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Trutta cinquantamila lire Trutta cinquantamila lire alla propria domestica Milano, 13 febbraio. Inscenando una subdola commedia, il quarantaduenne Egidio Varetti, da Ventimiglia, e qui residente in un lussuoso appartamento di viale Pasubio, riusciva ad aggirare e a truffare la trentaseienne Anna Salini, da Piacenza, al suo servizio in qualità di cameriera da alcuni anni. Il Varetti, infatti, aveva ostentato con la Salini ipotetiche ricchezze e immaginari possedimenti in Toscana valutati oltre mezzo milione. Forse la Salini, nel suo intimo, aveva sempre coltivato qualche speranza, si che ai primi del mese scorso, ponendosi il Varetto a letto per aver accusato fortissimi disturbi era assistito da lei con assidua cura. Un giorno, pero, chiedeva improvvisamente, carta, penna e calamaio per scrivere le sue ultime volontà. In una busta il Varetti aveva chiuso un foglio nel quale era scritto che alla sua morte desiderava lasciare le sue terre in Toscana alla Salini. Ristabilitosi, il Varetti era molto oppresso da malumore e quindi continuamente pensieroso, e alla Salini, che gliene chiese ragione, rispose di essere, afflitto da gravi dispiaceri in dipendenza di un debito lasciato insoluto cosicché forse sarebbe stato costretto a ipotecare o a vendere le terre di Toscana. La donna, senza dirgli nulla, con una scusa si recava a casa di uno zio materno dal quale at tendeva una considerevole eredità e riusciva ad ottenere un antici po sull'eredità stessa di 50 mila lire, che consegnava al proprio padrone. Detto fatto, il Varetti scomparì senza più farsi vivo, e la Salini, compreso finalmente di essere stata abilmente raggirata, denunciava il Varetti. all'autorità di polizia che proprio ieri lo acciuffava in una bisca clandestina. Tratto in arresto, il Varetti. Ucciso da un locomotore Prato, 13 febbraio. Stamane il colono Vespasiano Pacini, di 72 anni nell'attraversare il binario della- direttissima Firenze-Bologna veniva investito in pieno da un locomotore. Il disgraziato moriva all'istante.