Gran giuoco dei granata e punteggio netto di Enzo Arnaldi

Gran giuoco dei granata e punteggio netto Gran giuoco dei granata e punteggio netto Torino-Roma 4-0 ti nto1 TORINO: Bodoira; Piacentini. Ca?4': [sano; (iallea. Kllena, Grezar: Menti, è'1-oik. O?«ola, .Mazzola. Ferraris, bai ROSlA: Mosetti; Brunella. Andreoli; zia I.Tacohini. Don itti, Monomi; Borsetti, un Dugiuiiti, Ara ad ci, De Grassi. Pantò. ila c .. munn. in., or. rwi du-1 ' 1 '. , lmj. ta | Giornata primaverile, tiepida e nti j splendente di sole; terreno rasso- neobe uganri. ali se il ■ dato dal fango recente ed elasti" co; pubblico, dati i tempi, numeroso. Il nome delle avversarie rievoca il duello per lo scudetto dello scorso anno; ora la situazione è ben diversa, poiché il Torino è ai primi posti della classifica mentre la Roma è rotolata verso gli ultimi; tuttavia il ricordo fa ancora presa negli spettatori ed è un coro d'incoraggiamenti che avvolge la squadra torinese, quando, appena fischiato il via, questa acatta all'attacco. L'entusiasmo del pubblico è subito soddisfatto. Sono, infatti, appena trascorsi quattro minuti che Mazzola apre a Menti, questi manda tìiii preciso al centro e stringe sotto za,Irete fino a ricevere nuovamente il li i pallone restituitogli da Ossola; ca' ami* i, tti. pa. nol00. | ra-mro corto, secco e preciso; Ma ute, H.tri hnttuto senza mercè- un o-ol cio1 - - Dauul° senza meice, un Ooi so¬ al vema lla i sso un a il op ve ro, e lizda manuale. Con un punto di vantaggio fin dall'inizio, il Torino chi lo ferma più? Mediani e attaccanti, pieni di vitalità, ricchi di fantasia, sicuri nella palla, tessono e ritessono con semplicità e facilità le so'.,1 trame d'un gioco brillante, efficam'o ce, variato che squinterna la difenili-Isa romanista. Emerge Ferraris, l'atleta che vive l'ora migliore della sua lunga e felice carriera, per intraprendenza ed insistenza nell'area avversaria. Ed è proprio lui, alla mezz'ora, che, rice- vuto da Mazzola un pallone che il «: biondino » si era lavorato a lungo, lo manda a spiovere al centro; Loik lo tocca appena di testa, quasi deponendolo sul piede di Ossola che da pochi passi lo fulmina in rete. Due a zero. Il naso di Masetti si allunga. Il portiere romanista, na, però, presto occasione di dimostrare la sua buona vena. Giocoliere anche nei momenti più perigliosi, egli LA CLASSIFICA Pirtile Reti C. V. N. P. F. P. p.tl Livorno an t? .i 33 r».i Torino 30 |> :i 5 in 18 Si Ambrosliuin -io 13 :i :, .',2 23 27 Juvenilis go ]t .', 5 ,',7 ;t-t m Hokuma 30 to ;i 7 as 111 83 tleuovn 20 to 2 r .',7 32 Fiorentlnn 20 0 3 r 36 .',0 21 -Milium 2n fi r « % 3ii 20 Ataliintft 20 s 4 r 20 27 30 l.azic, 20 7 ;, r 37 ,(o id Ilnnm to r, i 0 to a', is Trlestinn 211 3 to 7 10 21 Mi Bar! 2:1 :> <; 0 17 27 10 Manria to :, :i 11 to ;s 13 Venezia 20 3 B It 20 31 12 Viicnza 211 3 i 12 18 33 11 Marcatorl. — Trevlsnn: t7 reti; Sentiment! Ill e IMoIh: tr,; Gaddoni e Plana; 10: Ferraris. Gabetto, Caudiani, Albert!, lie, Cniti. Itiavuli, Matosic; 0. tzzdcsaapgadnsi salva dapprima da un calcio di angolo di Menti togliendo lestamente il pallone ad Ossola, e poi, da un preciso colpo di testa del centravanti torinese, acciuffando a mano tesa la palla, mentre già gli spettatori gridano gol. Dall'opposta parte del campo, Bodoira gli rende poco dopo la pariglia: Borsetti batte Cassano in velocità e spara, pugno teso del portiere torinese e palla respinta tra i piedi di Amadei; anche il centravanti spara, ma Bodoira è già a terra e respinge; spara subito Pantò, alzando il pallone, e Bodoira è già in volo per mandare in angolo con la punta delle dita. Alla ripresa, la musica non cambia: è sempre il Torino che spvGgevnlmmcqamguida la danza.^La Roma"oTtre~ a j non riuscire a far gioco, perde"anche quelle poche buone occasioni che azioni di contropiede possono offrirle: Amadei, per esempio, a pochi passi da Bodoira, in-1 vece di tirare, passa a Pantò e ili pericolo svanisce per la difesa to-1 rinese. 'Preparato da due tiri di Loik, al 20', viene il terzo gol del Tori-no: Grezar lancia Ferraris che• manda al centro a filo di traversa; Masetti tocca la palla a ma- no tesa e non riesce ad allonta' narla; Ossola, sempre « opportu nista », è pronto a mettere in re-ite. Tre a zero. Il Torino è ormai!della sconfitta. Ancora qualche I qualche I RodmennellaemocUursavaparsdì uvoltil qtarialladellTfra guizzo di Ferraris, di Mazzola e di Ossola eppoi il gioco ristagna e, per un bel po' di tempo, sia da una parte che dall'altra, si fa a chi si stanca meno. Si arriva cosi alla mezz'ora e l'esuberante Cassano, seccato di tanta mollezza, viene a dar la sveglia in prima linea, portando la palla fino in area di Masetti. Pare un segnale; il Torino sì catapulta di nuovo all'attacco e poco dopo segna: Menti risolve una lunga azione sotto porta con un bel traversone al centro, Mazzola saetta al volo e la palla batte contro la base del montante e schizza violenta in rete. Quattro a zero. Si chiede il quinto gol, quello di Ferraris, ma, benché il Torino continui a farla da padrone, questo non viene. Proprio Ferraris, anzi, si mangia un punto sicuro, alzando alle nuvole in modo im possibile un pallone già gol. Ossola lo imita e Masetti |££annulla con alcune sicure parate vendei tiri di Mazzola, Loik, Ferra- : unans e Gallea. Finche Scotto non fa, BarIl mMpe ,di che pai èva |pria:.i a Maoorti sapere che la faccenda è finita. Il Torino ha confermato ieri, pur senza Gabetto e Baldi, i fa- luogconresvorevoli referti della partita di ; moGenova. La squadra sì e nsve-idendi gzionstagllata ed ha ritrovato 11 suo gioco e fiducia nelle sue forze. E' nuovamente al livello delle sue ore niù felici del girone d'andata. Solo in difesa deve consolidare le m iglie della resistenza, amalgamando meglio l'azione dei terzini con quella di Ellena. Della Roma poco da dire. E' l'ombra dello squadrone che conquistò lo scudetto. Manca di gioco e di voglia, non <: marca » gli avversari, non sa trar profitto dalle qualità dei suoi elementi piùIài"La Dprofilto main gamba. Tira a campare. Mala mente, però. E Aldi ni I ven di gioca » gli profitto enti piùIài"Dprofilto mas Enzo Arnaldi