Il drammatico volo

Il drammatico volo Il drammatico volo di un aereo inglese sul Reich (af. V.). Secondo quanto afferma, il corrispondente svedese del giornale Allehanda da Londra, i nomi di otto giornalisti, inglesi e americani sono stati l'altro giorno estratti a sorte per designare quelli che avrebbero dovuto accompagnare gli apparecchi da bombardamento inglesi nella loro incursione su Berlino nella notte dalla domenica al lunedi. Fra gli estratti vi era il corrispondente del Daily Mail il cui aeroplano però non giunse mai a Berlino. , « E' un errore credere, ha detto egli al ritorno, che gli aviatori o semplicemente quelli che li accompagnano nei loro voli siano in genere esseri senza nervi o più esattamente persone i cui nervi non reagiscono menomamente. Tutti noi sappiamo benissimo che Berlino ha una potentissima difesa antiaerea, forse la più potente di tutta l'Europa, cosicché quando ci fecero noto che la capitale del Reich sarebbe sfata la mèta del nostro viaggio molti di noi, pur restando esteriormente impassibili, si prepararono a non rivedere più le loro famiglie. La traversata del mare del Nord fu compiuta a tremila metri d'altezza con debole vento da sud-ovest e nel complesso con tempo relativamente buono. Appena fummo al di sopra del territorio germanico fummo scoperti e investiti da un terribile fuoco dell'artiglieria antiaerea. Il nostro pilota riuscì molte volte ad evitare le granate scoppiatiti sotto l'apparecchio come fa un cavaliere che galoppa attraverso Un terreno seminato di ostacoli. A un certo momento Impressioni di un giornalista inglese da bordo di un bombardiere della Raf Stoccolma, 18 gennaio. 1938 1942 66 65,4 sembrò addirittura di volare sopra un vulcano in eruzione. Eravamo capitati in pieno in una cortina di fuoco incrociato di cannoni che sparavano a un ritmo incredibilmente celere. Dopo uh mezzo minuto circa il fragore lacerante si attenuò e cessò del tutto: i tedeschi aspettarono che ci trovassimo esattamente sulla verticale delle loro batterie e allora tutte le artiglierie della zona entrarono in azione a piena orchestra tempestando il cielo con migliaia di colpi di tutti i generi e di tutti i calibri. Era come se fossimo capitati al centro di un ciclone di vampe e di sceppi. H pilota fece fare all'apparec chio un circolo completo di 360 gradi come in un'esibizione di al ta acrobazia aeronautica e lo mantenne cosi per circa dieci minuti mentre io, e, eredo, tutti gli altri provavamo la stessa sensazione che deve provare un ciclista che con la testa all'ingiù ruoti nell'interno di un cerchio in cui scorre la pista, il famoso giro della morte in bicicletta. A un certo momento l'aeroplano sobbalzò paurosamente e il pilota disse: « sono ferito > e consegnò i comandi di manovra ad uno dell'equipaggio. L'ho visto sanguinare dal petto e poi accasciarsi svenuto sul seggiolino. Poiché continuare in quelle condizioni era impossibile, virammo di rotta e intraprendemmo il viaggio di ritorno che fu forse peggiore di quello di ! andata. La nostra stazione era stata avvertita per radio che il pilota era gravemente ferito e cosi quando atterrammo al campo di aviazione l'ambulanza e il medico ci aspettavano >. 1938 1942 100 fcì Ca ìli C fcì Caucciù' ìli Carbone 1938 1942 1938 92 54 \Mdi'/nanqar>es \Mdi'/nanqar>ese 1938 1942 193 90 iy\flfin.<f,\ c © Alleati E' stata decisa la ricostruzioni» della Città Udurante la guerra civile spagnola. meno di quelli dell'Africa. I seguaci di De Gaulle sono in massima parte fuggiaschi francesi, quelli di Giraud invece sono gli ex-componenti della ambasciata francese, ad - eccezione dell'ambasciatore Henry Haye che è amico di Pétain. Secondo un'informazione da Buenos Aires l'ambasciatore degli Stati Uniti in Argentina ha preannunziato la prossima visita di Giraud a Washington insieme ad una commissione militare. L'agenzia Ofl conferma che all'inizio della campagna africana gli anglo-americani hanno dovuto rinunziare all'idea di impadronirsi della Tunisia per timore della potenza navale dell'Asse. Infatti durante una intervista accordata al corrispondente da Algeri del Daily Mail, il comandante della flotta britannica del Mediterraneo ammiraglio Cuningham ha dichiaruto che dapprima si riteneva che gli americani avrebbero potuto impossessarsi di Biserta, ma questo piano è stato respinto perchè sarebbe costato troppe perdite. « Avremo dovuto contare almeno — ha detto l'ammiraglio — sulla perdita di una corazzata, di parecchi incrociatori e, molto probabilmente, di numerose navi da trasporto ». E siccome il giornalista Ward Price gli domandava se la flotta italiana gli causasse ansietà, l'ammiraglio ha risposto:. * E' chiaro che non sarà possibile stabilire la supremazia marittima degli alleati su tutto il Mediterraneo finché la flotta italiana sarà in grado di agire ».

Persone citate: De Gaulle, Giraud, Henry Haye, Raf, Ward Price