Altre 17 navi colate a picco
Altre 17 navi colate a picco Altre 17 navi colate a picco La caccia ai resti di un convoglio - Giornate intere di dura lotta - Anche molti piroscafi isolati sono finiti in fondo al mare Berlino, 26 febbraio. Dal Quartier Generale del FUhrer, il Comando supremo delle Forze armate germanico ha diramato il seguente bollettino straordinario: I sommergibili tedeschi hanno proseguito con successo ad infliggere duri colpi al rifornimenti nemici. Essi, sottoponendo comandanti ed equipaggi alla più dura bisogna in una battaglia durata ben sei giorni, hanno continuato l'inseguimento dei resti del grande convoglio nemico, menzionato nel comunicato speciale del 24 febbraio. Nel contempo, sull'Atlantico, sul Mediterraneo e dinanzi a Città del Capo, altri convogli scortati e navi isolate hanno determinato duri scontri. Durante tutte queste operazioni, i sommergibili tedeschi hanno colato a picco altri 17 trasporti nemici per un totale di 107 mila, 700 tonnellate di stazza, e silura te altre cinque navi alcune delle quali debbono considerarsi affo* date. IMI lllllirilIMMIMIIIMIlllliriMIMllllliniMMIlllMl ij G ungono in Tunisia i per le forze operanti r • V^lL--~~.,VOme SI SVOlSe 1 cutaCC0| al convoglio nemico Berlino, 26 febbraio. A proposito dei nuovi affondamenti annunziati nel bollettino straordinario odierno, e particolarmente dell'attacco al convoglio ad ovest dell'Irlanda, da fonte competente si apprendono i seguenti particolari. Profittando di un momentaneo miglioramento delle condizioni atmosferiche, i sommergibili germanici, nella loro caratteristica formazione di squadra, dopo avere attaccato la settimana scorsa ad occidente dell'Irlanda il grosso convoglio di cui al Bollettino straordinario del giorno 24, si mantennero continuamente a contatto con il nemico. Il convoglio disponeva di una forte scorta di unità della Marina da guerra e di protezione aerea. Si trattava di sfruttare il passeggero miglioramento del tempo con un attacco altrettanto potente quanto rapido. Il convoglio, mutando con tinuamente di rotta, tentava inva no di sottrarsi all'attacco, mentre le unità di soorta facevano cadere un rilevante numero di bombe di profondità per cercare di colpire e di sventare l'insidia subacquea. Sei giorni e sei notti durò l'inseguimento e il combattimento: ad ogni emersione resa necessaria dal lancio dei siluri, corrispondeva un intenso fuoco di tutte le unità di llllllllll 11l 1111 II 111111111111M11111 ti 11111 II 1111M11111 ti 111 nostri aeroconvogli che traspor su quel fronte. acorta. Ciò nonostante i sommer- <7ibili riuscivano ad evitare i colpi e a sottrarsi alle rabbiosa anione del nemico. Quale risultato di questa brillante operazione, SS navi nemiche per 123 mila tonnellate andarono a finire in fondo al mare. Varie altre navi che facevano parte del convoglio rimasero sicuramente colpite, ma il loro affondamento non fu potuto constatare. In questi ambienti militari si rileva inoltre che nemmeno il fattore velocità costituisce un elemento di sicurezza nei confronti della guerra subacquea. Infatti una nave americana che alla velocità di 16 miglia e mezza marine, si avvicinava alle Azzorre, scoperta da un sommergibile dopo una fuga di poche ore, è stata raggiunta e colata a picco dall'unità subacquea germanica. Bilancio di febbraio: 534 mila tonnellate Berlino, 26 febbraio. I nuovi successi degli U-boot vengono sottolineati a Berlino co me un'altra efficace conferma da ta dall'arma subacque* tedesca alle pessimistiche dichiarazioni fatte dal ministro americano Knox, In questo mese di febbraio, cosi poco favorevole alla guerra sul mare a motivo delle violenti tem ! 111 1 ! 1111111111M11111! 111 ! 11H II 11111111 Ili tano truppe e materiale (Telefoto B. G. Luce). peste che continuamente infuriano sopratutto nell'Atlantico, i sommergibili con questi ultimi affondamenti hanno raggiunto un totale di 80 navi nemiche per 534 mila 300 tonnellate colate a picco. Benché 11 mese di febbraio non sia ancora terminato, questo totale supera già quello complessivo del febbraio 1942.
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