Il Principe Umberto in Sardegna

Il Principe Umberto in Sardegna Il Principe Umberto in Sardegna sui luoghi colpiti dai bombardamenti Al capezzale dei feriti - Un ochiese di alto valore artistico Cagliari, 8 marzo. g,Nello mattinata del 4 corrente l'Altezza Reale il Principe di Piemonte è giunto improvvisamente a Cagliari dove, accompagnato dal Prefetto, dal Comandante militare e dal Segretario Federale, si è recato sui luoghi colpiti dalle recenti barbare incursioni nemicfce. Tra le località colpite del centro cittadino vi sono un ospedale civico e numerose chiese fra le più artistiche dèlia storica città sarda. Dopo essersi recato negli ospedali ed aver portato parole di conforto ai numerosi feriti, salutato dai più vivi applausi della popolazione — il citi spirito non è stato domato dalla ferocia nemica —, l'Angusto Principe ha proseguito per Gonnosfanadiga, portando anche a quella popolazione rurale il suo alto conforto. (Stefani). Angherie inglesi contro i nostri Missionari in Africa Roma, 8 marzo. (O. C.) - Un notevole materiale storico, geografico ed etnografico che 1 missionari cappuccini ita- ospedale di Cagliari e numerose devastati dalle barbare incursioni liani avevano in tanti anni di studi e di lavoro raccolto durante la loro permanenza in Etiopia, è andato, per la malvagità britannica, perduto. Quando infatti i missionari italiani che evangelizzavano l'Etiopia furono prima inviati nei campi di concentramento e poi in parte soltanto rimpatriati, il comando inglese, fra le altre angherie, proibì loro di portare seco qualsiasi genere di manoscritti. Tutto fu dato inesorabilmente alle fiamme. « In un istante solo — ha detto padre Pacifico da Caraglio — é andato distrutto il lavoro di tanti anni ». Durante la loro permanenza in Italia i missionari cappuccini cercheranno di ricostruire, valendosi della sola memoria 1 loro scritti almeno per quanto riguarda le vicende del loro apostolato. Purtroppo la parte più strettamente scientifica non potrà, almeno per ora, essere ricomposta, in quanto, come si è detto, tutto è andato disperso.'

Persone citate: Principe Umberto