Nuovi disordini nel Nordafrica

Nuovi disordini nel Nordafrica Nuovi disordini nel Nordafrica mentre si aggravano i Washington vorrebbe calmasassini - Le vane fatiche di Berna, 6 gennaio. (S.) - Lo sbarco degli angloamericani nell'Africa del Nord è stato senza dubbio per loro una grosse fonte di preoccupazioni e di dissidi. Mac Mlllan, il nuovo ministro britannico nell'Africa Settentrionale, appena nominato, non ha perso un minuto ed è partito per Algeri. Colà giunto, ha iniziato subito una serie di colloqui col generale Eisenhower e col rappresentante di Roosevelt, Murphy, nell'attesa di prendere contatto col generale Giraud. H suo compito viene unanimemente riconosciuto come difficile perchè la situazione politica è senza dubbio intricata. Gara piena di insidie Ecco come il corrispondente Collinwood della Columbia Broadcasting System, che si trova sul posto, illustra l'attuale situazione: « La situazione politica nell'Africa Settentrionale francese è molto complicata. Il generale De Gaulle l'ha descritta ieri uome confusa e non ha avuto torto. Un numero considerevole di uomini politici, di tutte le gradazioni e denominazioni, lotta nell'Africa Settentrionale per il potere politico, la gara è piena di insidie e, talvolta, è apertamente violenta. Naturalmente gli uomini al potere, anche se messi al potere da Vichy, si battono a fondo per conservarlo, e fino ad ora nessuno ha vinto nè alcuno è riuscito ad affermarsi in un posto di importanza, allontanando chi lo occupava. La lotta politica che infuria nel Nord-Africa ha un valore che va oltre quello puramente locale del controllo degli affari francesi in questi territori, è una lotta che darebbe ai vincitori possibilità di controllare la Francia dopo la guerra {!). La gente che non vive qui, ha un quadro molto confuso di questa crisi politica; mentre coloro che vi risiedono e vivono al di fuori della lotta, non hanno idee più chiare. Gli stessi giornali locali non appoggiano nessuno e, di quando in quando, pubblicano un paio d'annunci di questo o di quello, a titolo esclusivamente informativo. La gente, però, parla molto, Ovunque mi sia recato ha avuto l'impressione che il mio interlocutore conoscesse esattamente chi fu arrestato la settimana scorsa. Ed ognuno ha idee proprie, anche sui nomi. Spesso le versioni che mi sono offerte sembrano non servire ad alcuno scopo concreto. Comunque, la lotta politica, infuria, attualmente, e l'atteggiamento alleato, fino ad ora, è stato di lavarsene le mani. Le autorità si preoccupano soltanto che non avvengano disordini. Il nostro interesse nell'Africa Settentrionale è strettamente militare. Questa è la nostra decisione e restiamo fedeli ad essa. Ma abbiamo qui certe responsabilità e la situazione si evolve rapidamente ». Frattanto, secondo le notizie dirette provenienti dall'Africa del Nord, gli americani dimostrano apertamente il desiderio di calmare le acque smorzando i contrasti fra i fuorusciti. Gli inglesi non sono d'accordo e, secondo il corrispondente della National Zeitung, condividono pienamente la opinione del deputato liberale Horabin, che ha espresso la sua viva soddisfazione per l'assassinio dell'ammiraglio Darlan e si è augurato che sia seguito da un'altra ricca serie di assassinii, inveendo contro i traditori e i reazionari e incitando i francesi a ben intridere del sangue dei tiranni l'albero della libertà. L'idea che gli uomini di Vichy debbano comunque essere eliminati dalla scena politica, è non soltanto quella di De Gaulle, ma anche quella del Governo britannico. Infatti l'Agenzia ufficiosa Reuter dirama una nota del suo redattore diplomatico in cui, dopo avere espresso l'aspirazione di De Gaulle a formare un Governo democratico e avere attribuito al generale Giraud l'intenzione di dell'organizza- preoccuparsi più zione militare che delle questioni politiche, scrive: « Ma nell Africa settentrionale ci sono anche vari funzionari, al- cuni dei quali molto altolocati, che non si sono sbarazzati ancora della loro nomea di partigiani di Vichy. Vi sono anche dei realisti. Vi sono si dei gollisti, ma sono in netta minoranza. Ne consegue che la popolazione dell'Africa del Nord presenta problemi speciali che il « Comitato nazionale » francese non conosce negli altri territori che esso amministra. Il generale De Gaulle propone la fusione del «Consiglio imperiale» dell'Africa p del suo Comitato nazionale e vuole purgare l'ammini strazione nordafricana dagli elementi di Vichy. Queste proposte sollevano questioni che' non potranno venire risolte se non nel corso delle discussioni ». La stasi militare Queste idee sono proprio quelle che non piacciono in America. Il Daily Express in una corrispondenza da Washington dice che se le speranze di mettere d'accordo i francesi stanno svanendo, se ne rende ufficialmente responsabile appunto il generale De Gaulle, fierchè la sua pregiudiziale conro gli uomini di Vxhy è atta a provocare la guerra civile. Il tem- So potrà forse atténu • re i dissidi, la ciò significa appunto che gli americani intendono por ora lasciare sussistere la situazione tale e quale. H primo obiettivo di Mac Millan, dunque, secondo i mrrispondenti da Londra, dovrà essere ?uello di cercare un punto di inesa fra il governo britannico e re le acque ma i seguaci di De Mac Miliari e le preoccupazio quello di Washington, per poi, su questa base, mettere d'accordo fra di loro i vari capi fuorusciti francesi. Il Times nel frattempo vorrebbe che si parlasse il meno possibile di questo dissidio, perchè più se ne parla e peggio si fa. Altri giornali si occupano oon non minore apprensione della situazione militare facendo eco al Daily Mail e al News Chronicle, e sembra che si sia di fronte ad una campagna tendente ad esercitare una pressione sul Governo e sulle autorità militari per affrettare le operazioni in Africa e aiutare più efficacemente la Russia. Il Daily Mail nel dare la notizia dell'incontro di domenica a Gibilterra fra Gort, Eisenhower e Hoare, assicura che esso ha avuto per argomenti i problemi del Mediterraneo e quello dell'accordo fra De Gaulle e Giraud. Lo stesso giornale accusa in parte della confusione che regna nell'Africa settentrionale una supposta radio clandestina che la Germania avrebbe stabilita in Francia e che funzionerebbe sotto il nome di Radio Brazzaville, diffondendo cinque emissioni al giorno su onde corte 48,39. Le notizie sulle operazioni militari che giungono in Svizzera dal Gran Quartiere americano nell'Africa del Nord, frattanto, danno la colpa della stasi alle piogge continue e torrenziali cadute durante le scorse settimane, piogge che hanno reso le strade impraticabili. Sebbene nella settimana di Natale il tempo sia stato asciutto, la mota si è indurita soltanto superficialmente formando una crosta che cede sotto il peso dei carri di 20 e 30 tonnellate ed è perciò — si dice — che l'offensiva finale non ha potuto essere sferrata. Malcontento e pessimismo Il tema della mota e delle piogge occupa lunghissime corrispondenze. Tuttavia si dà grande importanza anche all'annunzio ufficiale diramato dal Gran Quartiere della formazione della quinta armata americana che è stata messa sotto il comando del generale Clark, finora sostituto del generale Eisenhower. Questa quinta armata americana dovrà colJaborare con la l.a armata britanni ca, che è comandata dal generale Anderson. Ambedue sono agli or dini di Eisenhower. La stampa inglese frattanto insiste perchè il secondo fronte europeo sia aperto al più presto in modo da poter sincronizzare le operazioni anglosassoni con quelle dei russi. Il corrispondente della Gazette de Lausanne telegrafa che il Daily Mail, il News Chronicle e anche il Times hanno formulato vivaci critiche contro le operazioni in Tunisia e hanno insistito perchè gli alleati prendano energicamente l'iniziativa a ovest. La stampa inglese afferma che il rallentamento delle operazioni in Africa del Nord potrebbe avere un'influenza disastrosa sull'andamento delle operazioni strategiche degli alleati. Il News Chronicle scrive che le armate an¬ e Gaulle eccitano a nuovi as oni per la situazione militare e a glo-americane dovrebbero prendere piede solidamente sul continente europeo prima che i russi abbiano esaurito il loro sforzo. Mentre a Londra si insiste per una più sollecita azione nell'Africa del Nord il corrispondente del World Telegram dal Quartier Generale alleato nell'Africa settentrionale, Pyle, confuta le ottimistiche previsioni circa una prossima espulsione delle forze dell'Asse dall'Africa. Egli sottolinea che, dal punto di vista militare, le truppe americane sono assai infe-| riori ai loro avversari, sia come esperienza sia come armamento, e nota che le perdite subite dagli americani sono più elevate di quelle ammesse da Washington. Il giornalista afferma poi che le Potenze dell'Asse continuano ad esercitare un' influenza politica nell'Africa del Nord. Il numero dei partigiani dell'Asse fra i mussulmani e fra gli stessi francesi è, per usare lo stesso termine impiegato dal Pyle, «; stupefacente ». A dimostrazione dell'esattezza di queste ultime osservazioni del giornalista americano giungono notizie dai Marocco e dall'Algeria ex-francesi secondo le quali 1 ostilità nei confronti delle truppe nord-americane aumenta e dilaga. Disordini di gravità sempre maggiori si verificano ogni giorno, specie nei centri abitati più importanti dove necessariamente più larghi sono i contatti tra le truppe d'occupazione e la popolazione indigena, ed essi valgono a privare i soldati e le autorità statunitensi di ogni residua illusione circa pretese trionfali accoglienze riservate ai « liberatori ». I colpi più inattesi piovono invece addos so da ogni parte ai soldati aracri cani richiamando bruscamente questi alla realtà e mettendo nel più vivo imbarazzo le autorità militari e politiche già oberate di lavoro. In tal modo in aggiunta ai torbidi verificatisi i giorni scorsi a Casablanca e che provocarono la morte di un soldato americano, oggi, notizie provenienti da quella città segnalano la morte di ben sette soldati statunitensi in seguito a violenti ripetuti scontri tra la popolazione e le truppe colà residenti. Anche Se le reazioni più sanguinose seguiranno da parte delle autorità d'occupazione, ben magra soddisfazione esse potranno fornire ai nord-americani i quali vedono a mano a mano smentite le di chiarazionl fatte in senso contra rio a tutto il mondo, e si vedono insieme costretti a scendere a patti con le popolazioni indigene e ad imporre alla propria sfera d'azione restrizioni e rinuncie. Si ap prende infatti che, a seguito dei più recenti disordini il comando nord-americano di Casablanca ha proibito ai soldati di circolare nel quartiere arabo ed in particolare precisa l'ordine diramato alle truppe di frequentare i mercati e di entrare nei negozi. Si apprende infine da Algeri che il generale Eisenhower ha ricevuto l'ex-presidente del Consiglio della Spagna rossa Negrin. Nel corso del colloquio è stata esaminata la partecipazione attiva alla s. guerra dei miliziani rossi spagnoli j prima internati nel Marocco ed in Algeria e liberati dopo l'arrivo del le forze anglo-sassoni.