LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE • La lotta sul fronte orientale resta caratterizzata dalla immutata violenza degli attacchi sferrati dai sovietici contro 1' estremità meridionale - dello schieramento antibolscevico. Il comando russo insiste soprattutto nel suo tentativo di rompere tra Kur3k e Karkov il pun-; to di congiungimento tra il centro e l'ala destra germanica. Lia manovra si presenta indubbiamente come la più seducente e redditizia. Se riuscisse, tutte le forze che difendono il bacino del Donez e la cerniera di Rostov sarebbero costrette ad una, ulteriore ritirata, per sfugi all'accerchiamento, e i russi assicurerebbero la riconquista delle regioni industriali e agricole, la cui occupazione rappresenta il più vistoso risultato della campagna germanica dell'estate scorsa. Il Comando tedesco/fronteggia finora la situazione, grazie all'afflusso di nuove riserve. Più a sud, una testa di ponte stabilita dai sovietici sul Donez a occidente ,di Voroscilovgrad risulta circoscritta. • Il FUhrer ha ricevuto al Quartier generale i gerarchi del Partito nazionalsocialista, a cui ha rivolto ferme parole, sottolineando la necessità, imposta dalla durezza dell' ora, della massima concentrazione di tutte le energie del Paese. E' il linguaggio del Capo di un popolo, che guarda senza clorotiche paure l'ingrata realtà del momento, risoluto a fronteggiare e a piegare gli eventi. E' curioso che, mentre nel campo nemico i provvedimenti adottati dal Governo del Reich per la mobilitazione di tutte le forze del Paese sono assunti ad un indice di disperazione, in America il fiduciario di Roosevelt, Hopkins, preconizza, in un articolo di evidente ispirazione, misure di mobilitazione generale non meno drastiche di quelle decise nel Reich. Anche in America si avverte, nonostante i fu mi di una propaganda di una faciloneria carnevalesca, che la guerra è una cosa tremendamente seria, e non può essere combattuta e vinta senza l'impegnativa partecipazione e il consapevole sacrificio di tutti i cittadini. • Due bollettini straordinari germanici, l'uno a ventiquattro ore di distanza dall'altro, annunciano nuovi spettacolosi successi della lotta sottomarina contro il traffico nemico. E' evidente che il Reich è deciso ad adoperare con crescente risolutezza l'arma, che per confessione inglese. stava per assicurargli la vittoria nella passata guerra. Gli anglosassoni sono sempre alla ricerca dei mezzi di difesa, che la famosa commissione di incompetenti, creata da Churchill, avrebbe dovuto escogitare: intanto la stampa londinese si consola osservando- che, se la Germania punta sulla guerra sottomarina, ciò significa che si sente debole stilla terraferma. Come se, per dimostrare la propria forza, la Germania dovesse aspettare i soldati e le armi del nemico sul proprio suolo, invece di andarle a cercare e a distruggere alla fonte ! • La questione nord-africana è stata definitivamente liquidata secondo i voleri di Washington. Giraud resta capo del Governo francese dell'Algeria e del Marocco; e De Gaulle non può più contare sull'appoggio inglese nella sua lotta contro il detestato rivale. H pretesto patriottico e i magniloquenti appelli all'unità dei francesi non valgono a camuffare la sostanza di quella che è un'altra capitolazione di Londra verso gli Stati Uniti. Non è la prima, e non sarà l'ultima.

Persone citate: Churchill, De Gaulle, Giraud, Hopkins, Roosevelt

Luoghi citati: Algeria, America, Germania, Londra, Marocco, Stati Uniti, Washington