// bollettino di ieri: "Gandhi si è aggravato

// bollettino di ieri: "Gandhi si è aggravato // bollettino di ieri: "Gandhi si è aggravato Conflitti ed esplosioni in Indio accompagnano l'agonia del "Mahatma,, La stazione di Nuova Delhi messa a soqquadro da una bomba - Sdegnosa risposta di Capi Indiani a nna proposta ricattatoria del rappresentante di Roosevelt Bangkok, 22 febbraio. Un comunicato del governo dell'India dice che ieri alle 16 si è iniziata una crisi nello stato di salute di Gandhi. Il Mahatma è stato assalito da nausee ed ha perduto i sensi. Il suo polso è divenuto gnosi impercettibile. Più tardi il Mahatma ha bevuto un po' d'acqua con del succo di limone, si è rianimato ed ha dormito circa cinque ore e mezza fino a tarda notte. Oggi è il suo giorno di silenzio. Egli sembra un pò-' migliorato e più soddisfatto. Il cuore è debole. Questo bollettino è firmato da sei medici. Un bollettino successivo pubblicato nella giornata di oggi dice: «Dopo una giornata agitata lo stato di salute di Gandhi si è ancora aggravato ». Intanto radio Saigon ha annunciato che nuovi disordini sono scoppiati a Poona, Bombay, Delhi e nel Pungiab. In tutte le dimostrazioni è stata richiesta l'immediata scarcerazione di Gandhi. A Poona e Bombay sono avventiti dei gravi scontri fra dimostranti e polizia. In una riunione a L Vii per l'appoggio delle richieste di Gandhi, hanno preso parte circa 17 mila indiani. Un attentato Dalla radio di Nuova Delhi si viene a sapere che all'alba di stamane nella stazione principale di Delhi s'è verificata una tremenda esplosione, che ha messo a soqquadro gli impianti sussidiari della stazione stessa. Non si sa ancora quante siano state le vittime. L'incidente è stato provocato — secondo quanto fanno sapere le prime notizie qui giunte — dallo scoppio di un ordigno nascosto in una valigia, abbandonata fra gli altri bagagli. L'attentato dinamitardo è giunto proprio nel momento più critico della crisi provocata dal digiuno di Gandhi. Infatti proprio a Nuova Delhi si stanno svolgendo pratiche e passi per risolvere la crisi stessa. . A proposito di queste trattative risulta che sei membri del partito progressista del Consiglio dì Stato indiano hanno lasciato lunedì mattina in blocco la seduta, dopo che U vice-capo dei progressisti, Fandit Runzru ha annunciato al suo partito di non voler più partecipare alle sedute del Consiglio, quale protesta contro l'attitudine del Governo verso la richiesta per il rilascio di Gandhi. Pandit Kunzru. è allo stesso tempo Presidente dei « servi dell'India >, associazione vicina ai progressisti, i cui membri si autodefiniscono « liberali >. E' significativo, per tutta la situazione, che ora anche questi ambienti, che si¬ nora hanno generalmente cooperato con il Governo britannico, disapprovino l'attitudine e la politica governativa. Nell'assemblea legislativa centrale il Presidente, sir Abdur Rahi, ha respinta la mozione richiedente la discussione sulla situazione creata dalle ultime informazioni sulle condizioni di Gandhi. Il Presidente ha dichiarato che il digiuno di Gandhi era già stato discusso nelle sedute precedenti e non è necessaria una nuova discussione poiché era noto dall'inizio che il digiuno avrebbe danneggiato alla salute del Mahatma. La manovra di Philips Ma la notizia più importante della giornata è quella del tentativo del rappresentante nordamericano in India di negoziare la liberazione del Mahatma con i capi indiani. Si ha da fonte sicura che il capo dei liberali indiani Tey Bahadur Sapru, e l'ex primo ministro del Madras, il Roga Kopalachari, sono stati ricevuti a Nuova Delhi dall'ambasciatore straordinario di Roosevelt in India, Philips, il quale ha prospettato ai due interlocutori la possibilità di un suo intervento a favore di Gandhi presso il Viceré e presso il governo di Londra, a condizione che essi forniscano esplicite assicurazioni circa la partecipazione attiva- dell'India alla guerra contro le Potenze del Tripartito. I due capi indiani hanno fieramente respinto la proposta ricattatoria. Sapru ha detto testualmente: « Se Gandhi potesse conoscere che la salvezza della sua vita è oggetto di un così basso mercato farebbe certamente ogni sforzo per affrettare la sua fine. Egli non perdonerebbe a nessuno di averlo salvato per fare morire milioni di indiani e ver trascinare il e per trascinare p e ver trascinare e per trascinare Questo atteggiamento deqli uo- mini, che pure avevano nel pas-\sato collaborato con gli inglesi con sottomissione che rasentava- la ser.ì vilità, è un segno preoccttpanleidella situazione che sta sviluppandosi in India. Appare sempre più manifesto che anche nei circoli an glofili dell'India la depressione e l'irritazione guadagneranno terreno. Numerosi indù sanno che il Mahatma ha un'influenza più grande di qualsiasi altro uomo politico in India, e temono che la morte di Gandhi pregiudichi enormemente la loro causa. Gli stessi circoli dicono che è impossibileche Gandhi termini volontariamente lo sciopero della fame. Le notizie sull'ulteriore peggioramento di Gandhi preoccupano anche % corrispondenti inglesi da Nuova Delhi, che prevedono la possibilità di nuovi gravissimi disordini. I membri del congresso indiano continuano intanto a inviare telegrammi a Churchill e a Roosevelt, esortandoli a indurre il viceré a liberare Gandhi « altrimenti la morte del Mahatma provocherebbe funeste conseguenze in tutta l'India-». A Nuova Delhi continuano a svolgersi riunioni di funzionari e di personalità politiche presso il viceré e presso l'incaricato americano, per esaminare la situazione e studiarne le misure precauzionali da prendere prima che sia troppo tardi. Un'imponente riunione di indiani ha avuto luogo al parco di Farrer, a Shonan, sotto M presidenza di Besari Boge e di altri capi della lega per l'indipendenza dell'India. Fervide preghiere sono state recitate per la salvezza del Mahatma e vari oratori hanno riaffermato la ferma volontà del popolo indiano di lotare fino all'ultimo per la cacciata dei britannici dall'India. Da Medan si ha poi, che gli indiani di Sumatra hanno deciso di digiunare per Zk ore, allo scopo di dimostrare la toro simpatia per Gandhi. Il digiuno è cominciato nel pomeriggio di domenica. Durante queste ventiquattro ore, tutti gli indiani dell'isola concentreranno le loro preghiere per la salute di Gandhi c per la libertà dell'India.