Visita al campi di "battaglia, del Pacifico

Visita al campi di "battaglia, del Pacifico Visita al campi di "battaglia, del Pacifico La campagna nipponica alle Filippine ricostruita sui luoghi dal nostro inviato speciale La dura battaglia per la conquista di Bataan, tra le insidie della ginn già - Come cadde in trentatre ore la fortezza-colosso di Corregidor Manilla, 25 gennaio. E' noto come, fin dallo scoppio dell'incidente cinese, gli Stati Uniti avessero rinforzato le' loro posizioni militari nell'Asia Orientale, raggiungendo l'apice nel luglio lSfyXi quando le armi nipponiche, essendo entrate nell'Indocina, per' Sezionarono l'accerchiamento del Giappone mediante una' polìtica di strozzamento economico. Prima di quell'epoca, secondo le autorità militari nipponiche, l'esercito americano aveva nelle Filippine circa diecimila uomini, che aumentò progressivamente fino a 25 mila, organizzando addizionalmente dieci divisioni, di circa 16 mila uomini ognuna, di truppe filippine. Dal comandante del battaglione in su, gli ufficiali erano tutti americani. I carri armati erano circa 200; la caccia da bombardamento e da ricognizione aveva un complesso da 350 a 400 .unità. Due incrociatori, 14 caccia, 14 sottomarini erano nelle basi di Cavite e Olongapo. Le forze terrestri erano accentrate essenzialmente a Luzon, e delle dieci divisioni filippine cinque stazionavano in questa regione, mentre altre tre furono trasferite a Luzon da altri distretti, perchè questo era il perno della forza militare degli Stati Uniti nelle Filippine. L'attacco combinato A somiglianza di altre campa gne di guerra nell'Asia orientale, le caratteristiche di questa erano la distanza dal Giappone e la ne cessità di sbarcare sul territorio quello di altere il controllo del ma re e dell'aria, ma mentre per ma re, anche per il successo di Pearl Harbour, i nipponici non erano molto preoccupati, al controllo dell'aria venne data molta importanza, avendo come obbiettivo di annientare le basi aeree terrestri, dalle quali le forze di sbarco nipponiche potevano facilmente essere disturbate, dato che i giapponesi non avevano basi aeree da cui operare; il loro sbarco invece ha avuto luogo entro il raggio di azione dell'aviazione nemica. LJ 8 dicembre, le forze aeree combinate dell'esercito e della marina portarono la micidiale azione del loro bombardamento contro Luzon centrale; nello stesso tempo forze terrestri nipponiche sbarcavano al nord di Luzon, per impadronirsi delle basi di operazione per le forze aeree nipponiche. Un altro sbarco avveniva confemporaneamente con obbiettivo identico al sud di Luzon; e in pochi giorni scoppiò la guerra da questi estremi e le operazioni venivano condotte contro le basi nemiche di Luzon centrale, che i giapponesi riuscirono ad annientare con rapidità sbalorditiva. Ottenuto così' il controllo dell'aria, entro due settimane anche la marina statunitense scomparve sotto la minaccia dell'avvicinarsi della marina giapponese. In possesso del pieno controllo aereo-navale, il 22 dicembre forti sbarchi vennero effettuati nel golfo di Lin. gayen e il 24 nella baia di Lamon, con l'obbiettivo di chiudere Manila entro una tenaglia. Gli americani tentarono di fronteggiare le forze di sbarco con un movimento frontale, ma la superiorità del fuoco nipponico ha inflitto loro una sconfitta decisiva. Nel settore nord, allo scopo di arrestare il contingente sbarcato a Lingayen, gli americani avevano concentrato almeno tre divisioni, mentre rinforzi erano predisposti sulla linea che unisce Cabanataon a TarZac, ma dopo soli cinque gior ni i giapponesi avevano sormontato il duplice ostacolo ed erano in pascione per marciare su Ma ~mla pìussecht in<*islurbati. Il 28 dicembre avevano attraversato il fiume Agno iniziando la marcia all'est verso Manila. Gli americani hanno fatto saltare tutti i ponti colla speranza di ritardare l'avanzata; ma U formidabile lavoro del Genio e la superiore ca pacità combattiva dei nipponici permisero loro di essere alla periferia di Manila il primo gennaio nemico^ primo requisito era^j La marcia su Manila Mentre una parte del contingente si diresse all'est, l'altra parte ha puntato verso ovest prendendo Tarlac, località molto importante dal punto di vista strategico, perchè dava il comando del centro di Luzon. Intanto le forze sbarcate a Lamon dovevano superare alte montagne durante la loro marcia verso il nord, ma la loro avanzata avvenne cosi di sorpresa che il nimico non ha avuto nemmeno il tempo di distruggere i ponti e un solo giorno dopo lo sbarco, cioè il. 25, il grosso di queste forze già _ valicato le montagne ed erano pronte a puntare su Manila. " ' ' •' Nei giorni seguenti si liberava no rapidamente dei futili contrai tacchi .nemici raggiungendo la periferia meridionale di Manila il giorno SI dicembre. Il primo gennaio il fato di Manila era già deciso; ma i giapponesi sacrificarono del tempo, che sarebbe stato utile alle operazioni militari, allo scopo di salvare quanto più possibile della popolazione, e l'entrata a Manila avvenne solo il giorno 2. Intanto gli americani, malgrado che i nipponici assai prima della caduta di Manila avessero inviato forze all'ovest allo scopo di tagliare la ritirata al nemico in Ba town, riuscirono a valersi della carrozzabile pressapoco svolgente si lungo la periferia interna della baia di Manila, non ancora sotto il controllo nipponico, per rifugiarsi nella penisola di Bataan, speranzosi di poter disporre, una lunga resistenza capace di fiaccare il nemico. La nostra visita a Bataan, oltre a mostrarci quanto sia stata feroce la lotta in questo settore,' dato che gran parte della città e dei villaggi che si trovano sulla strada che per S. Fernando, Orail e Samail conduce all'altra parte della penisola, portano i segni delle gravi distruzioni, ci ha dato la concreta visione delle difficoltà de, terreno. Tutta la penisola è formata dal monte Natib al nord e dal monte Marivelles al sud, entrambi vulcani spenti, coperti da fittissima vegetazione, un tempo luogo ideale per lo studio delle piante tropicali. Fra le due montagne è un avvallamento poco elevato sul livello del mare, lungo U quale corre la strada che porte alla costa del Mare Cinese, e citi. è una prosecuzione di quella che viene da Manila. A sud dell'avìxtllamento, prima che abbiano inizio le pendici del monte Marivelles vi è l'altura di Samat, che tanta importanza Ila avuto nella battaglia di Bataan. In tutta la penisola, ogni metro di terreno era in se stesso un'incognita, tanto fitta è la jungla che nasconde, svisa, falsa precipizi, forre, abissi, nei quali gli americani avevano predisposto artiglierie e trincee. Questi fattori, insieme al fatto che frattanto il corpo di spedizione delle Filippine aveva ricevuto bordine di trasferire parte delle sue forze in altro settore bellico, sono la ragione per la quale la campagna è durata qui più a lungo che altrove. Da visita a Corregidor ci mostra l'isola tutta montuosa, eccetto la strozzatura, fra la testa e la coda del girino, con la baia di Corregidor al nord e la baia di 8. José al sud. L'autonomia, per , n a o , i n quanto riunarda l'acqua, l'elettri cita e i servizi in genere, era assoluta. Le'fortificazioni fisse, tutte nella testa del girino, erano 18 delle quali 8 con batterie multiple di oltre 10 pollici. Di queste, due tipo « Howitzer » orientabili anche verso Bataan, oltre sei formate da cannoni di lunga portata a orientazione fissa verso il Mare Cinese. Le sedi di queste grosse batterie tutte di cemento armato, evano dotate di stazione di osservazione e di deposito sotterraneo per le munizioni. La centrale elettrica situata nella baia di Corregidor serviva anche queste grosse batterie, che funzionavano elettricamente; ma ognuna di esse era pure dotata di un impianto autonomo di emergenza. Oltre a queste fortificazioni fisse vi erano molte piccole batterie del calibro da tre a sei pollici; in tutta la regione costiera e lungo la spiaggia si vedono ancora le basi per il piazzamento dei cannoni trasportabili, come pure di quelli antiaerei che in maggioranza furono trovati nelle vicinanze della batteria di grosso calibro. Le caserme erano in due punti della testa dell'isola, ed erano sede del 60.o reggimento di artiglieria costiera e del 59.o, questo composto per metà di americani e per metà di filippini. Ovunque si notano i resti delle residenze degli ufficiali. I depositi di acqua erano due, ognuno di tre milioni di galloni; essi erano coperti da terreno sul quale erano stati disposti campi di tennis allo scopo di proteggerla da attacchi aerei; e infatti tutti e due furono trovati intatti. Fra la coda e la testa vi è MaUnta Hill, un'altura rocciosa attraversata da cinque gallerie principali, tutte collegate con una fit- dglnvta rete di gallerie trasversali, che- servivano prima delkt guerra co-me depositi di munizioni e ancheper uffici e che erano poi divenu- te rifugio degli americani, quan- do i bombardamenti nipponici avevano ridótto Corregidor un mucchio di rovine. Le cinque gallerie principali erano percorse da tranvie a doppio binario. Questa era la fortezza che gli americani avevano costruito durante venti anni spendendo milioni di dollari; i nipponici, senza prendere fiato, cominciarono l'attacco nello stesso giorno del loro arrivo a Marivelles, cioè il 10 apri/e. Se l'aviazione e l'artigAeiia sono riuscite a distruggere la parte sostanziale della fortezza di Corregidor, le fanterie giapponesi che dovevano sbarcarvi avevano a che fare con le batterie di piccolo calibro, i nidi di mitragliatrici, i reticolati, i posti di osservazione disseminati lungo tutta la periferia dell'isola: Il 5 giugno i fanti giapponesi sbarcarono comunque nella parte centrale della coda dell'isola nel lato nord; vedendo tale terreno viene spontaneo il chiedersi come sia stata possibile una tale impresa, dato che il mare vi si in frange contro una scarpata quasi verticale alta fino a 15 metri, la cui sca'iata costituisce una difficoltà per qualsiasi uomo che non abbia impedimenti. Le operazioni contro Davao Immaginiamo cosa deve essere stato, per i fanti carichi dell'indispensabile equipaggiamento che doveva servire toro per avere ra gione della difesa nemica, anche se la protezione dell'artiglieria da costa di Bataan nonché quella dell'aviazione rendeva più facile la loro azione. Durante i giorni 5 e 6 seguì il corpo a corpo, che condusse alla cattura di Malinta Hill, che con 11 suo sistema di gallerie era l'ultimo rifugio del nemico pesto e malridotto. Nelle gallerie di MaUnta Hill si notano tuttora le tracce che indicano che tutta la vita dell'isola, negli ultimi giorni, si svolgeva unicamente qui, perchè ogni punto al di fuori era stato demolito o messo fuori uso dall'aviazione nipponica e dall'artiglieria. Nella notte del 6 gli sbarchi avvenivano a Carabao, dotata di cannoni da 14 pollici, di cannoni da 16 pollici della marina; alle 8 del giorno 7 la bandiera americana veniva ammainata a Corregidor per la resa incondizionata. E così dopo 33 ore dall'inizio dell'attacco finale, questa fortezza passava ai giapponesi, e il fatto segnava anche la fine dell'ingerenza americana nelle Filippine. In questa piccola superficie giapponesi catturavano 15.800 pri giomeri, dei quali 7300 erano americani. Le operazioni militari di Davao furono motivate anzitutto da un attaccamento sentimentale, perchè vi erano circa venti mila nip pollici colonizzatori residenti nel sud di Mlndanau; quindi lo scopo principale è stato quello di sbar care nella baia di Davao, per proteggere i connazionali, e il 20 di eembre il relativamente piccolo contingente nipponico sbarcava qui, iniziando coraggiosamente le operazioni contro forze americane ammontanti a circa una divisione, e tenendo onorevolmente tale fronte per cinque mesi senza ricevere rincalzi, dato che i nipponici erano principalmente impegnati ne.la campagna di Luzon centrale. Intanto nella zona di Visayas comprendente Samar, Leyte, Bo ihol, Cebu e Panay, oltre innume ] revoli piccole isolette, l'esercito ! nipponico segui un diverso atteg\ giamento. Il nemico in Bataan ri- PEYROUTO cevevst, i suoi vettovagliamenti da. Visayas; era quindi indispensabile per i giapponesi eliminare questa fonte ai risorse nemiche, cosicché, insieme alla campagna di Bataan, ebbe inizio quella di Visayas. Occupare tutte queste isole avrebbe richiesto un forte esercito, e i nipponici avrebbero dovuto ritirare forze da altri settori bellici, il che non era possibile. Decisero quindi di concentrare i loia sforzi solo su Panay e Cebu in un pi-imo tempo. Il 10 aprile, con Bataan catturata e Corregidor che richiedeva un impiego limitato di forze, poterono utilizzare un certo numero di queste per altri settori e spinsero a fondo la campagna di Visayas e Mindanao. Panay e Cebu già erano nelle mani dei nipponici, ed entro maggio tutte le altre maggiori isole seguivano la stessa sorte. Le forze che avevano conquistato Panay e Cebu furono spostate a- Mindanao; quelle provenienti da Cebu sbarcarono il 29 aprite a Cotabato e quelle che avevano lasciato Panay sbarcarono il 3 maggio al nord di Mindanao. Frattanto gli americani avevano pure aumentato i loro effettivi in Mindanao portandoli ad almeno due divisioni e mezza. Il punto debole della difesa di Mindanao era Malay Balay; il piano giappo nese era di riunire i contingenti provenienti da nord con quelli sbarcati a sud facendoli convergere su Malay Balay. Parte delle forze sbarcate a Cotabato furono inviate a controllare la regione del la,go hanno e dopo sufficiente concentrazione di effettivi neUa regione a nord di Malay Balay, il 10 maggio si concludevano le operazioni di Mindanao con la- cattura del generale americano Short Entro il mese di maggio tutte le isole Visayas capitolavano e all'inizio di giugno non esistevano più forze americane apprezzabili m tutte le Filippine. 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Persone citate: Cesare Viale, Samar, Tarlac