CROÌlftCttE DEL TEATRO

CROÌlftCttE DEL TEATRO CROÌlftCttE DEL TEATRO gl°re attrito tra il dialetto e la lingua. 48SS^2^2& la saporosa vicenda, raggiungen- gfifigE£g%2i JSB lode la meritano tutti gli attori, l lode la meritano tutti gli attori, che erano la Torrieri, il De Rc berto, una giovane debuttante già allieva della Regia Accademia d'Arte Drammatica che s'è * rivelata attrice di securi mezzi (DA- mico a ragione, gongola), Rosetta Tofano, la Gentilll, il Carnabuci e lo stesso Tofano.. Il pittore Severini che rifa l'ambiente di Goldoni, anche adesso che ha sessant'anni, è un controsenso. Vedere il Settecento veneziano con gli occhi di un avanguardista del Novecento è un azzardo: si rischia il clima dell'ironia. E Severini ci ha messo un po' troppa ironia in queste sue scene: fanno spettacolo a sè. E come tale non è detto che sia spettacolo privo d'interesse. Dopo la Casa nova, il Glauco di Morselli, con Gino Cervi protagonista: una ripresa di eccezionale interesse Cosi la Stabile ha iniziato felicemente la sua vita. * * Anche l'altra Compagnia stabile o semistabile dì Roma, la Compagnia del Teatro Eliseo, ha iniziato le sue recite col Rifugio di Niecodemi. Non si capisce perchè, volendo e dovendo iniziare le rappresentazioni con una commedia italiana, si sia andati a scegliere questa commedia scritta in francese, per una attrice francese, nello stile e nello spirito .del teatro francese, la commedia cioè del meno rappresentativo degli scrittori - Italiani: E' un-mlstero. Ma, francamente, non si capisce ugualmente il sospiro di soddisfazione di qualche valoroso camerata che, nell'annunciare per la seconda sera La professione della signora Warren ha esclamato: « Ma questa sera, se Dio vuole, una commedia di Shaw! ». Si, va bene, la commedia di Shaw sarà fatta meglio della commedia di Niecodemi. ma da questo a ringraziare Iodio per la grazia che ci fa permettendoci di ascoltare una commedia del terribile Bernardo — bisognerebbe domandare al terribile Bernardo, il quale, vivo e vegeto, se ne sta tranquillamente sull'altra sponda, che cosa ne pensa di qdesta guerra e dell'Italia che gli fa l'onore di considerarlo sempre quale amico — via, è un po' troppo! Quasi quasi era preferibile Niecodemi. Almeno, in quel che faceva, era in buona fede. * * Il camerata Sandro Zambelli ci manda la seguente lettera : c Visto che ai discute più che mai, e non a torto del resto, di problemi del Teatro, valgami c il grande ajnore » a farmi perdonare l'auu-ucia d'Un'ertoli uire io, unti qualunque, a nome del gran pubblico. •t Interloquisco solo come Torinese, che il problema teatrale presenta ben diversa fisionomia da una-città all'ultra, e no di portare alla discussione un contributo punto artistico, ma molto pratico e più che mai d'uttualità por la nostra Torino dovi- sodo .l'ut! molto recentemente- danneggiati alcuni teatri senza contare il Regio giti precedentemente distrutto da un fortuito incendio, c l'u giorno il comm. Edoardo Agnelli, la cui prematura dipartita non sarà mal abbastanza deprecata dai Torinesi, mi confidava 11 suo proposito di realizzare nella nostra città la costruzione d'un Tcufro veramente moderno e di grande capienza rosi da potervi Btabilirc prezzi alla portata di ogni borsa. Esso avrebbe dovuto avere queste caratteristiche basilari: comodo e pratico prima che lussuoso, niente palchi, non dìù di due o tre ordini -.11 pesti, tutti 1 poeti a sedere, tutti numerati e facilmente prenotabili an¬ che telefonicamente, perche gli ppettatori non fossero più costeetti .a faro i conti, oltreché col borsellino, con l'orarlo d'ufficio e con quello del pos»'i. prima di decidersi per una serata a teatro « Naturalmente il nuovo Teatro avrebbe dovuto'adottare tutti i ritrovati della tecnica moderna sia per il palcoscenico e servizi accessori, eia per la siila.. « Ecco dunque il mio modesto contributo alla soluzione del problema teai'rale: nel rimettere in sesto tutti o parte del nostri Teatri sinistrati, cosa che dovrà comunque essere fatta, si renda omaggio alla memoria di Edoardo Agnelli, attuando degnamente il suo progetto. Chissà che allorn non si vedano tornare al Teatro oltre al ceti abbienti. stiidenfi, impiegati e operai, insomma l'anonima ma onnipotente c massa» con la sua inesausta passione. E perchè il Municipio, come ha costruito un meraviglioso Stadio sportivo, pur sapendo che non sarebbe mai stato redditizio, non dovrebbe costruire un moderno Teatro Comunale o almeno prenderne l'Iniziativa con eventuale contributi azionarli da parto dì chichessia? ». Il camerata Zambelli ha perfettamente ragione. Sarebbe una nuova e degna maniera di onorare ancor più la cara memoria di Edoardo Agnelli, la cui mente aperta a tutti i problemi sociali e mo rali vedeva chiaro e lontano, quel la di realizzare il suo progetto in teso a riportare il popolo al tea tro dove troverebbe la più immediata e utile soddisfazione dello spirito.' La proposta merita la più attenta considerazione, e siamo certi che le competenti Autorità la terranno presente quando, passata la bufera e conquistata la Vittoria, si dovrà porre mano alla riparazione dei danni compiuti dalla feroce barbarie nemica. ». ». La libertà dell'aria Stoccolma, 21 gennaio. Il corrispondente da Washington del Daily Teleyraph rammarica che negli S. TJ. si parli sempre della libertà del mari e mai di quella dell'aria. Il corrispondente crede di scorgere in questo silenzio degli interessi monopolistici yankee. Il corrispondente scrive tra l'altro: «Ad esempio i grandi campi d'aviazione che sono creati in Africa dagli S. TJ. saranno disponibili per gli aeroplani di tutti i Paesi (leggi Inghilterra) oppure saranno un monopolio americano? ». Il tema « libertà dell'aria » è discusso da qualche settimana dai giornali di Londra. I britanni che sinché hanno posseduto la supremazia marittima hanno sempre negato per gli altri popoli U diritto alla libertà dei mari, ora, preoccupati del predominio statunitense difendono quello dell'aria. Gli S. U. hanno creato tre grandi linee transatlantiche che uniscono le coste americane e quelle dell'Africa e dell'Europa. La prima segue il percorso New YorkTerra Nuova-Inghilterra. La seconda unisce Miami con il Portogallo e la terza Natal (Brasile) con la costa' occidentale africana. Ora gli americani stanno organizzando una rete aerea dall'Africa occidentale all'Egitto e verso il medio oriente dove mirano all'egemonia petrolifera nell'Iran e nell'Iran. Naturalmente questa organizzazione aerea, nella quale il Governo degli S. V. ha impiegato ed impiega importanti capitati, hi, per ora, degli scopi bellici. Tuttavia gli inglesi comprendono che Washington non rinunzierà dopo la guerra a questa supremazia su dei territori che sinora erano sot-