per il disaccordo angloamericano

per il disaccordo angloamericano per il disaccordo angloamericano Si chiedono spiegazioni dì Churchill sdì dissidio nordafricano e snl problema dei comando nnico Berna, 28 gennaio. (S.). Uno degli argomenti maggiormente discussi nella stampa anglosassone è in questo momento quello dell'assenza di ogni unità di indirizzo nella condotta di guerra delle democrazie. Si trova assai strano, e meritevole di commenti, il fatto che al quarto anno di conflitto non si sia ancora arrivati alla costituzione, non soltanto di quel Consiglio di guerra a quattro che era stato dichiarato necessario dalla stampa di Londra e di Washington, e che era stato preannunziato come imminente, ma nemmeno a un consiglio di guerra anglo-americano, con la conseguenza che, allorquando si tratta di mettersi d'accordo sugli argomenti più importanti, tutti i pezzi grossi politici e militari dei due paesi, coi relativi esperti, consiglieri e medici personali, siano costretti a prendere l'aeroplano e traversare gli oceani. E' evidente, si osserva nella stampa-avversaria, che manca un accordo fra i membri dell'alleanza sui principi generali della politica da seguire in tempo di guerra e nei dopo guerra; e manca sia fra i due Stati anglosassoni, sia fra questi e l'alleato russo, per non parlare del cinese, che e ormai fuori da ogni competizione politica. L'Africa francese è stato il primo grande territorio, importante militarmente ed economicamente, che sia stato occupato in comune dagli alleati anglosassoni, ed è stato anche il primo campo politico sperimentale, quello in cui sono immediatamente esplosi i loro antagonismi mentre il terzo alleato, la Russia, militarmente estraneo, si è dato ugualmente a avorare dietro le quinte, con la diplomazia e coi suoi agenti aperti e segreti sguinzagliati sul territorio stesso, per strappare agli altri due il frutto del loro atto piratesco. Tre interessi inconciliabili Questo dissidio africano, che ha come esponenti i fuorusciti francesi al servizio chi degli inglesi, chi degli americani e chi del russi, involge — si è detto a Londra — i principi generali della politica interal'eata, e dà un'idea di quello che succederebbe domani se el'inglesi, gli americani ed i russi ovessero davvero accordarsi per la sistemazione dell'Europa. Perciò si era creduto che si sarebbe tentato di trovare almeno un mo. dus vivendi. Senonchè, mentre a Londra si pretende che il dissidio verta sui principi politici generali conciliabili con un po' di buona volontà, è noto che realmente la contesa è fra gl'interessi dei tre imperialismi, che non saranno mai conciliabili. E' questa la ragione che impedisce qualsiasi accordo fra i membri dell'alleanza ànglo-russo-americana, e fra gli stessi francesi fuorusciti, divisi dai medesimi interessi di coloro che li hanno assoldati. E' troppo logico che i dissensi politici incidano sulle operazioni militari, le quali richiedono piani comuni ispirati a obiettivi comuni; e ciò si può riscontrare nell'Africa, ove gli anglosassoni non riescono a utilizzare le forze locali francesi e a creare un'atmosfera di collaborazione con le truppe così dette di liberazione. Un'altra conseguenza è l'impossibilità di attuare una strategia comune a tutti gli aUeati, e di addivenire alla creazione di un organismo militare dirigente quadripartito o almeno tripartito.. De Gaulle, non contentandosi affatto di un compito militare, e insistendo nel subordinare la sua collaborazione all'allontanamento di Peyrouton e di tutti gli altri « uomini di Vichy », rende impossibile anche quel modus vivendi che era stato prospettato tempo fa da Mac Millian, e perpetua il caos attuale. Un'altra conseguenza dei con. trasti fra gli alleati molto discussa a Londra è l'evidente difficoltà di giungere a un accordo per il comando unico in Africa. Finora, stando alle corrispondenze da Londra, i candidati al comando superiore sono da parte inglese Wavell e Alexander, e da parte americana Eisenhower e Marshall. Il teatro occidentale delle operazioni resterebbe sotto comando americano, e quello orientale sotto comando britannico; inoltre il maresciallo britannico Tadder, secondo gli inglesi, dovrebbe comandare le forze aeronautiche alleate. Ma finora non si ha notizia che sia stata presa una decisione. D'altra parte i nuovi piani strategici delle democrazie, oltre che soffrire della mancanza di una coordinazione interalleata, mancanza resa evidente 'dall'autonomia dello Stato Maggiore sovietico, rischiano di essere tutti frustrati dal pericolo sottomarino. Gl'inglesi che si vantano di essere passati all'offensiva, debbo- agccttnCdgctflCpgdnnctsp«Scic uasaai.! ani viiuiotTa( u^uuu- no ammettere — come osservano ossi le Basler Nackrichten — che per lo meno nel fronte atlantico si trovano esclusivamente sulla difensiva, e il ben più grave è che da questo fronte dipende il buon esito delle offensive terrestri su qualsiasi altro. La guerra sottomarina Anche il corrispondente londinese della National Zeitung scrive che l'ottimismo è ostacolato specialmente dalla constatazione che il pericolo dei sommergibili è grosso come prima, e che ì piani offensivi escogitati aumenteranno ancora i sacrifici La prossima primavera, secondo il corrispondente, sarà il momento decisivo In cui si potrà constatare quale forza d'attacco avranno ancora i tedeschi e di quale forza offensiva avranno bisogno gli alleati per poter davvero annientare il nemico. Il corrispondente della Tribune de Genève a sua volta scrìve: «A Londra si ritiene che il problema della guerra subacquea sia oggi anche più grave di un anno fa e gli ammiragliati alleati attendono che il pericolo si intensifichi ancora >. Gli interrogativi posti dalla situazione sono tanti che i deputati alla Camera dei Comuni hanno chiesto in maggioranza che Churchill faccia in proposito una dichiarazione particolareggiata, giustificando la mancanza di coordinazione fra i comandi alleati e illustrando i termini del conflitto Giraud-De Gaulle. Mentre stamane si riteneva che Churchill avrebbe parlato alla prossima seduta, il ministro degli esteri Eden nel pomeriggio ha dichiarato di non poter fissare nessuna data e che la discussione avrà luogo « quando sarà fisicamente possibile nel senso stretto della parola». Eden, senza spiegare cosa volesse intendere per fisicamente, ha soggiunto: « Per ragioni evidenti non posso dire in quale data Churchill farà rapporto ai Comuni ». TUTTO PER ImA

Persone citate: Basler, Churchill, De Gaulle, Eisenhower, Giraud