Gli inglesi trovano incomoda

Gli inglesi trovano incomoda Gli inglesi trovano incomoda la presenza dei Governi-fantasma La controversia russo-polacca defiMosca dichiara di infischiarse Berlino, 3 marzo. Benché non sia affatto nelle abitudini pubblicistiche tedesche di dare alcuna particolare importanza alle, manifestazioni dol divergi governi da operetta costituiti a ondra dai rappresentanti dell'emigrazione politica europea, la nuova controversia, che è insorta tra il cosidetto governo polacco dell generale Sikorsky e i bolscevichi, appare qui degno di attenzione sotto molti punti di vista. Per comprendere il motivo di questa divergenza bisogna riferir- si a una recente dichiarazione fat- ta dal generale Sikorsky circa il ripristino dello statuii quo della Polonia entro i confini originaria- mente esistenti all'inizio del set- tembre 1939. II governo bolscevico ha ufficiai- mente comunicato di non ricono- scere affatto questa pretesa, fa- t- il cendo con ciò chiaramente com- prendere come le frontiere orien- tali di una eventuale nuova Polo- nia dovranno essere stabilite a guerra ultimata non già in base ai desideri del generale Sikorsky e dei suoi compagni di emigrazione, ma unicamente in base alle esi- genze di sicurezza dell'U.R.S.S. Che cosa significhino in pratica le esigenze strategiche dei bolsce- vichi è stato a suo tempo illustra- to dalla pace che il Cremlino ha imposto alla Finlandia al termine della prima guerra invernale rus- so-f innica. Per quanto riguarda la Polonia, è lecito presumere che le richieste minime che Stalin possa avanzare in caso di vittoria siano il ristabilimento della frontiera occidentale della Russia zarista prima dell'agosto 1914. Come giustamente si nota qui, a questo proposito, è evidente che di fronte a una tale eventualità la popolazione dei territori polacchi preferisce senza alcun dubbio l'oc- cupazione tedesca attuale. Anche il più ottuso dei polacchi sa infatti che l'irruzione dell'armata rossa nei territori dell'ex Polonia signi- ficherebbe la decimazione sistema- tica della popolazione locale. Ah i polacchi ch do t tica della pop Anche i polacchi che credono attualmente di poter dissentire dal ^f ntire dal ^afl primi a invocare a mani giunte il ritorno sotto la salvaguardia del Nel'respingere le pretese del go- verno emigrato polacco, Mosca non ha esitato a tacciare il generale Sikorsky di Imperialismo, avan- zando7lJsospetto chTegn"'inte'nd'a estendere il suo dominio su dei ter- ritori e dei popoli, che i russi ri tengono di loro esclusiva compe tenza. In quanto alla carta atlan tica il comunicato diramato dal go verno sovietico aggiunge testualmente che il richiamo del governo del generale Sikorsky a questo documento manca di qualsiasi fondamento. Per la prima volta Mo- *™d chiara rc><£ cht l'ir S U7nn,1de™affatto che ÌU. S. non considera affatto la carta atlantica, quale una base ner alcun futuro niano di riordina- per alcun futuro piano di riordina mento politico dell'Europa. Sommamente interessante è l'at wuuiuuiicuic imcicMoiiiccitti- ss» s™^,:™!al conflitto russo-polacco. Una pa rola d'ordine diffusa dalla Reuter definisce questa faccenda come «spiacevole» e sottolinea che una rllnmiMinna rìpl rrmfini nisan-nn- discussione dei confini russo-po lacchi non è, nelle attuali circo stanze, cosa opportuna. Ci si può domandare, si nota a Berlino, quando mai. i britennici iterranno che sia giunto i mento favorevole per discutere una tale questione, essendo evi ; dente che oggi, in un momento in j cui la guerra non è ancora decisa. | e i sovieti dipendono ancora dagli j aiuti anglosassoni, l'Inghilterra potrebbe eventualmente avere, e | ciò per l'ultima volta, una certa : voce in capitolo a favore dei po ,lacchi presso l'alleato moscovita, Ma la realtà è che i britannici non solo non possono ma non in- i tendono fare nulla né per i polac- i chi né per altri gruppi di emigrati nita spiacevole dalla «Reuter» ne della «Carta atlantica »\' vUridi ngi a ea a riuniti a Londra; di questo lo stesso generale Sikorsky, come è facile desumere dal suo discorso di ieri, si è ormai reso perfettamente donili. Già nella stampa britannica sii vanno facendo percepibili delle I voci, che qualificano la presenza'a Londra dei diversi governi emi-1 ell grati europei come un peso per la ; hi, politica britannica, tale da com- ne promettere i rapporti non solo con ' f'U.R.S.S., ma anche con gli Stati di Uniti. r- e' possibile che queste voci sia-'t- no state provocate dallo stesso go- il verno britannico a scopo la daggio; tuttavia esse denotano a- come gli inglesi non abbiano al-' t- cuna voglia di ammettere che i governi emigrati abbiano ad im-1ai- pacciarli nell'applicazione della o- loro politica assolutamente priva a- di scrupoli. t- no state provocate dallo stesso go-1il verno britannico a scopo di sin- m- Si può ricordare a tale proposito'n- come i commentatori berlinesi ri-o- cordino come l'Inghilterra abbia a dichiarato di entrare in guerra ai per il fatto che il ritorno di Dan- e Zica In seno al Reich avrebbe co- ne, stituito una minaccia per la liber- si- tà della Polonia. Per difendere' quest'ultima il governo di Cham-ca berlain si è impegnato con le sue e- famigerate garanzie; la controver-la- sia Stalin-Sikorsky dimostra ora! ha come l'Inghilterra, anche nel caso ne di una sua vittoria, non solo non's- sia in grado, ma non abbia alcu- la na intenzione di far onore alla sua ! l firma, Vij i xdel «NSi h Guido Tonella Violento attacco j i xi fi. • i c-i i ■ del «News Lhromcle» a Slkorskl Berna, 3 marzo, Si ha da Londra che il News I Chronicle si è schierato aperta-1 mente a fianco di Mosca in un ar- ticolo violentissimo contro il Go-' verno polacco, che invita a farla! finita con la sua propaganda scio- ; vinista e imperialistica, e consiglia. a non stuzzicare più Mosca. i*é>>>**> i*é>>>** . -, , , . _ , , La confisca a favore del Reich . -, , , . _ , , La confisca a favore del Reich dei beni dell'ebreo Petschek T1 , Be/J.ln.0,1 3 I"ai'zo; giornale ufficiale Deutscher Anzeiger Pubica perscne_ 11 nome di 29 appartenenti alla emi grata famiglia Petschek le cui proprietà sono state confiscate a favore del Reich. Il capo della famiglia Petschek, l'ebreo ed industriale Ignazio Petschek, che virtualmente controllava l'industria dei carboni molli in Cecoslovacchia, suo figlio ed alcuni altri parenti le cui Dlotprietà sono state adesso confisca- te avevano già cominciato la u. quidazione dei loro beni in Ceco- Slovacchia prima ancora dell'oc- rlln--ionp fedpaf,a. i-, mH„„inT. cupazlone tedesca ^a^af/'0/ Parle oci memori ai questa lami f;lia vivono a Londra, deve la dlt a Petschek, per le sue strette re lazioni d'affari con la e Anelo-™ diav?e^ Sg"Jn3ìD assidevano anX in ^eiSCni K p-SSean ano ancne in Gil ii di revoli interessi finanziari Prima dell'andata al potere del partito nazional-socialista in Germania i p alcune miniere di car- Germania bone, Ba„(ja pericolosi malviventi arrestata a Parigi Parigi, 3 marzo, La polizia parigina ha potuto individuare e trarre in arresto una banda di pericolosi malviventi i quali assalivano nottetempo i pas- santi o svaligiavano gli apparta- menti lasciati incustoditi. Si trat- ta di giovani dai 18 ai 20 anni, appartenenti anche a distinte fa- mlglie della metropoli francese, Il fatto non ha mancato di prò- durre una forte impressione.

Persone citate: Deutscher, Guido Tonella, Ignazio Petschek, Stalin, Stalin-sikorsky