e più stolto come il pregiudizio, nato col Milane» in mar, che li canzona con la supposizione del contrario. Quel sedentario, dunque, proviene dalla campagna. Ma vivendo in città da cinquantanni, in mezzo secolo non se n'è allontanato, neppure una volta. Questi inamovibili sono più numerosi, che non si creda. Grandville asseriva che in ciascuno di noi vive un animale differente : prevalendo di gran lunga, come tutti sanno, le bestie Feroci sulle domestiche. Ma fra i tanti pesci e squali, gamberi retrogradi e storioni progressisti dell'umane mare magnum, esistono anche li ostriche. Persone inutili, per 1< più: tarde, infeconde; ostriche che non daranno mai una perla Egoisti che non sentono neppure la tristezza, oltre che il disdoro, di vivere continuamente nel lori guscio. Sciocchi, infine, che noi mettendo mal la testa fuori di queste valve, ignorano le bellez ze del mondo, mentre neppure restando fermi, riescono a scan sarne 1 pericoli; poiché la rottu ra d'un filo elettrico può accop parci davanti al portone di case quanto il deragliamento d'u Pullmann nell'Arizona o un: giunca cinese presa in una trom ha marina. E si badi: ho de tu sciocchi; non vili. Il sedentarie di cui parlo, non ha sfollato neppure dopo 1 bombardamenti. Egli è inseparabile dalle pietre In cui vive: ecco tutto. Forse è un ascetismo. Forse è una pazzia.. Fatto sta che non ha lasciato Milano una volta, neanche de quando, ragazzo, 1 compagni gli TAMPA - Domenica 7 1HMMM''M"l"IMI!HiH"M!IM»1iM11MMIM'i"l"ii'|'l| 7 Marzo 1943 - Ann o XXI 1

Persone citate: Ambrosiani, Irene Brin

Luoghi citati: Arizona, Milano, Tampa, Vienna