Roosevelt si rammarica della situazione interna

Roosevelt si rammarica della situazione interna Roosevelt si rammarica della situazione interna La durezza della. Buenos Aires, 13 febbraio. Al pranzo annuale dell'associazione dei corrispondenti accreditati presso la Casa Bianca, Roosevelt ha pronunciato un arrogante e superficiale discorso che è stato radiodiffuso, nel quale ha, fra l'altro, rilevate le difficoltà che gli americani debbono ovunque superare osservando di aver constatato che anche a Trinidad, a Belem, e Nata!, nel Brasile e in Libia, dove pure non vi sono combattimenti, essi debbono affrontare un lavoro duro e pericoloso. Roosevelt ha poi dichiarato che molti soldati e marinai americani sono preoccupati a causa della situazione del fronte interno. Essi deplorano che negli Stati Uniti si senta troppo poco la realtà della guerra; temono che gli scioperi minacciati dagli operai possano ridurre l'efficienza e il rendimento delle industrie belliche; deplorano che gli agricoltori cerchino di realizzare guadagni eccessivi e che la speculazione minacci la produzione dei generi alimentari, che troppe persone non sopportino con la dovuta fermezza le restrizioni imposte dal razionamento e soprattutto che a Washington vi siano dispute politiche e partigiane circa piccoli argomenti della vita quotidiana. Il Presidente ha aggiunto di non aver potuto negare allf truppe che alcuni politicanti e pubblicisti disonesti e avventurieri in cerca di pubblicità si occupano più della loro ambizione personale e della loro cupidigia che degli interessi della nazione. Passando poi a parlare della battaglia della Tunisia, Roosevelt ha sottolineato che tale battaglia costerà agli alleati molte perdite umane in quanto il nemico dispone di ingenti forze in posizioni potenti. Ha aggiùnto poi che il nemico deve essere colpito e colpito duramente da tante direzioni « da non saper più quali siano le sue no ricevuto ordini severissimi da Eisenhower, che non ha esitato a dirigersi direttamente alle truppe con il suo famoso ordine del giorno. La licenziosità, la scostumatezza e l'indisciplina americana arrivano al punto, che i soldati circolano per le vie delle città di Casablanca e di Algeri con le autoblindo, per viaggi unicamente privati. Vanno persino al caffè in autoblindo, non badando a consumare la benzina, che qui è preziosa Ora l'arrivo ad Algeri del generale inglese Alexander, quale capo delle operazioni del comando di Eisenhower, accompagnato da uno stuolo di ufficiali del suo stato maggiore, ha provocato un'immediata reazione. Gli ufficiali dell'ottava armata britannica, giunti ad Algeri con funzioni di collegamento, sono rimasti scandalizzati del contegno dell'esercito yankee. Ci risulta che lamentele aspre sono state mosse da inglesi a tale riguardo, ma gli americani sembrano incorreggibili. La guerra essi la concepiscono cosi alla loro maniera. Non peccano di coraggio, assicurano gli osservatori neutrali, sono pronti a correre al fuoco a farsi ammazzare, ma la guerra per loro in retrovia è cosi, butta libertà. Frattanto la maggior parte delle forze americane del Marocco sono state avviate alla frontiera tunisina per sferrare, insieme agli inglesi, « il più grande assalto che instarla" delia guerra" africanVrù cordi», come siafferma negli am- bienti di Aleeri Antonio Lovato guerra in Tunisia linee avanzate e quali le sue retroguardie », tralasciando prudentemente di dedicare anche una sola frase agli sviluppi della guerra sottomarina e alle drammatiche difficoltà dei trasporti. Il Presidente ha riaffermato infine la solidarietà degli alleati con la Russia invitando gli americani a combattere e lavorare senza preoccuparsi d'altro che della desiderata vittoria. Nulla di nuovo Berlino, 13 febbraio. iti ,Nei circoli politici berlinesi,_ si commenta il discorso di Roosevelt facendo notare che l'annuncio dato dal Presidente di operazioni militari su vasta scala non rivela nulla di nuovo, poiché le precedenti dichiarazioni emanate da fonti autorizzate americane e britanniche non lasciavano dubbio alcuno sui piani elaborati da Washington e da Londra. Roosevelt ha ora accennato alla possibilità di gettare presto in mare le forze dell'Asse che il trovano nell'Africa Settentrionale ed ha accennato ad un eventuale tentativo degli alleati di invadere l'Europa prima della fine di quest'anno. D'altra parte, egli stesso ha ammesso la forza delle posizioni dell'Asse in Tunisia. Negli ambienti politici berline-, si si sottolinea che l'Asse non ha motivo di temere l'attacco dei combattenti di Dunkerque i quali hanno perduto la battaglia più distruttiva di ogni tempo. Le truppe alleate troveranno in Europa un'accoglienza ben diversa da quella trovata nell'Africa Settentrionale francese. Infine, per quanto concerne il modo di Roosevelt nel trattare il problema del bolscevismo, qui si considera pienamente confermata la tesi tedesca che il Presidente si prepara a consegnare tutta l'Europa alla mercè dei sovleti.