Si propone un Consorzio interprovinciale

Si propone un Consorzio interprovinciale Si propone un Consorzio interprovinciale bilimento non riuscendo a celare un intimo senso di passione: egli dice — ed in questo caao l'affermazione trova riscontro nella realtà — che l'ambiente di lavoro si ripercuote direttamente sull'animo del lavoratore, e più questo è consono all'igiene ed alla dignità maggiore riesce l'apporto operaio al processo produttivo. E cosi è realmente. In quest'azienda si son potute sperimentare delle forme di provvidenze, che, se all'inizio erano considerate un po' ardite, oggi hanno il suffragio dell'esito favorevole, I locali delle mense sono proporzionati alla folla dei lavoratori e delle lavoratrici che ne fruiscono: vi prendiamo posto anche noi, non senza aver dato uno sguardo alla cucina. Il personale addetto alla fatica gastronomica... ha molto da fare: attorno alle pentole di considerevole proporzioni si aggirano i preposti al servizio. Il profumo della minestra funge da ottimo aperitivo. Ma i lavoratori, evidentemente, non han bisogno di questo per sedersi a tavola con buon appetito. Non avrete quindi difficolta a crederci, se vi diciamo ohe in breve essi fan tabula rasa dei frutti dellacucina. Gli argomenti che affiora' no nella conversazione sono di varia natura; poi, quasi all'improvviso, una cartolina militare fa Il giro delle tavole: è di un lavoratore che dalle linee del combattimento ricorda i camerati. Il saluto dell'assente riconduce il pensiero di ognuno alla Patria in armi e scandisce con un nuovo ac cento i motivi di un dovere che accomuna tutti gli italiani di fronte alle esigenze dell'ora. Quando verrà il momento di ricostruire gli stabili rovinali, molte esigenze ai imporranno all'attenzione degli edili. E' anzitutto evidente che non tutte le case potranno essnre restituite nel pristino stato, ma dovranno essere rifatte con criteril più moderni: quelle molto vecchie, per esempio ed anche qualcuna di quelle più ■nuove, i cui costruttori abbiano per avventura sacrificato ai dettami del cosiddetto * stile razionale >, le giuste richieste del razionalismo puro e semplice, il quale non è poi altro che 11 vecchio buon senso vestito da festa, con i guanti e le scarpe lucide. Il compito di eseguire materialmente la ricostruzione spetta in linea generale, al Genio Civile, ma è facile capire come questi possa intervenire soltanto quando si tratti di riedificare l'immobile come era prima del sinistro o, tutt'al più, un immobile della atessa taglia del primo, mentre, in moltissimi casi il problema sarà di ottenere lo stesso reddito con un capitale non ancora ammortizzato. Poniamo il caso, per esempio, d'un proprietario il quale 'abbia perduto una sua casa costruita cinquanta o cento anni fa: codesta casa, naturalmente, procurava a lui una rendita sufficiente, perchè il capitale impiegatovi era ormai ammortizzato ed è chiaro che, domani una casa uguale a quella costruita di fresco sarebbe assolutamente antieconomica. Che cosa deve fare in questo caso il proprietario? La risposta è ovvia: non gli rimane che chiedere allo Stato il rimborso del danno patito, il quale sarà calcolato, al massimo, sulla base del capitale impiegato nella costruzione cinquanta o cento anni fa, e, col danaro avuto, e con le proprie risorse, ricostruire una nuova casa, con nuovi criteri. Ma non tutti avranno 1 mezzi e la voglia di accingersi all'im- j presa. Molti preferiranno impiegare il capitale ricuperato in ti-! foli dello Stato, cedere i ruderi e le macerie ad un'impresa la quale si assuma l'impegno di demolire, cingere il terreno . rimasto sgombro d'uno steccato conforme alla legge ed affiggervi su un bel cartello con la scritta « Vendesi ». E non si può dire che, cosi facendo, facciano un cattivo affa- budmtrmcmarpdofpsnspa III 1) I i 111 M ri I 11 11 > 11 IT III11 11 I 11 t lil I II I > IJ111 II I>11 rit I Ilil IM CADUTO I