L'attacco degli aerosiluranti a quattro piroscafi nemici
L'attacco degli aerosiluranti a quattro piroscafi nemici L'attacco degli aerosiluranti a quattro piroscafi nemici Zona di operazioni, 23 gennaio. Dopo avere duramente provato, negli scorsi giorni, il naviglio nemico nel porto di Orano e al largo di Algeri, reparti da bombardamento ed aerosiluranti della Aeronautica hanno ripetutamente attaccato, nella tarda serata di ieri, obiettivi navali in rada di Bona. La strenua difesa dell'aviazione avversaria, mentre è valsa a fare rifulgere maggiormente l'audacia impareggiabile dei nostri valorosi equipàggi, non è riuscita a contenere l'impeto offensivo dei comandanti e dei gregari che si sono avvicendati sui piroscafi anglo-americani adibiti al trasporto dei rifornimenti per l'armata nemica del Nord-Africa francese. La prima incursione è stata effettuata da plurimotori da bombardamento che, fra le ore 18,58 e le ore 19,15, hanno sganciato forti carichi di esplosivo provocando numerose detonazioni seguite da vistosi e persìstenti incendi nel porto di Bona. I/ultima pattuglia si scontrava con la caccia nemica, che si era nel frattempo alzata su allarme, e il velivolo capo-formazione rimaneva colpito da numerose raffiche di mitragliatrice che tra l'altro recidevano i comandi del timone di direzione e provocavano grandi squarci nelle ali, ferendo nel contempo tre specialisti di bordo uno dei quali mortalmente. Il capo equipaggio, giovane e valoroso capitano già distintosi per la sua audacia, riusciva con non comune abilità e sangue freddo a mantenere in volo il veiivoio cosi gravemente dan neggiato. Dopo una navigazione quanto mai drammatica effettuata in condizioni atmosferiche che so no andate gradatamente peggiorando durante la notte, il velivolo raggiungeva la sua base poco dopo gli altri bombardieri. Senonchè le avarie riportate obbligavano ad un atterraggio con il carrello retratto, atterraggio che veniva eseguito con perizia dall'eroico pilota Alcuni aerosiluranti partiti mentre i bombardieri erano già sulla via del ritorno, si portavano a loro volta sul golfo di Bona. I velivoli, superando pessime condizioni di tempo, raggiungevano la rada. La difesa nemica posta in allarme dalla precedente incursione, accoglieva » nostri con violenta reazione contraerea e di caccia appoggiata dall'impiego di numerosi riflettori che cercavano di individuare gli attaccanti per facilitarne la intercettazione. Ciò non ostante, i nostri apparecchi effettuavano nell'interno della rada delle.j'icerche-cke—sì—protraevano per circa mezzora, e attraverso squarci di nubi e cortine di nebbia riuscivano a individuare alcune unità alla fonda e sottocosta, contro le quali sganciavano rispettivamente alle ore 20,55, ti,15 e Bl,i0 tre siluri che colpivano altrettanti piroscafi di medio tonnellaggio. Gli equipaggi hanno potuto osservare nitidamente lo scoppio dei siluri seguiti da alte colonne di fumo, nonché lo sbandamento e il successivo affondamento di due navi: la terza, benché sbandata, non è stata vista affondare. Un quarto piroscafo è stato cen trato da un altro velivolo all'imboccatura del porto. Ma l'inaudita violenza della reazione contraerea non ha consentito all'equipaggio di osservare il risultato dell'azione. armpntmpgsz
Luoghi citati: Orano
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