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i — Mi dispiaoe signore, ma debbo dirvi ohe vostra suocera ha soltanto più ventiquattr'ore di vita. — Bè pazienza, vuol dire ohe la sopporterò ancora per ventiquattr'ore. - Se avete fame, buon uomo, perchè non lavorata? Mi ai non provato, ma quando lavoro mi viene ancor più fame. PIGNOLERIE MARINE — Stai attento oon quella pipa, quella petroliera. TORINO - Venerdì 19 F Fierezza di italiani prigionieri degli inglesi o o o n o i o a Quello che racconta na giornalista torco reduce dall'Egitto Istanbul, 18 febbraio: Ahmet Emin Yalman, direttore del giornale Votati, noto americanofito antitallano ed antifascista riferisce nel suo giornale un colloquio da lui avuto in Egitto con alcuni prigionieri italiani dopo la battaglia di El Alamein. I prigionieri, egli scrive, erano stanchi, esauriti. SI trovavano quindi in quelle condizioni in cui generalmente si è propensi al malcontento e al pessimismo. I prigionieri italiani invece hanno risposto alle mie domande -■ riaffermando con alterezza la loro immutabile fede nei destini d'Italia per la quale si sono accanitamente battuti. Essi hanno detto sulla faccia degli inglesi presenti: «La guerra è avvenuta per colpa vostra. Voi non avete mantenuto dopo l'altra guerra gli impegni assunti presso di noi. Avete mancato ai patti ». « Ma vi abbiamo concesso dei prestiti! » ha obbiettato uno degli inglesi collo spirito mercantile che distingue gli -uomini della sua razza. «Noi abbiamo avuto 500 mila morti sui campi di battaglia >, ha ribattuto uno dei prigionieri. « A quante sterline calcolate "ogni morto? >. Ahmet Amin Yalman riferisce poi che ad un ufficiale britannico che vantava il successo riportato ad El Alamein un ufficiale italiano ha risposto: «Non vi fidate troppo delia vostra vittoria. La guerra del deserto è una partita pericolosa. Ne avete vinto un giro. Non avete davvero motivo di imbaldanzirvi ». Il giornalista turco è ancora intervenuto e nella speranza di avere una qualche risposta meno aspra ha portato il discorso su altro argomento, cominciando a parlare dell'amore che gli italiani hanno sempre avuto per la libertà. « E' vero, noi amiamo la libertà, ha risposto l'ufficiale, e infatti ne godiamo largamente in regime fascista ». Naturalmente Ahmet Amin Yalman non si mostra nel commento che segue l'intervista molto soddisfatto di questa risposta che il suo settarismo democratico sperava ben diverso. Ma le sue parole non fanno che mettere in maggiore evidenza la fierezza dei nostri combattenti ed il loro altissimo sentimento patriottico e fascista. (Stefani). Anche l'Australia festeggia la « giornata dell'esercito rotto » Stoccolma, 18 febbraio. Secondo una' informazione da Canberra dell' United Press, il Presidente dei ministri australiano Curtin ha comunicato che il « giorno dell'esercito rosso » verrà celebrato il 23 febbraio in tutta l'Australia. Pure da Canberra informano che quel Senato ha approvato, senza emendamenti, il progetto di legge sulla milizia territoriale australiana. Poiché tale progetto era -'già stato approvato dalla Carne- ! ra, il governo ha ora la facoltà di , impiegare la milizia territoriale ] anche fuori dell'Australia. to prima dell'arresto fra il suo a dall'oppressore britannico. Il palazzo di Aga Kan dove è detenuto il Mahatma, è circondato da cordoni militari. Un corteo di donne, riunitesi a Puna da molte città dell'India, ha tentato due volte di avvicinarsi allo sbarramento dei soldati, recando cartelli con la scritta: « Liberate Gandhi, padre delle Indie ». Esso è stato disperso con violenza. Cinquantasette di esse, per la maggior parte studentesse, sono state arrestate, insieme al loto capo M'osarti, presidente della sezione di Puna del Partito del Congresso e figlio di sir Rawat Masani, capo del Fronte di guerra nazionale di Bombay. In alcuni ambienti indiani si ritiene che la enorme pressione eserdtata da quattrocento milioni di uomini sulla intransigenza del Viceré, potrebbe finalmente ottenere da lord Linlinghtgow la sperata liberazione incondizionata di Gandhi. là è una ebbraio 1943 - Anno XX I - Num. 43 i

Persone citate: Ahmet Amin Yalman, Ahmet Emin Yalman, Curtin, Gandhi, Rawat Masani