LÀ SITUAZIONE

LÀ SITUAZIONE LÀ SITUAZIONE • La propaganda anglo-sassone è: informata da qualche tempo alla critica con puntate pessimistiche. Non c'è dubbio che Washington e Londra scontano l'errore psicologico di un eccesso di ottimismo che nel novembre preconizzava vicina l'ora della vittoria; ma forse e senza forse gli ambienti governativi osservano con compiacenza e magari stimolano la ventata pessimistica nella speranza che 'qualche prossimo successo, sia pure di proporzioni modeste, possa essere meglio sfruttato quale eccitante delle opinioni pubbliche depresse e deluse. Ne è da escludersi, come ieri, scrivevamo, che sussista persino il puerile miraggio di addormentare la vigilanza delle forze dell'Asse. Perciò bisogna essere cauti nei giudizi e nelle prospettive; è probàbile che continui ancora per qualche mese la fase difensiva delle Potenze del Tripartito; l'essenziale è di resistere in modo che i nemici non ottengano vantaggi decisivi; poi verrà il momento in cui gli sforzi offensivi saranno duramente scontati. • Le precedenti osservazioni non valgono per la lotta dei sommergibili contro la navigazione anglo-sassone. Qui l'iniziativa è sempre dalla parte dell'Asse; i colpi sono terribili ed i nemici ne sono profondamente preoccupati. Le ultime distruzioni di convogli non so no ammesse ufficialmente; ma si ha la prova indiretta del loro riconoscimento reale nelle vivaci polemiche che si accendono specie dopo ogni attacco sottomarino. Ora si confessa apertamente che il sistema dei convogli non da la sicurezza auspicata e molti sostengono l'opportunità di navi veloci e fortemente armate che procedano isolate. Ma vi è un ostacolo preliminare ed insormontabile: navi di tipo simile possono essere costruite solo in piccolo numero per la complessità e la delicatezza dei loro congegni. E quando saranno costruite non è da escludersi che i sommergibili abbiano anch'essi aumentata la loro velocità. Inglesi ed americani vedono profilarsi sempre più spaventosa la minaccia sottomarina ma non sanno trovarvi alcun rimedio. E Churchill è consapevole che questa volta la Germania non si arresterà a metà strada; l'offensiva sarà condotta al di là di ogni limite. • I russi hamw ancora allargato i loro settori di offensiva. Segno di forza? Non osiamo pronunciarci. Probabilmente se il loro attacco diretto contro Rostov fosse riuscito non avrebbero avuto bisogno di altri tentativi; invece essi sono stati fermati sulla strada che conduce più rapidamente al Mar d'Azov; l'ostacolo è difficilmente superabile se dopo tre settimane si combatte sempre vicino a Millerovo che avrebbe dovuto essere conquistata prima di Natale; e così si cercano nuovi punti deboli. A nostro parere i movimenti nel Caucaso e nella steppa dei Calmucchi sono troppo marginali per avere un'influenza decisiva; più importante potrebbe rivelarsi l'offensiva intorno a Voronez, punto-chiave dello schieramento germano-alleato. La prima ondata che si è urtata soprattutto contro le valorose truppe ungheresi non ha ottenuto alcun successo; è quasi certo però che la pressione verrà continuata. • Al Quartier Generale del Fùhrer hanno luogo dei colloqui del massimo interesse; alla visita del Ministro della guerra bulgaro è succeduta queha del Maresciallo Antonescu, il valoroso capo della Nazione romena che si batte con tanta energia nella lotta»antibolscevica. Questi contatti dimostrano la solidarietà della nuova Europa nella volontà di condurre la guerra fino alla vittoria e nella tempestiva preparazione di tutte le misure atte a premunirsi contro qualsiasi sorpresa. . a. a. ! l ! Bombe per aerai sul "rotjt»

Persone citate: Antonescu, Churchill

Luoghi citati: Caucaso, Europa, Germania, Londra, Voronez, Washington