I laburisti si schierano

I laburisti si schierano I laburisti si schierano - contro il governo Potenziale crisi governativa - Churchill assente alla seduta del Comuni - I conservatori fanno barriera contro le riforme sociali Berna, 18 febbraio. ltt it ,(8.) - Il malcontento suscitato In Inghilterra dall'atteggiamento assunto dal governo contro le riforme sociali contenute nel piano Beveridge è vivissimo. Esso si è manifestato alla Camera dei Comuni con la reazione del laburisti, nella stampa con vari articoli di critica e nelle classi operale con una diffusa eccitazione. E' certo che il governo si è accorto fin da ieri della scabrosa situazione in cui era venuto a trovarsi, perchè a tarda ora tenne una riunione d'urgenza. S'è subito parlato della probabilità di una crisi ministeriale che tuttora non è esclusa. Va tuttavia osservato a questo proposito che in questo momento vige la cosiddetta "tregua politica, e che il partito laburista sarebbe come tutti gli altri partiti impegnati dagli accordi presi a sostenere il governo. Ciò malgrado s'è creata una situazione molto strana. Si sa che in seno al gabinetto vi sono diversi deputati laburisti. Essi si trovano ora in contrasto con il loro partito. La frazione parlamentare laburista infatti ha approvato ieri una mozione per esprimere il suo profondo malcontento contro il governo e invitarlo a rivedere il suo atteggiamento. Questa mozione è stata confermata nella riunione odierna del partito laburista, mentre i ministri laburisti a loro volta hanno deciso di restare schierati a fianco del governo. Infine questo ha deliberato di restar fedele ai principi esposti alla Camera dei Comuni da Anderson, che, come è noto, respingono sostanzialmente il piano Beveridge e negando anche la creazione al un ministero della sicurezza sociale rivestono carattere di piena opposizione a qualsiasi riferma concreta e effettiva. Prima di addivenire alla votazione il governo ha rivolto a tutti 1 partiti un appello alla disciplina, e 1 capi del vari gruppi se ne sono resi interpreti. Bevin ha invitato i laburisti a rimanere uniti sostenendo che le promesse fatte dal governo sono un passo innanzi nella buona via, ma l'Invito è stato infruttuoso. L'emendamento laburista che condannava il governo è stato respinto con 335 voti contro 119. Churchill, contrariamente a quanto si attendeva, non è intervenuto alla discussione perchè affetto da un forte raffreddore con febbre. Si attende ora con molta curiosità di vedere come si risolverà il conflitto fra il laburismo e i suol membri che fanno parte del gogoverno. Se esso non avrà conseguenze sulla compagine ministeriale lo si dovrà soltanto allo stato di guerra. Comunque, questo episodio di politica interna è significativo. Esso dimostra la ripugnanza del dirigenti britannici verso qualsiasi forma di progresso sociale, conferma 11 nessun valore da attribuirsi alla firma apposta da Churchill alla Carta Atlantica, e rivela infine il carattere superficiale e precario dell'unità nazionale britannica. La gravità intrinseca del conflitto è di—ostrata dai termini con cui ne parlano gli slessi giornali inglesi, e • La lotta sul front* orientale non presenta elementi so stanzialmente nuovi. Sempre violento l'attacco sovietico, alimentato con una prodigalità di forze umane e materiali, che rivela nel Comando stesso l'assillo di conseguire ad ogni costo, al più presto possibile, un successo decisivo; sempre tenace la resistenza delle truppe antibolsceviche, la cui tattica consiste nell'infliggere il massimo di perdite al nemico, evitando d'altra parte di impegnarsi nella difesa rigida delle posizioni più violentemente investite, e ciò allo scopo di preservai re il massimo di forze per la prossima controffensiva. Anche l'evacuazione di Karkov,- oggi annunciata dal bollettino germanico, è avvenimento in un certo senso già scontato. Era evidente che l'accanita resi stenza dei nuclei germanici nell'abitato cittadino non aveva che una funzione logoratrice e ritardatrice delle forze avversarie. Per doloroso che possa essere l'abbandono di questa importante città, centro logistico e di smistamento di prim'ordine, che era in mano dei tedeschi dal 24 ottobre 1911, esso è da considerare nient'altro Che un episodio — per quanto spiacevole — della grande partita impegnata sul fronte orientale. La propaganda avversaria, che oggi gonfia oltre ogni limite la portata delle conquiste territoriali sovietiche, rinnega con felice smemoratezza se stessa, contraddicendo tutte le affermazioni con cui, nell'estate scorsa, svalutava i successi tedeschi, esaltando le ritirate di Timoscenko, che avevano preservato dalla distruzione uomini e materiali utili per la ripresa invernale. • Queste considerazioni non debbono far credere che la situazione determinatasi sul fronte orientale sia scevra di pericoli. Essa è tanto pericolosa, che a Berlino squillano, e non da oggi, i più potenti campanelli d'allarme. « Nazione in piedi: l'uragano comincia! » è il motto che il ministro Gobbels ha dato al popolo del Reich; e non può dirsi che la parola d'ordine non sia espressiva di uno stato di cose gonfio di minacce. Ma se in Germania si ammette francamente l'errore di calcolo commesso nel valutare il potenziale bellico dell'Unione So vie tica (che aveva saputo, bisogna dirlo, mirabilmente occultare ' suoi preparativi), nessuno pensa che le sorti della lotta siano già decise. Le Potenze dell'Asse e i loro alleati dispongono di uomini, di risorse, di mezzi bellici sufficienti non solo ad arginare la valanga degli eserciti rossi, ma anche a ricacciarli indietro, e a debellarli definitivamente. Tutto sta a non cedere, a durare, a volere la vittoria e a credere nella vittoria. Una volta tanto dobbiamo prendere esempio dai nostri stessi nemici: da quel popolo e dall'esercito russo che hanno tenuto du fra i quali il News Ohronicle e il Daily Mail lo definiscono « una pericolosa rivolta contro 11 governo ». La discussione odierna che ha •receduto 11 voto è stata animalssima è in certi momenti ha assunto intonazioni drammatiche Hanno preso la parola uno dopo l'altro una serie di deputati laburisti e tutti hanno affermato la risoluzione della classe operaia < della classe media ad ottenere gli equi miglioramenti che sono stati loro promessi, rimproverando anche al governo di essersi lasciato sfuggire un'ottima occasione per costituire un nuovo edificio sociale. Tra gli altri oratori Mac Neil ha dichiarato che 11 plano Beveridge è il primo tentativo di realizzare uno dei punti della Carta Atlantica, e ha mostrato le gravi inevitabili conseguenze per il rifiuto del governo britannico. < Sarebbe una cosa terribile — ha detto — se la Carta Atlantica dovesse diventare un altro pezzo di carta >. Il conservatore WilUnk ha impiegato tutta la sua arte oratoria per scongiurare i laburisti a non rompere l'unità nazionale in un momento cosi grave per la storia della Gran Bretagna, e infine il ministro degli Interni Morrison ha preso le difese del governo cercando di persuadere la Camera che esso non intende negare i miglio ramenti sociali realizzabili, ma che deve tener conto degli oneri finanziari che non possono essere sopportati. «L'opposizione — ha dichiarato — fa troppo spesso promesse stravaganti >. Queste parole sono state accolte da rumori vivissimi. Il Ministro degli Interni ha terminato con un ardente appello a non provocare serie difficoltà politiche al governo nel momento in cui sopporta la terrìbile responsabilità della guerra. Non ostante la sua calda perorazione, il ministero ha avuto 119 voti contrari, ciò che ha Indotto il laburista Maxton a domandare se, visto il numero dei sostenitori del governo che avevano votato per l'emendamento laburista, esso non avesse nessuna dichiarazione da fare. Eden gli ha risposto negati vamente.

Persone citate: Beveridge, Bevin, Churchill, Gobbels, Mac Neil

Luoghi citati: Berlino, Berna, Germania, Gran Bretagna, Inghilterra