Secco replica del Cremlino

Secco replica del Cremlino Secco replica del Cremlino olla dichiarazione del governo polacco Rifiuto di riconoscere lo "statuquo„ anteriore al 1° settembre 1939 Berna, 2 marzo. (8.) Gli obiettivi di conquista del Cremlino sono stati confermati nella dichiarazione pubblicata dall'agenzia ufficiale sovietica in risposta a quella del governo fuoruscito polacco. Questo tpegava che la Polonia abbia mai nutrito alcuna aspirazione espansionistica ai danni della Russia e dichiarava di ritenere sempre valide le frontiere anteriori al settembre del 1939 quando la Polonia fu divisa fra Russia e Germania. Questa dichiarazione era stata seguita da un'altra del consiglio nazionale polacco che pure risiede a Londra per ribadire il punto di vista del governo. La replica russa dice: « La dichiarazione del governo polacco del 25 febbraio relativa al rapporti polacco - sovietici prova che il governo polacco non riconosce il diritto del popoli dell'Ucraina e della Russia bianca a unirsi. Il governo polacco prosegue cosi la sua politica di usurpazione di fronte all'Ucraina e alla Russia Bianca e non considera il fatto che i due popoli sono già uniti. Il governo polacco patrocina la separazione di queste due nazioni e non vuole riconoscere perciò il diritto storico dei popoli in questione ad uno stato nazionale proprio. I circoli diri- Henti sovietici sono del parere che governo polacco negando agli ucraini e ai russi bianchi il diritto all'unità manifesta le sue tendenze imperialistiche. Esso basa le sue pretese sulla Carta atlantica; invece, secondo il parere russo, lo statuto atlantico non contiene nessuna giustificazione per tali richieste ma assicura espressamente a tutti i popoli il diritto di decidere da se stessi della propria sorte. Il noto uomo di stato britannico lord Curzon ha riconosciuto a suo tempo dopo la guerra mondiale, malgrado il suo atteggiamento ostile all'Unione sovietica, che la Polonia non potrebbe avanzare nessuna pretesa ai territori ucraini e russo bianchi. Soltanto il governo polacco si è rifiutato finora di accettare questo principio. « L'affermazione del governo polacco che prima della, guerra esso non ha in alcun modo cercato di svolgere una politica di avvicinamento alla Germania hitleriana manca di fondamento. Tutto il mondo sa che il governo polacco e soprattutto Beck hanno svolto una politica filo fascista nel senso di un riavvicinamento alla Germania. Se questa guerra ci ha, insegnato qualche cosa è soprattutto il fatto che i popoli slavi non devono essere in conflitto fra di loro, ma vivere in uno spirito di reciproca fiducia per sfuggire al pericolo di essere soggiogati dai tedeschi. I circoli dominanti polacchi non hanno imparato nulla se avanzano pretese sui territori ucraini e russo bianchi e cosi seminano l'inimicizia fra il popolo polacco e i popoli dell'Ucraina e della Russia bianca. Simile politica indebolisce anzitutto la Polonia, e rompe il fronte uni co dei popoli slavi contro la po tenza aggressiva tedesca. « La dichiarazione del governo polacco del 25 febbraio dimostra che la politica dei circoli dominanti polacchi non corrisponde alla vera opinione del popolo polacco in questa questione. Gli interessi del popolo polacco consistono nella lotta per la Patria e nelle sviluppo dei.vincoli d'amicizia e di reciproca fiducia con i popoli della Ucraina e della Russia Bianca, come pure con gli altri popoli dell'Unione Sovietica». z( la passata guerra antibolscevica e delle conseguenti dolorose perdite territoriali, segnatamente in Carena, la cui popolazione di circa mezzo milione dì persone dette mirabile spettacolo di patriottismo, trasportandosi sul restante suolo nazionale e abbandonando ogni avere pur di non perdere il supremo bene della Patria e delle istituzioni sociali, il Presidente ha ricordato come contro la Finlandia l'U.R. S. S. abbia»continuato ad accanirsi con ogni sorta di sopraffazioni anche nell'ambito della politica interna dei paesi baltici i quali non (offrendo resistenza, dettero uno spettacolo realistico ed ammonitore del destino che minacciava la Finlandia stessa, la quale non si lasciò pertanto, abbattere. Questa, volta, ha aggiunto Ryti, la Finlandia che è stata nuovamente costretta a difendersi, si trova a fianco contro lo stesso nemico, dei possenti eserciti della Germania e dei suoi alleati, e ha potuto pertanto riconquistare la Carena ed assicurarsi altresì posizioni strategiche che le hanno permesso di respingere i furiosi attacchi dei bolscevichi. Il Presidente ha rilevato poi che la guerra viene condotta dal popolo finlandese in difesa dell'esistenza dei focolari della libertà, della civiltà e dell'avvenire della nazione.

Persone citate: Beck, Curzon, Secco