Lo scacco nordamericano

Lo scacco nordamericano Lo scacco nordamericano nella Tunisia centrale 6 mila morti e 13 mila tra fdelle truppe dell'Asse nel Tangeri, 2 marzo. I successi delle puntate offensive dell'Asse nella Tunisia centrale e meridionale cosìWm.ì.9co»io ancora oggetto di vivo interessamento in tutte le principali località dell'Africa settentrionale exfrancese. fi numero dei feriti americani e francesi è stato così elevato, che non solo sono stati riempiti tutti gli ospedali e le infermerie dell'Algeria e del Marocco, ma si è dovuto anche adattare allo scopo alcune scuole. I feriti meno gravi furono perfino mandati a Gibil terra, dove dovettero accorrere dall'Algeria alcune navi cariche di materiale sanitario. Molti feriti, interrogati sulle vicende dei combattimenti, hanno narrato che le loro forse erano state addiritura travolte e sopraffatte dall'irruenza delle truppe itaio-tedesche. Essi hanno riferito inoltre che la cooperazione tra fanteria, artiglieria e aviazione del l'Asse era perfetta e del massimo rendimento. Le forze alleate sono rimaste poi vivamente impressionate dalla continuità dell'azione delle truppe ìtalo-germaniche le quali, conquistata una postatone, ne traevano immediatamente i vantaggi, senza dar tempo al nemico battuto di riprendere fiato, di riaversi e di rendersi conto della nuova situazione in cui era venuto a trovarsi. Un ufficiale di artiglieria infatti ha dichiarato che nel dispositivo anglo-americano erano state aperte due larghe brecce, dalle quali le truppe dell'Asse dilagarono rapidamente verso Gafsa e verso Kasserint ed ha aggiunto che in quest'ultimo settore i rinforzi alleati erano lenti, impastoiai, pesanti e giungevano sul teatro dell'azione'in proporzioni inadeguate e intempestivamente. Si vede — egli ha detto — che i servizi delle nostre retrovie erano mule organizzati, forse perchè nessuno di noi si attendeva una iniziativa così improvvisa e energica da parte dell'Asse. Quello del nemico è stato un vero balzo felino, fulmineo, preciso, decisivo ». Che il colpo sia stato assai duro per gli americani è dimostrato non soltanto dalle perdite elevatissime (si parla di circa seimila ?no{J ti e di tredicimila tra feriti, dispera' si e prigionieri) ma anche dal fatto che sul fronte della battaglia ha dovuto accorrere Eisenhower, con tutto il suo stato maggiore, e anche Alexander. . La presenza di quest'ultimo a fianco di Eisenhower ha provocato salaci e ironici commenti da parte delle truppe britanniche, tra le quali non si esistava ad affermare che la attuazione sarebbe stata ristabilita grazie al talento di Alexander e non ai tentativi confusionari e alle disposizioni contraddittorie di Eisenhower. Comunque i risultati delle puntate offensive dell'Asse sono stati così visibilmente disastrosi per le forze americane, che in quei giorni in tutta l'Africa Settentrionale si è abbattuta una vera ondami di panico, per cui le autorità dovettero urgentemente ricorrere ai ripari organizsando un fronte interno di resistensa. Il malcontento era evidente sopratutto nelle collettività francesi. Ad averne una idea valgano queste poche riche di un diffusissimo quotidiano francese: « E' abbastansa mortificante — scrive la Depeche Marocaine ■— constatare quanto lo stato d'animo nelle retrovie sia nervoso e dia prova della più assoluta mancanza di sangue freddo al minimo incidente che si verifica al fronte. Come ogni piccolo successo fa nascere speranze insensate, così ogni scatto scoraggia e suscita critiche e rimbrotti. Si passa con una facilità singolare dall'ottimismo più arbitrario al pessimismo più nero. Tutto ciò manca di serietà e di ponderatezza ». dsgtueczsdtptc feriti e dispersi - Il felino balzo racconto di un ufficiale nemico moSAlludendo poi evidentemente al dilettantismo degli americani, loi„, stesso giornale così continua: «Lu',wtguerra moderna, cioè la guerra totale, è per quelli che la fanno una terribile prova inorale. Se un esercito di coscritti può riuscire con un certo brio in una operazioncella offensiva, si dimostra spesso assai meno brillante quando debba fronteggiare un contrattacco. Nella difensiva bisogna saper incassare stoicamente senza tentennare sino al momento della controrisposta». (Stefani). briGiuanndedtatSeidueè idelWpionelun ' Paesi dell'Iran rimasti senza rifornimenti Ankara, 2 marzo. Nell'Iran il nuovo gabinetto di Sheili si dibatte con il problema di un nuovo inasprimento della situazione degli approvvigionamenti dovuto all'acuirsi della crisi dei trasporti. Gli automezzi, che i russi avevano messo a disposizione del governo per il trasporto di generi alimentari, sono stati improvvisamente ritirati. Alcune province sono rimaste prive di-ogni rifornimento e la situazione, seriamente aggravata'si, ha provocato nuovi disordini e saccheggi. Il governo ha invocato l'aiuto dei britannici che, finora, non hanno risposto al disperato appello. Pare che i britannici dispongano soltanto di trasporti assai limitati in seguito al loro spostamento verso l'occidente. In Palestina continuano ad arri- vare sezioni „rei * espulsi daill'Iran. Ersi sono accompagnati da scorte di protezione britanniche perchè si temono gravi-incidenti. Le diverse comunità arabe hanno inviato' al governo palestinese proteste, avvertendo che, qualora continuino tali indesiderate immigrazioni, gli arabi riprenderanno la loro risoluta campagna di sabotaggio contro la popolazione ebraica.

Persone citate: Depeche, Eisenhower