Le dimostrazioni per Gandhi

Le dimostrazioni per Gandhi Le dimostrazioni per Gandhi soffocate nel sangue Conflitti con la polizia nelle città indiane - Documentazione della subdola manovra vicereale prima del digiuno febbraio come segue: «Mi rincresce dovervi dire che la vostra lettera'non può in al. Bangkok, 13 febbraio. Stasera si apprende che a Nuova Delhi sono stati pubblicati i testi delle note scambiate tra il governo dell'India e Gandhi. Il ministro degli interni in una lettera in data 7 febbraio, nella quale era acclusa la copia di un comunicato che il governo si proponeva di diramare alla stampa, scriveva: « 11 governo dell'India sarebbe veramente dolente di vedervi digiunare. Ho ricevuto l'ordine . di informarvi che esso deciderebbe, qualora persistiate nella vostra intenzione, di lasciarvi in libertà per la durata del vostro digiuno fin dalla data del suo inizio. Durante il periodo del vostro digiuno non vi sarà fatta alcuna obbiezione perchè possiate recarvi ovunque vogliate ed il governo dell'India spera che potrete scegliervi un alloggio fuori del palazzo di Aga Khan. Se, per qualsiasi ragione, non crederete opportuno di avva. lervi di queste proposte (decisione, questa, che il governo dell'India vi vedrebbe prendere con grande rincrescimento) si dovrà fare un'opportuna correzione sul comunicato, del quale vi affidia. mo copia, prima, che esso venga pubblicato. Però lasciatemelo ripetere con tutta sincerità, il governo è estremamente fiducioso che le considerazioni che hanno avuto tanto peso sulla proposta che attualmente vi faccio, avran. no altrettanto peso sulla vostra decisione e che voi non insiste rete nella vostra intenzione, nel jqual caso, naturalmente, non sa rà pubblicato alcun comunicato di qualsiasi specie». Gandhi ha risposto in data 8 cun modo farmi desistere dalla mia intenzione di digiunare. Mi viene offerta per mio vantaggio personale una libertà provvisoria: orbene, io non ho necessità di questa libertà; e sarò perfet tamente contento di poter fare il mio digiuno come detenuto o prigioniero. Se, invece, questa proposta mi viene fatta per in|teresse del governo, sono dolen sgnvdPhrGscsacoemlcisdtngnllNdntssr\ te di non poter aderjre al desi derio del governo. Là sola cosa che posso dirvi è che, come prigioniero eviterò, per quanto sarà umanamente possibile, qualsiasi causa di molestia al governo, eccetto il digiuno in se stesso. Que. sto digiuno non è stato conce pito perchè io possa attuarlo in qualità di uomo libero, perciò, anche se venissi liberato, non effettuerò alcun digiuno secondo i termini menzionati nella mia pre cedente corrispondenza. Dovrò nuovamente prendere in esame la situazione e decidere ciò che dovrò fare. Non ho alcun desiderio di essere lasciato libero sotto falsi pretesti ». Infine il ministro degli interni dell'India ha cosi scritto a Gandhi il 9 febbraio: «Il governo del l'India prende nota della vostra decisione con grande rincrescila, Lva, Kf*ea Sverno' fBf ^ rt£^e in libertà l^ P«9Pt0 a lasciarvi in liberta nlandante giovanissimo è aiktoto ff ^ £^ in libertà in licenza a Trieste, in licenza il^ P«9Pt0 a lasciarvi in liberta 'h d d fiigwvantssim suoi uomini '^^'^M^^ 6ma p'oich^non Z nostra gente va a quella banchina ff?,,^ì?™' Z.frarTffl mi?i(. a rimirarla, e si frega le mani per teRisposto %S^u|lM^r? la gioia di rivederla qui, la nave \ proposte e voieie aigiunire ui stato di detenzione lo farete pp stato di detenzione, lo farete responsabilità e vostro rischio e pericolo ». Notizie giunte dall'India informano che in tutte le grandi città si tengono corniti per reclamare la liberazione di Gandhi. Un gran numero di fabbriche ha dovuto sospendere il lavoro per l'assenza quasi completa degli operai. A Puna e a Dacca, i dimostranti sono stati affrontati dalla polizia che ha fatto uso delle armi causando numerose vittime. Anche ad Ahmedabad la truppa ha sparato sulla folla che aveva assalito la 3ede della polizia, reclamando a gran voce la liberazione di Gandhi. Non si hanno, finora, notizie precise su numero delle vittime. Intanto il coprifuoco che avrebbe dovuto cessare questa sera è stato prolungato di un'altra settimana. Nel distretto industriale di Maturha, presso Bombay, un gruppo di poliziotti, guidati da un funzionario, aveva tentato di opporsi alla marcia di una numerosa dimostrazione. Ne è seguito un violento scontro nel corso del quale è stato ucciso il funziona- '-> senza che sia stato possibile identificare l'uccisore, sul quale è stata posta una taglia di «000 rupie. SI nota* in tutta l'India una ge^ neraie sollevazione contro il go> verno vicereale per la detenzione del Mahatma. Il presidente del Partito del congresso panlndiano ha diretto un messaggio al Viceré invitandolo a porre in libertà Gandhi, senza condizioni. Il messaggio afferma che solo in tale caso Gandhi potrà esercitare la sua influenza per far cessare gli atti di sabotaggio e le violenze che negli ultimi tempi sono stra ordinariamente aumentati e con elude preannunciando avvenimenti della massima gravità se la detenzione di Gandhi dovesse continuare. , 1.30 mila indiani che vivono in Tailandia hanno deciso di osservare il digiuno nella giornata di domani, in segno di solidarietà con Gandhi. Nello stesso giorno essi organizzeranno una. preghiera in massa per Gandhi manifestando la loro decisione di lottare e se necessario morire per l'indipendenza indiana. Secondo altre notizie giunte da Nuova Delhi, l'amministratore dell'assemblea legislativa ha annunciato che durante il 1942, nel territorio indiano sono stati uccisi 49 poliziotti e altri 1263 sono stati feriti. Durante lo stesso periodo di tempo.- sono stati uccisi 19 soldati di truppa e ne sono stati feriti 70 che erano addetti al servizio di polizia. Nel corso di dimostrazioni avvenute nel 1942 sono stati completamente o parzialmente distrutti 192 posti di polizia, 309 uffici postali e telegrafici, 308 stazioni ferroviarie ed altri 494 edifici pubblici.. L'amministrazione ha rifiutato il permesso di eseguire indagini sull'attività svolta dalla polizia, ma ha dovuto però ammettere che in tre province indiane sono in corso procedimenti penali contro agenti della polizia, 1 quali nel reprimere le dimostrazioni avevano oltrepassato i limiti concessi dalla legge.