| La voce interna |

| La voce interna | | La voce interna | Titilli tiiriiitTMiTiiii ili tiiifi i it fintili t ili rii i r mi riiifiiiiiiM La vecchia signora entrò • vide la nipotina con la fronte incollata ai vetri che guardava in giù, avidamente, nel giardino. La chiamò con ira mal repressa: — Andreina!... Che cosa guardi?... La bimba, trasalì « si volse con una mossa convulsa; era pallida, come se avesse paura. — Nonnina, guardavo soltanto... Sì, tu avessi visto, c'era il gatto che la cuoca dice scappato dalla cucina... Volava!... Forse rincorreva qualche uccellino?... Mentiva, era chiaro. Nonna e nipotina si guardarono" per un momento, in silenzio. Si rassomigliavano singolarmente; erano entrambe sottili, bianche, con gli occhi azzurri e dolci, pieni di luce e con qualcosa di nervoso nei movimenti della bocca, di passionale, di febbrile... Solo frace,belpareb—vecgnducarqudranla chreTuposogqu—la qua che i capelli della bimba erari ;co' daustavanemripodi un bel castano dorato e quelli della nonna bianchi, col riflesso viola. — Il gatto — disse lentamente la nonna, dopo un certo silenzio r— l'uccellino... Comunque, sai che non devi guardare da quella finestra. Glie l'aveva, da tanto tempo, proibito. Andreina poteva guar^ «\i c i j.iv.ii.-- itidare finche voleva dall'altra par- te, dalle finestre che davano' sul" ;avireimIde,dimcoreo, sulla piazza, ma nel giar dino interno no. — Hai fatto male... hai disob bedito... mi hai fatto dispiace re... Lo sai, vero?... Andreina, col capo chino, ili mento inchiodato sul petto, 8èm-;albrava la statua dellamortifica-|"", , ,• , isozione e del pentimento. r»» -K , j i j. i — C e di la la maestra di pia- no - concluso la nonna. - Eri .così assorta in quel, che guardavi !"„„„ I>W „™ dache non 1 hai nemmeno sentita i - « j v ovvenire. Adesso va, e studia dil.ibuona lena. stInaAndreina scappò come un fui- namine e la vecchia signora sedette j i: _, t .,. , | bpdavanti al suo tavolino da lavoro, mise gli occhiali, si pose a cucire. Stava rigida, inesorabilmente immobile. Oh, non c'era anpericolo che lei s'alzasse e andas-1 se a guardare dai vetri nel giar-! v ,-i 00omo sottostante, h pure il giar-, .j- r ° i vodmo era suo, come era sua la. • casa. E c'era stato un tempo, quando nell'a" reno abitava sua di Andreina, col marito, che lei era sempre protesa verso quel giardino (che amore, allora, Andreina, tutta intenta a muove- At o«ai,u un wuiuu,: lloggio del pianterà V-im fio-Iiu li n,»^™ co,ua figlia, la macire , r ma n rn° " Sosate, i re 1 primi passi sul prato verde, , un vero fióre!...) quel giardino teche aDDariva niù intimo di una 81fP " P "* • dstanza, più caro, più prezioso... dSospirò, depose il lavoro e gli t occhiali, alzò lo sguardo al gran, 1-,'troft^ Ai .„„ fl^ì;„ „n»' ™£ f i V aPPeS°/fla|dSfWnitS da un pittore famoso e mai la: madre aveva voluto separarsene, j™quantunque, a suo tempo, lospo-'^a, . 3j„ ut- Il i n60 pretendesse che fosse portato i _.if).ii • j.i _• _. r xn nell'alloggio del pianterreno. E jcomeàviva fatte benn a non far dU A? - - i Vvu* glo, ora ella diceva, con le labbra " frementi. Poiché dopo due anni! soli di vedovanza, egli aveva ri-! preso un'altra moglie, che abi-i'nptava ora al pianterreno, al posto'1 Ai t : i in«i sua liglia. uei non aveva osato ' ncacciare ne lei, ne il genero, consapevole com'era che, se l'avesse fatto, le avrebbero immediatamente tolta Andreina. E lei- non voleva perchè Andreina era sua,jteua, sua, cornerà 6tat.a su™ 1n ! cdfiglia, che l'aveva solo abban- jedonata per reclinare il capo e; 1 1 ^xr' * . „' . „ im— Non e stato così, Grazia?...\vGrazia in abito da hallo e net vgrazia, m abito da bailo e pet- ,etinatura alia moda di qualche | aanno prima, guardava nel vuoto, ;tsorridendo freddamente. Fredda-i , , T) , | rnenioi... xi suo ovaie era per-,vfetto, i suoi occhi troppo chiari,, vforse cera veramente, qualcosa di mf..aj,,„ ■ r> a: i_ . nireddo in Grazia, di troppo com- vposto, di silenzioso, qualcosa di celato almeno per lei, la ma- vdre... Ella non voleva ora acco- „gliere quel pensiero, ma non po-Jsteva scacciarlo: Grazia, qualche : avolta, le mentiva... Aveva co- minciato presto come Andreina, ca nascondersi a lei, a dissimulare ,quel che pensava, a sfuggirla. s— E la colpa e tua — disse, a nquesto punto, dentro di lei, quel- j vla voce che la vecchia signora ttemeva e odiava e che pure nou .ipoteva fare a meno di ascoltare. LAlle volte ella diceva: — Si di-I rebbe che, dentro di me, ci sia un'altra me stessa che sta a vedere e disapprova e critica tutto quello che faccio... Ella era impulsiva, violenta, tirannica, passionale; quell'altra se stessa che si manifestava con quella voce interna, era osservatrice, equilibrata, moderatrice, giusta... Eppure raramente riusciva a dominare la prima. Come mai? E perchè?... — A chi lo domandi ? — chiese in quel punto la voce interna alla vecchia signora. — Alle vittime del tuo amore?... A Grazia che ha sempre cercato di difen-! dersi da te, di distaccarsi, di evadere?... A Grazia che doveva mentire per tener testa alla tua assillante gelosia?... Anche Andreina mentirà, mentirà ogni giorno di più angelo, di là, con le sue piccole dita tempestare il pianoforte: mentre il 6uo piccolo cuore sarà : pieno di dolore, di amarezza, di rivolta contro la tua ingiustizia. Perchè, si chiederà, perchè nou mi è lecito guardare nel giardi-' «o, dos'e corre un mio piccolo i Sentila, povero! 4 iiiTiiiitiifiiiTiiiif mi tiiifiiiit iiiiiiiiiifiifiiiiiiiin in tfT n l o e e n n i , o fratellino così grazioso, così dolce, così allegro?... Come sarebbe bello giocare con lui a tirarsi le palle di neve ! Che mais ci sarebbe?... — Ma io — gridò furiosa la vecchia signora tremante d'indignazione — le do ben altro che due palle di neve con cui giocare!... Le do ben altre gioie di quelle che possono darle un padre, che non si occupa di lei da anni, di una matrigna che non la conosce quasi, di un fratellino che comincia appena a camminare. Le do e le darò ben altro!... Tutta me stessa, tutto quello che possiedo, tutto quello che potrà sognare, non solo adesso, ma qua'ndo sarà più grande... — Sì — proseguì implacabile la voce interna — so bene, tutto quello che davi e che volevi dare a Grazia... Eppure ricordi, ri- ri ;cordi quando non volevi che an ' dasse con certe amiche, ma che uscisse solo con te, e poi, più tardi, quando il suo sposo voleva star solo con lei, e tu ti opponevi... Bicordi? lift vecchia signora saltò su come pùnta da un aspide. Rimase! ritta in piedi, con una mano ap-| poggiata al tavolino e l'altra sul i o e , a , ^ «^ome,a comprimerne i bat ititi. Ricordava. Non una r- volta i l" « quegli estremi, Grazia le j ;aveva detto, in un tono di soffe-1 irenzà indicibile: — Mamma, tu! imi soffochiI... — Questo aveva! Idetto, torcendo il volto convulso; ,di dolore, di tedio, come 6e real-j mente stesse soffocando. Il suoi r b e ili -;alnor*- 1?,8Ue P«mure, lesile tea-|""e ins.stenze, avevano dunque isortito un tale effetto? i? n » ó — stira vero, Grazia?... a- -,, f, ■ ' " ri .Ma ®raZla ora1,non P0**™ Plu vi !"sP°"dtfe a t*!,tì,la *>P»/oman da> tuttavia il suo freddo liscio a i - ovale sembrava quasi una nano dil.i. ^ ... , '_L »_: ' piano msta. E in quel momento Andrei- IIna entrò li levinno Hi ninno «ni ! i- na.entro> la lezloue dl Plai"> o™! e 1 , . i | —Che hai, nonna, stai male?... jsi era precipitata su di lei, abbracciandola convulsamente, trepidante. Era sincera? Sincera o a la ancora in u t ? s-1 r,mtn — Certo che e sincera — disse, r-! . - • \~, , 00,1 una certa ironia blanda, la r-, .„ • . 0. , ' , * voce interna. — Si, certo, perche a. • o, ei el ne- Andreina è buona, dolce" e ti iu,: „„, t„„„ Ar„ t„ i . . • irà VW'bene- Ma la §uaBteral «ì ™ continui come prima, se sarai esi-1 re , t tirannica, opprimente... I " Salvala da te « salva te «tea i oaivaia eia te, e sana te stes- sa con lei, mentre sei ancora in!tempo!... i i — Andreina — disse dolcemen-'e, , . . Ài j' "ol°emen no te' COn Un dl la vecchla ina 81gnora ~ 10 so <&e C08a gu*f-: davi prima, nel giardino... Guar-.. d :bimbo °eTO h t f gli t ,r i in, A', ■ " ..; n»' Chiuse gli occhi, per non ve- a|dere lo sguardo spaventato degli i Andreina, il moto la: e, j™™1]*0 d,ell«' 8."a *™<* « ^io-'^f1 dlsfcol°ra"1 ln '««> de-|l i notava tanto sgomento. to i XT • ■ °,, , xn — Non c e nulla di male. An- iE j • r drema'" Tl piacerebbe andare a■ * giocare con lui, eh?... . ira " _ oh . ni! o- j* "* ! ri-! Rl8Ponde™ con voce strozzata, bi-i'na rlsPondeva. 11 desiderio era ;più forte di tutto anche to'1 ,• , , , ,, i inaura di dare un dolore a la non to ' 0. • ,-, Ar na. Si riprese subito: — Ma se nse aSì che voglio, sono io anzi ^lla [' ; non r Ma se anzi ^lla [' scen ! g ^ ITT» i che voglio... Prova un po ascen- dere... E divertiti bene, diver- jtit. ^ And ! dere... E divertjeto, ti dico... ,Va pre- e ™me «na ; La. blmba voI° vla ™me «na ^ondine e la nonna rimase fer- ima. Dopo un attimo sentì la sua \vnnìrìB L „|nrH;,m » nr.n 1» vocìna, ln gia™'no. e. con Je se, ,e esc]ama!nonl rf, stupore alle- | aro altri il padre la ma- ;tr,>na ° |a n0v'ernante ' i JL »Vn „!„ n.n ihap i | — Ma gran Dio — esplose la,vecrhia signora—costoro non le vorranno la metà, che dico?, nem- meno u„ decimo del 1>mib che i.nieno un a<.(.imo uei cene tne ìe voslio io _. No '1 digse severamente la voce interna, — ma la lasceran „„ vivere. E i nostri figli, i nd-'Jstri nipotì chiedono più vita che : amore _ EVvero, questo, è" vero?... chiedeva la vecchia signora al ri ,ratto di grazja. e jj bei volto seguitava a sorridere guardando nei vuoto> mentre dal giardino j venivano, sempre più acuti e trionfanti, i gridi di Andreina, .intrecciati a quelli più incoerenti L brevi del £mbo piccinoI - voslio io i Carola Prosperi

Persone citate: Carola Prosperi, Iina, Lalle