Genova e Torino alla pari: 3 a 3

Genova e Torino alla pari: 3 a 3 Genova e Torino alla pari: 3 a 3 Grande prova dei granata che in condizioni di netto svantaggio dominano in campo e sfiorano più volte il successo che avrebbero ben meritato GENOVA: Saio; Marchi, Spadoni: Genta, Allasio, Andrighe.tto; Neri, Treviean. Ispiro, Bertoni, Conti. TORINO: Bodoira; Piacentini, Ferrini; Baldi, Ellenn, Grczar; Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ferraris. Pizziolo. Spett. 11.000. Inc. Ì13.600. Genova, 8 febbraio. Accenna a piovere in sull'inizio, poi il pericolo scompare al primo soffio di tramontana, e l'intera partita si svolgerà col vento. Il Torino lo ha di faccia, questo vento, ed attacca subito con foga, mettendo in serio imbarazzo la difesa genovese. Al V i granata' già sono in vantaggio. Baldi serve Menti con un bell'allungo in profondità, Menti fila via veloce convèrgendo leggermente al centro, attira Sain ed al momento in cui questi gli esce incontro, centra di precisione: Ferraris sospinge la palla nella rete sguernita. Il punto rassomiglia stranamente al secondo inflitto alla Juventus dome nica scorsa, salvo che qui non c't errore del portiere. n ... r* . . . Baldi e UabettO infortunati Ora reagisce il 'Genova, e reagisce forte. I cinque attaccanti pare bbireno ii diavolo in corpo tanto corrono, saltano e guizzano. Sono difficili da tenere, e Grezar e Baldi si prodigano nel tentativo di frenarli. Di colpo Baldi si ferma, zoppica, si avvia verso il lato del campo: uno strappo all'inguine lo ha stroncato. Non passa mezzo minuto e l'attacco genovano torna a scatenarsi. Piombando in area, Trevisan lascia partire una legnata di sinistro: la palla s'insacca in rete irresistibilmente, fuori portata dal braccio destro di Bodoira. Situazione ristabilita a. 18' dall'inizio. Riprende la lotta con vivacità e con alternativa di attacchi. Nell'area granata Trevisan sferra un nuovo tiro basso, la palla colpisce la base di un montante e schizza, casualmente fuori rete. Nell'area vsndgenovana arriva a grandi falcate] ?»„j,o<*„ ai.*. „..*:? j„! uJL a„„AGabetto. Al momento del tiro,Spadoni, spuntato da chissà dove, in-, terviene. La palla è calciata contemporaneamente dai due lati opposti. Gabetto catapulta, cade e non si rialza. Strappo muscolare anche lui. Va a finire all'ala destra, che già Baldi è andato à- finire all'ala sinistra. Ferraris è già retrocesso alla posizione di mediano destro e vi fa cose egregie battendo tutti in scatto ed ili velocitò. Al 86', su « rigore », contro il Torino, per fallo di Elle- "" " - 'toni \i cambia la far 1w? a" Bertoni, si camola la fac età delle cose: Trevisan converte. ]Il Tonno, con nove soli uomini validi, regge con virilità allo smacco, riesce a rendere innocuo l'attacco genovano, e così si giunge alla, metà tempo senza ulteriori modificazioni al risultato. Alla rivresafil Torino si dispone definitivamente con Baldi all'ala destra, Gabetto all'ala sinistra, Menti (illa mezz'ala destra, Ferraris al centro, Loik a mediano destro. Mezza squadra spostata. E comincia la più straordinaria sarabanda che si possa immaginare per un campo di giuoco. E' la danza della volontà. Il Torino non vuol perdere. Da quella squadra abulica che era quindici giorni fa, è diventata, ora che è ridotta a nove uomini, un tutto estremamente energico e volitivo. E' uno spettacolo dei più interessanti. Ricacciati da una parte, gli attaccanti granata ritornano dall'altra, ritornano da tutte le parti. Al 7' quel pareggio, che, nelle condizioni del momento, pareva cosa impossibile, è riacciuffato. Lungo centro di Grezar, dall'ala sinistra, finta di Ferraris e splendido tiro di Loik che batte tutti. Si va avanti come prima. Il Genova non ne azzecca più una, la sua primo linea più non funziona, ed il rimanente della compagine tentenna. Ferraris viene . atterrato in area, senza conseguenze. Al 20' il Genova Ita come un guizzo: quanto basta per ritornare in vantaggio. Conti, lasciato libero, converge al centro, spara basso ed infila l'angolo lontano della porta. La palla entra in rete sospinta, non necessariamente, da Neri. Ma in svantaggio il Torino non rimane che due minuti. Al 22' Ferraris allunga a Baldi, questi centra alto, Gabetto arrivo in corsa, coglie di uptmGèmsGFin corsa, coglie 0*| sorpresa Genta e spedisce in rete. I due invalidi hanno creato mio vamente il pareggio. Il quale, evidentemente, non basta all'appetito dei granata. Ecco Baldi solo davanti a 'Sain, basta un tocco, invece l'invalido spara in pieno viso sul portiere che cade a terra ] tramortito. Ecco Gabetto colla]A u_ j„ ..„»_ _ *♦ „„.„.• j„7ipalla da rete a quattro passi dal portiere: quando fa perno sulla gamba ferita, cede e non può tirare. Ecco Spadoni che para «in! extremis» un pallone che ha gialbattuto il portiere. Ecco lina grani mischia, in area ad un minuto dorila fine. • ... La ripresa del Torino Il Genova ha forse pagato il fio, in questo secondo tempo, per aver messo in campo troppa gente fre-; sca di ferite ed affrettatamente guarita. Hanno cominciato forte, questi uomini di ritorno, e poi hanno ceduto di schianto. Trevisan stesso, che è un po' il trascinatore dell'attacco, quest'anno, ha finito per sfiancarsi di fronte al rilassamento dei compagni. Buona la partita di Allasio ed ottima quella di Spadoni. Ma l'incontro merita di essere ricordato nel segno del secondo tempo sostenuto dal Torino. Uno spettacolo.. Un secondo tempo che è degno di un posto d'onore nella storia dei granata. Nove uomini che, trascinandosi dietro i feriti, sono come presi dalla frenesia di d l t d son come prsi dlla fenesia di non cedere all'avversa sorte dap-\ Breslavia, 8 febbraio prima, e di dominare gli eventi in ! La semifinale del campionato eurosequito. Nove uomini che ne «iti- J>eo dei pesi massimi, svoltasi ieri nclca'ntonano* undici, e sfiorano ri-]1" Jahrhinulerlhalle fra Musimi e sys, jtr-tiitnmriìtp In vittoria InrenAn " * conclusa dopo dodici tempi con Sf^twl? „ fl.,£n„ ^ki^inJS^^u,\l« vittoria ai punti di quest'ultimo. Il pensare a quella che sarebbe larlsultal0 ,,„ s'„rpmo poU:M si altcn. posizione della squadra se tutte leUeva generalmente un 'afterinazione del faticlie della squadra stessa fos- campione italiano, ma per battere, ti sero state animate da questo /ito- fiammingo il nostro pugile avrebbe. do: co sacro. Un misto di spre<iiudi-'vitto, disputare ini grande combuttlcatezza sbarazzina, di spirito d'av-\Zen!ì'',LVZ'iLll'J,','J fflSSSffltJVT. ventura come dijente^e „o»Ka "Tel »2£gg2V£ tentare l'impossibile, e di risoluto destro. Va detto però che il suo aivolere: una cosa schiettamente\versarlo, oltre a essere mobilissimo, ha bella dal lato sportivo, come ri-[saputo adoperare la sua arma migliosultanza. Verrebbe da citare Fer-\rf, — » stilisiru - con perfetta scella rnrix Pinrpnfini Mazzola xe Vii I'" tempo, colpendo sovente Mustna al rans, riaceniini, mazzola, se i in- |;( 0„„„(,n hl, reagito era già tero lotto non fosse da citare al- troppo tardi per recuperare il terreno l'ordine del giorno per il contegno perdalo e nonostante un omino mulitenuto. Fosse dato di vederne so- cestino tempo inel quale Sys ha invenie di spettacoli cosi affasci-'.cnssalo alcuni forti destri) è sialo di- nanti come quello di questo aécon-KM<Sa^, ,Cosl ?>" "", ocoitlsfn- j- ,_„,__, ^ * In II diritto di Incontrare lo svedese ao iimpu. _ i Tandberg per la finale del campiona¬ Vittri P _ Vittorio Pozzo un dosatissimo pallone che De Filippie ha girato in rete senza ohe il portiere avversario avesse il tempo di muoversi. Per involontario fallo su Gratton Oolaussi ni 25' della ripresa è stato espulso dal rampo. Qualche minuto dopo anche il triestino Seesa subiva la «tessa porte.

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