nove settimane di lotta di Guido Tonella

nove settimane di lotta nove settimane di lotta ininterrotti sforzi offensivi, i sovietici, se pure non hanno letteralmente segnato il passo, sono tuttora obbligati a manovrare negli stessi spazi strategici dove hanno inizialo i loro attacchi. Questo significa che essi sono, oggi come ieri, ben lontani dal raggiungere le ambiziose mete operative della loro grande offensiva nel settore sud, cioè la riconquista del ricchi territori agricoli e industriali dell'Ucraina e del Donez. Anche la nuova offensiva che il nemico ha sferrato una settimana fa nei due settori di Voronez e del Lago Ladoga, con lo scopo evidente di impedire l'afflusso al sud di riserve tedesche ed alleate, non ha minimamente valso a modificare tale situazione. Allo stesso modo ad possono considerare falliti tutti gli sforzi sovietici tendenti ad impedire che le forze antibolsceviche, realizzando le previste misure di allineamento, consolidino progressivamente il loro fronte. Anche in questo caso si tratta di fatti concreti, tali da legittimare il più tranquillo convincimento che, similmente a quanto è avvenuto lo scorso anno. I all'attuale fase invernale caratterizzata da una strapotente pressione offensiva sovietica, succederà una ben diversa fase stagionale in cui si manifesterà ancora una volta in pieno l'iniziativa del Comando tedesco e la sua capacità a realizzare tutti i suoi piani operativi. Nonostante 1 successi tattici che 1 sovietici possono avere colti a prezzo di sforzi estremamente sanguinosi, in settori separati del fronte, al nemico non e pertanto consentita alcuna Illusione. Per gravemente impegnato che sia nell'attuale battaglia di difesa il Comando tedesco conserva la disponibilità di forze ed una libertà di movimento necessarie per non lasciarsi distogliere da un altro importantissimo suo compito, quello cioè di predisporre fin d'ora la sua propria ripresa operativa con riserve a tale fine specificatamente allenate ed attrezzate. Disgelo, fango e nebbia Nella oronaca degli avvenimenti delle ultime ventiquattro ore è da rilevarsi anzitutto 11 nuovo brusco rialzo di temperatura che si è verificato in tutto il settore sud. Nelle regioni caucasiche, e da queste fino al basso Don siamo addirittura al disgelo, con conseguenze proibitive per 1 movimenti di entrambe le parti combattenti, impacciate dall' improvviso, trasformarsi di un alto strato nevoso in poltiglia. Una nebbia fittissima copre per di più tutta questa zona, ostacolando ogni possibilità operativa. Tali particolari condizioni si prestano naturalmente assai bene a delle sorprese. Un intero battaglione sovietico cosi bloccato dal contrattacco di forze tedesche, è stato annientato pressoché integralmente; a parte un piccolo numero di prigionieri. A Stalingrado le condizioni di temperatura sono pressoché uguali a quelle che regnano più a sud (zero gradi). Il fatto che 1 teatri delle operazioni siano in questo caso assai bene localizzati, ha però comportato quale conseguenza che non I I vi sia stato qui alcun particolare ralicntamento nell'aggressività sovietica Agli attacchi nemici, svolti con potenti formazioni di carri armati e con appoggio di un lancio straordinariamente intenso di ogni sorte di granate, le forze tedeschehanno continuato a resistere con impavido coraggio. La resistenza delPArmir Per avere un'idea precisa della situazione delle forze tedesche che combattono in questo settore, bisogna tenere presente ohe la lotta si svolge principalmente non nella zona della citta vera e propria, bensì nello spazio ad occidente di Stalingrado, attorno a cui si stende ad ampio semicerchio, fino sulle rive del Volga, 11 fronte di difesa tedesco. Nella vallata del medio Don, nonostante le difficoltà dovute alla grande massa nevosa (che qui.a mantiene tuttavia relativamente compatta per essere la temperatura di qualche grado sotto Io zero), la lotta è proseguita accanita. Le forze dell'ARMTA allineate a fianco dei camerati tedeschi, hanno respinto valorosamenI te numérosrattacchi sovietici, passando in molti punti al contrattacco. La situazione in questo settore non comporta pertanto, nonostante i rinnovati sforzi nemici, alcun cambiamento degno di nota. Guido Tonella

Luoghi citati: Stalingrado, Ucraina, Voronez