Prri!i ^""'MEDAGLIE D'ORO DELLA MARINA

Prri!i ^""'MEDAGLIE D'ORO DELLA MARINA Prri!i ^""'MEDAGLIE D'ORO DELLA MARINA Lisbona, 5 febbraio. (/.). I marinai inglesi si sono in conferenza a Londra per • protestare contro gli ecceJsivi ri- iSChi de,1, lor.° mestiere. Partecipa; ^°n° """.K??, anche mannal ; del Paes' * aIlea*;l »■ . . *f conferenza è stata tempeste ■sa-1 marinai non hanno avuto peli f; 'lmìua,e S]i ammiragli in 18«™ che lasciano affondare milio- ni di tonnellate di piro:cafi e mo rire senza soccorso diecine di mi gllaia di uomini, non sono stati trattati con i guanti. I delegati della conferenza hanno presentato al Ministro della Marina, Alexan- idfr' un Programma, composto di 1 rl cinque punti, per una più efficace difesa delle strade marittime. I cinque punti reclamano: 1) Una maggiore protezione aerea ! delle navi con basi terrestri e por ita-aerei; 2) formazione di convo S" Piu rapidi di quelli attuali; 3) I costruzione immediata di navi l molto veloci che possano difender- i e i o si più facilmente dagli attacchi subacquei; 4) sviluppo dell'offensiva marittima contro i sottomarini; 5) maggiore sorveglianza delle navi e dei porti. Il ministro Alexander ha accolto senza entusiasmo il programma dei marinai perchè non dispone nè di aeroplani, nè di navi veloci, nè di torpediniere in numero sufficiente per intensificare la lotta contro ì sottomarini. E SULLA GERMANIA H'ammiraglio di divisione Adi vascello Giorgio Rodocanac Roma, 5 febbraio. E' stata conferita la medaglia d'oro al V. M. « a dispersi » : TOSCANO Antonio fu Alfio e di Strazzuso Nunzia, nato ad Agrigento il 19-7-1887, ammiraglio di divisione: « Comandante di una divisione di incrociatori leggeri incaricata di una missione di guerra eccezionalmente delicata e rischiosa, accoglieva con perfetta serenità il compito affidatogli, e ne dirigeva i preparativi con estrema cura di ogni particolare. Conscio che solo una fortunata evasione da ogni mezzo di scoperta e di offesa nemica poteva permettere alle sue navi di compiere incolumi la loro missione, preparava fortemente l'animo suo e quello dei suoi alla suprema offerta alla patria. Scontratosi ad alta velocità con un gruppo di unità nemiche che defilava di contrabbando, reagì con tutti i mezzi bellici all'azione nemica, fortissima e di breve durata. Ferito gravemente fra i primi, continuava imperterrito a dirigere il combattimento, infondendo energia in tutti » . suoi dipendenti: esempio di salde ed eroiche virtù militari. Colpita duramente più insegna, rimaneva al suo posto di comando e di combattimento e, in una suprema dedizione alla Patria ed alla Marina, deciso a condividere la sorte dell'unità che si inabissava in alone di gloria, con essa eroicamente scompariva, additando alle schiere dei suoi dipendenti la via del dovere e del sacrificio volte la nave che batteva la sua L'ammiraglio di Divisione me-1daglia d'oro Antonio Toscano, nacque ad Agrigento il 19 luglio [1887. Entrato all'Accademia nava- le di Livorno il 22 agosto 1909, ne usciva guardiamarina quattro anni1 dopo. Fu nominato poi sottotenen-lte di vascello nel 1911, tenente di|vascello nel 1914 e capitano di corvetta nel 1922. La sua promozione a contrammiraglio data dal 1938 e quella ad ammiraglio di divisione dal 27 gennaio 1941. Fu imbarcato su numerose navi di superficie, dalle più grandi alle più piccole compresi i MAS, e su alcuni tipi di sommergibili. I periodi di imbarco furono spesso alternati con importanti destinazioni a terra. Troviamo infatti il Toscano nel 1927 insegnante di storia di arte navale all'accade- ' 1 direttive e l'esempio del suo ap < miraglio, creava nel suo equipag gio la più pura atmosfera eroica. \si che tutti guardassero con cre- scente serenità anche alla possibi lità del supremo sacrificio nel no:me sacro della patria. Venuto imìprowisamente a contatto notturno rarvicinatissimo con unità nemi li cap. di vascello Giorgio Rodocanachi mia aeronautica di Caserta; nel 1935 capo di stato maggiore del dipartimento marittimo del basso Tirreno; nel 1937 direttore dei corsi presso l'istituto di guerra marittima; nel 1939 direttore generale del personale e dei servizi militari; nel 1941 vice presiden'o del consiglio superiore di marina. Era insignito di una medaglia d'argento e di una di bronzo al V. M., oltre la croce al merito di guerra. RODOCANACHI Giorgio di Paolino e di Nicola Gamba Beatrice, nato a San Miniato U 2-101897, capitano di vascello: « Comandante di un incrociatore, destinato a compiere una missione delicata e particolarmente : ischiosa, si dedicava con appassionata competenza alla preparaione della' sua'nave. Seguendo le che, manovrava con rapidità e ntonio toscano e al capitano hi, dispersi in combattimento L'ammiraglio Antonio Toscano freddezza per tentare di schivare t numerosi siluri lanciati a brevis¬ sima distanza e reagiva vigorosa mente con le sue artiglierie. Mentre la nave affondava, si preoccupava di organizzare il salvataggio della sua gente, che rincuorava con l'elevata parola ed il nobile esempio, sfidando l'offesa del nemico che martellava ancora con cannoni e mitragliere il bastimen 1to "» fiamme. Incurante della pro Pr«o salvezza restava sulla nave in [procinto di inabissarsi, cedendo, in <*"° di suprema abnegazione, il *«° salvagente ad un marinaio che 1 "e era privo, e scompariva eroicalmente con '« sua unità alla quale |si sentiva legato oltre la vita» lmclvIl capitano di vascello Giorgio Rodocanachi nacque il 2 ottobre 1897 a S. Miniato, provincia di Firenze. Usci guardiamarina dall'accademia navale di Livorno >el 1916 per raggiungere poi gradatamente tutte le tappe della carriera fino a capitano di vascello nel 1940. Numerose furono le navi sulle quali fu imbarcato con incarichi delicati c di fiducia, come numerosi furono i posti di comando che egli coprì tanto a bordo che a terra. Fra le destinazioni a terra vanno segnalate: quella di comandante di marina a Tobruk, di comandante la base navale di La'Maddalena, di Sottocapo di stato maggiore presso i\ comando in capo di Taranto. Era in possesso del 'brevetto di idoneità al servizio di tiro a bordo. Fra le decorazioni di | cui era insignito risultano quelle ; di Cavaliere Mauriziano, di Cava- liere dell'Ordine coloniale della'Stella d'Italia, di Ufficiale della j Corona d'Italia. i Le perdite navali del nemico nel Baltico 31 ' sommergibili, 2 cannoniere, 2 guardiacoste e altre cinquanta imbarcazioni armate Helsinki, 5 febbraio. Il sopraggiungere dell'inverno e i conseguenti ghiacci hanno posto fine alle operazioni navali nel Baltico obbligando la flotta sovietica a rientrare inattiva nel golfo di Kronatadt dopo aver subito gravissime perdite durante la stagione della navigazione. Dati ufficiali rigorosamente vagliati annunciano le seguenti perdite inflitte al nemico da parte delle forze aeronavali finno-germaniche e da parte dell'artiglieria costiera finnica: Unità affondate: 31 sommergibili, X cannoniere, £ guardacoste, 16 motobattelli torpediniere lanciasiluri, £3 motovedette armate, 8 dragamine e infine 3 altre navi di tipo non conosciuto. Unità danneggiate: 16 sommergibili, 3 guardacoste, io motobattelli lanciasiluri, 16 motovedette armate, 3 rimorchiatori. ■In tali cifre non sono comprese le ccnsiderevoli perdite inflitte alla flotta russa da parte delle forze tedesche e italiane nella baia di Kronstadt, sulla Neva e sul Ladoga. Riassumendo, durante la testé decorsa stagione di navigazione compresa tra i primi di giugno e la metà di dicembre 1942 la flotta sovietica ha subito la perdita di 85 unità e il danneggiamento di 48 unità. Durante lo stesso periodo le forze navali finlandesi hanhi registrato la perdila di una e sola unità, g