Le aspirazioni degli arabi

Le aspirazioni degli arabi Le aspirazioni degli arabi secondo l'Emiro dì Transgiordania L'unità sarà realizzata quando l'influenza di Versaglia sarà scomparsa - La monarchia è la forma preferita di governo - La questione siriaca Berna, 18 gennaio. (8.) Il corrispondente dell'l7«ited Press da Gerusalemme ha intervistato per iscritto l'Emiro Abdullah di Transgiordania che ha risposto a varie domande. Richiesto se egli creda alla realizzazione di uno Stato panarabo, l'Emiro ha ricordato che gli Stati arabi hanno già formato una unità che è stata poi spezzata dal Trattato di Versaglia. « Essi saranno di nuovo uniti allorquando l'influenza del Trattato di Versaglia sarà scomparsa del tutto. Per quanto concerne i Paesi che concorrono a questa unita araba, ciò sarà deciso soltanto dopo che fra il gruppo siriaco, ossia il Libano, la Siria, la Palestina e la Transgiordania da un lato e l'Egitto e Flraq dall'altro esisterà l'eguaglianza ». Quanto alla forma di governo che gli arabi preferiscono, l'Emiro ha risposto che è quella monarchica. La quarta domanda suonava: « Quale sarà la sorte degli obiettivi sionistici se il piano di uno Stato panarabo verrà realizzato dopo la guerra? ». « Se l'unità araba — ha risposto l'Emiro — sarà creata nella zona del gruppo siriaco, allora sarà il momento per studiare tutti i problemi attuali come pure i problemi preliminari alla formazione di un blocco siriaco ». Infine l'Emiro, rispondendo ad altre domande relative ai lavori proparatori per la formazione dello Stato panarabo, ha dichiarato: « Gli arabi hanno nell'Iraq, nell'Hegiaz e nelle. Yemen le loro Monarchie costituzionali. Restano soltanto i Paesi del gruppo siriaco. Se il mandato su di loro verrà effettivamente annullato ed essi si uniranno in un blocco, gli àrabi saranno pronti a discutere la questione di una federazione ». li United Press soggiunge di ritenere che fra i Paesi arabi siano già in corso trattative su questo argomento, ma naturalmente non ci dice, e si è ben guardato dal chiederlo all'Emiro, come queste aspirazioni arabe potrebbero conciliarsi con l'attuale giogo britannico. LA VITA Ifr RUSSIA Nell'Azerbagian non vi sono più uomini Ankara, 18 gennaio. t La disperata situazione esistente nell'Azerbagian — una delle repubbliche federate dell'Unione Sovietica la cui capitale è Bacù, è stata descritta da un fuggitivo il quale, attraverso peripezie di ospii genere, ha potuto finalmente raggiungere il territorio turco. Davanti acl alcuni giornalisti questo fuggitivo ha dichiarato che la mobilitazione di tutte le persone abili a portare le armi ha lasciato la popolazione dell'Azerbagian senza uomini perchè anche gli uomini vecchi sono stati requisiti dai Sovieti e trasportati altrove. Questo spietato reclutamento di tutti gli elementi maschili della popolazione è stato fatto sia per impellenti necessità militari, ma anche e soprattutto per impedire possibili movimenti di rivolta intesi a rendere il paese indipendente dall'Unione Sovietica. Sono stati allontanati, perchè elementi sospetti, anche le più importanti personalità amministrative del paese, per modo che questo è stato lasciato in balia di se stesso ed i servizi pubblici non esistono più. Fra gd arrestati e deportati in qualche ignorata località, si trova anche il noto poeta e scrittore Hussein Jawid, uno dei più eminenti intellettuali del paese, che viveva a Bacù. La sola località in tutto il paese in cui sia possibile trovare degli elementi maschili è Bacù, ma anche qui tutti quelli del paese sono stati deportati altrove e sostituiti da funzionari ed operai arrivati da altre regioni dell'Unione. La amministrazione militare sovietica ha requisito tutte le derrate alimentari esistenti, inviandole al fronte del Caucaso settentrionale, dove è stato inviato anche tutto il bestiame. La popolazione vive con quel poco che era riuscita a sottrarre alla requisizione, ma è certo che sul finire dell'inverno quando queste provviste saranno esaurite, la carestia assumerà proporzioni disastrose. Offerta al Papa di una fisarmonica Roma, 18 gennaio. Il Papa ha ricevuto stamane in Srivata udienza il senatore prof, lasnàda che gli ha presentato il prof. Fugazza di Stradella costruttore di una speciale fisarmonica destinata ai riti liturgici. Il prof. Fugazza ha eseguito alla presenza del Pontefice alcune melodie sacre. Come è noto, fino ad oggi la Chiesa non ha ammesso nelle funzioni sacre altro strumento che l'organo. Ora pare che oltre all'organo si adotterà anche la fisarmonica. La morte del Principe Massimo sopramtendente alle Poste pontificie Roma, 18 gennaio. gHa cessato di vivere ad Arsoli il principe don Camillo- Francesco Massimo, sopraintendente generale delle Poste pontificie. Fin dal 1870 il "principe Massimo ricopriva la carica di sopraintendente generale delle Poste pontificie, carica che è ereditaria nella sua famiglia. Il principe Massimo era figura notissima del patriziato romano: imparentato con la Casa Savoia egli si compiacque della conciliazione dell'Italia con la Santa Sede. La morte a Roma del Prefetto di Pistoia Roma, 18 gennaio. E' improvvisamente deceduto in Roma, ove si trovava per ragioni di servizio, lo squadrista dottor Francesco Bianchi, prefetto di Pistoia. Colpito da attacco cardiaco durante la notte scorsa ha cessato di vivere nel tardo pomeriggio di oggi. Aveva 43 anni ed era alla prefettura di Pistoia dal 28 ottobre dello scorso anno.

Persone citate: Francesco Bianchi, Fugazza, Hussein Jawid, Savoia