I Rinoceronti riuniti

I Rinoceronti riuniti I Rinoceronti riuniti Omobono è una brava persona, uno stimato cittadino, un professionista integerrimo, ma nei riguardi dei rinoceronti si comporta in una maniera che ti fa rimanere perplesso, tanto che saresti indotto a giudicarlo male, se non fosse quello che e, cioè una brava persona, uno stimato cittadino, un professionista integerrimo. Tempo fa venne nominato So» vrintendente ai Rinoceronti Riuniti, importante e delicato incarico il quale richiede una competenza specifica ch'egli era ben lungi dal possedere. In una parola, egli non sapeva nulla sul Rinoceronti e sulla maniera di migliorarli fisicamente e spiritualmente. Ciò nonostante accettò entusiasticamente l'incarico, con grande meraviglia degli amici i quali, sapendolo serio e coscienzioso, gii domandarono come mai non lo avesse rifiutato. « Confessando la mia incompetenza — egli rispose — sarei stato il primo a iniziare la serie di tali confessioni. Sinceramente, non mi sentivo di assumermi una simile responsabilità. In tempi in cui nessuno ammette la possibilità d'essere incapace o incompetente, il mio atto di modestia sarebbe stato scambiato per atto di presunzione o di esibizionismo ». Passarono alcuni mesi, e naturalmente i Rinoceronti Riuniti peggioravano e deperivamo di giorno in giorno; sino a che il Superrevisore di tutti i Rino, ceronti fece visita a Omobono e gli chiese conto deU'wndamento dei Rinoceronti. «Tutto bene» rispose Omobono mentendo orribilmente, con grande meraviglia degli amici i quali, sapendolo serio e coscienzioso, gli domandarono come mai non avesse det. to la verità. « Confessando il cattivo andamento dei Rinoceronti » rispose Omobono < non sarei stato lodato per la mia sincerità, ma disprezzato e tenuto in conto di cretino. E poi — aggiunse — Za Verità è nuda, e io sono un uomo inorale ». Poco tempo dopo fu privato dell'incarico, ma in compenso lo nominarono Gran Sorvegliante dei Corsi d'Acqua, ed egli, naturalmente, non sapeva nulla sulle acque, ma accettò con entusiasmo, e gli amici, questa volta, non si me. ravigliarono più, e gli mandarono telegrammi di congratulazione. E via via Omobono fu Regista delle Siepi, Connestabile delle Grandini e Nevi, Custode dei Tramonti, Ipparco della Ghiaia, e sempre con grande disinvoltura accettò di fare ciò che non sapeva fare, e tutti lo lodavano e tenevano in gran conto. Di modo che, quesl'O. mobono, saresti indotto a giudicarlo male, se non fosse quello che è, cioè una brava persona, uno stimato cittadino, un professionista integerrimo. Motte»

Persone citate: Motte