La morte in campo sul fronte russo
La morte in campo sul fronte russo La morte in campo sul fronte russo del generale alpine Giulie Martinat 1 febbraio. gennaio scorso in Russia, fe^Sss^^Roma, ato _ nto il Martinat, eroica figura di gennafe^Il 26 ha trovato _ battimento il Ss^^lbattimento l Giulio Martinat, eroica figura di soldato decorato dell'Ordine militare di Savoia e di cinque medaglie al valore, tre volte ferito in guerra. Nato nel 1891 a Maniglia (Pinerolo), volontario allievo ufficiale del 5.o Reggimento Alpini nel 1910, Giulio Martinat prese parte alla guerra italo-turca in Tripolltania e Cirenaica, distinguendosi per capacità intelligenza e coraggio; nel combattimento di Bu Msafez (aprile 1912) meritò appena ventenne una prima medaglia al valor militare. Nella grande guerra 1915-18, ufficiale del 3.0 Alpini Battaglione Pinerolo, si distinse per ardimento e calmo sprezzo del pericolo sul Monte Nero, nelle trincee di Monte Merizzi ed a Monte Vodel. Nel 1935, quale Capo di Stato Maggiore della 6.a Divisione CC. NN., riaffermò le sue più belle virtù di soldato, distinguendosi particolarmente in occasione di Improvviso attacco di ribelli al castello di Salaclacà (luglio 1936). Nel 1937 è Capo di Stato Mag- fiore della ferrea « Julia >; quini, nel settembre dello stesso anno, gli viene assegnato il comando dell'll.o Reggimento Alpini. Col trasferimento al corpo di ■tato maggiore avvenuto nel mar- zo del '40, il colonnello Martinat Bg^gF^ogg $jg%?. l^!**dei 40 c^rpo d'Ar- 940 è tf ^Nell'ottobre del 1940 è trasferito al Corpo d'Armata alpino quale capo di Stato Maggiore. La stessa carica ricopri in seguito, presso il comando del 26.o Corpo d'Armata operante sul fronte greco-albanese, dove è insignito dell'Ordine militare di Savoia e decorato di un'altra medaglia d'argento per i fatti d'arme di Valle Ostrini - Dibra - Korce - Erzeke ed Leskoviku nell'aprile del 1941. Nel successivo luglio è Capo di Stato Maggiore del 18.o Corpo dì Armata; passa quindi nel marzo del 1942, con la stessa carica, nel Corpo d'Armata alpino in Russia, rimanendo poi presso lo stesso co mando con la promozione a gene rale, conseguita nel novembre 1942. Con la sua morte in campo, un'altra eroica figura di generale e di trascinatore fa generoso olocausto della sua vita alla testa delle proprie truppe, cui fu sempre di esempio per abnegazione, slancio ed ardimento. Nella rievocazione delle sue elette virtù, gli intrepidi alpini italiani, che sul fronte russo tengono oggi in alto il nome della Patria, rivestendo di nuovi allori le loro fulgide tradizioni, sapranno attìngere la fiera indomita volontà di durare e di vincere.
Persone citate: Dibra, Giulio Martinat, Martinat, Martinat Bg, Merizzi
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