I dissidi francesi in Africa danno buon gioco all'America

I dissidi francesi in Africa danno buon gioco all'America I dissidi francesi in Africa danno buon gioco all'America De Gaulle esige da Giraud l'eliminazione degli uomini di Vichy - Gli americani potrebbero imporre l'eliminazione delle fazioni in contrasto Berna, 4 gennaio. (S.). Il gioco nordamericano nel litigio fra i caporioni della secessione francese in Africa diventa sempre più serrato alle spalle degli inglesi. La situazione interna nell'Afri-, ca settentrionale francese diventa infatti sempre più confusa e mano a mano che passano i giorni gli alleati sono costretti il riconoscere che non tutto procede come essi avevano sperato e che i principali ostacoli dipendono soprattutto dall'atteggiamento preso dalle varie correnti dei francesi dissidenti i quali, animati da un grande odio e da una grande rivalità, continuano ad applicare in esilio quella politica che tanti guai ha procurato alla Francia nel periodo precedente la guerra. A Londra si ai'ferma che se De Gaulle rifiutasse di collaborare con Giraud prima che i generali Juin e Noguès e il governatore dell'Africa occidentale francese Boisson siano esclusi dal consi glio imperiale, ciò creerebbe altre complicazioni in quanto queste personalità godono ancora di un certo prestigio in Africa settentrionale. La stampa nordamericana sottolinea che l'ambiente politico dell'Africa settentrionale conti nua ad essere agitato malgrado i rapporti ottimistici inviati finora dai corrispondenti dei giornali anglosassoni. Non vi sarebbe da stupirsi se, di fronte all'ostinazione dei francesi, gli Stati Uniti decidessero di prendere in mano la situazione e di assicurare completamente il controllo di tutto il Nord Africa sino alla fine della guerra. La stampa inglese a sua volta pubblica in grande ^evidenza una dichiarazione del generale De Gaulle dalla quale risulta l'offerta da lui fatta al generale Giraud il giorno di Natale di incontrarsi per giungere a un accordo sulla formazione di un governo repubblicano. Il 25 dicembre è stato anche il giorno dell'assassinio di Darlan, Cosicché non mancano i giornali che osservano che De Gaulle non ha perso tempo. Il cadavere del suo avversario era ancora caldo quando egli si preparava a partire per l'Africa e sostituirlo. Non tutti a Londra sono sicuri che Giraud abbia risposto. Vari corrispondenti infatti non sono in grado di dare informazioni precise in proposito e qualcuno anzi sospetta che Giraud non abbia nessuna fretta di incontrarsi col collega. Questa insinuazione ha il suo lato interessante. Tuttavia l'Exchange assicura invece che Giraud ha risposto già e ha in massima accettato l'incontro pur senza fis sare la data. Se non sopraggiun geranno difficoltà esso dovrebbe aver luogo entro il mese di gennaio. La risposta è arrivata a Londra il 28 dicembre e, secondo 1 circoli competenti della « Francia combattente », è molto amichevole. De Gaulle, a quanto afferma sempre l'Exchange, ha inviato un'altra lettera a Giraud ma prima che l'incontro possa aver luogo lo scambio di lettere dovrà continuare. Per quanto non lo si dica, è facile supporre che l'argomento in discussione è la pretesa di De Gaulle che dal consiglio imperiale [vengano eliminati i cosiddetti uomini di Vichy. I gaullisti conti nuano ad affettare l'ottimismo e sperano fra l'altro nell'opera per suasiva di Mac Millan, il nuovo ministro britannico presso l'Afriica del Nord, che è già arrivato al iGran Quartiere algerino e ha assunto le -uè funzioni. ndrée-Philipps, il cosiddetto commissario agli interni dei «fran-,.™i,„t*„,5,-» ^! a „„„i ceal combattenti» si è cosi espres so dinanzi ai giornalisti londinesi circa la formazione del futuro or- feanismo direttivo dell'impero co-foniale francese, organismo che egli ha chia.nato « corporazione governativa unitaria»: «Come dirigente politico, questa corporazione governativa non può avere altri che colui che lanciò l'apnello alla resistenza nel momento in cui tutti si abbandonavano alla disperazione e che perciò agli occhi del nostro popolo è divenuto il simbolo della Patria ». Questa formula — si nota a Londra — lascia aperta la possibilità che Giraud resti alla direzione niilitare. Il Phll.pps ha scritto anche un articolo sull'Obserucr facendo no tare che' se tutti i territori fran cesi combattenti e il « movimento di liberazione della metropoli » non venissero sottoposti a un'unica autorità centrale, la Francia rimarrebbe fino al termine della guerra senza essere rappresentata appresso le « Nazioni Unite », o comunque i suoi rappresentanti non sarebbero investiti di poteri sufficienti per discutere circa le questioni vitali. Va notato che con l'espresslo ne « movimento di liberazione della metropoli » il Philippe vuo le indicare quella organizzazione terroristica che ha compiuto in Francia non pochi vilissimi attentati. Egli è arrivato a Londra soltanto l'anno scorso e per acquistarsi meriti si è vantato di avere quella organizzazione al suoi ordini. E' in nome dùnque di questo movimento terroristico che il Philippe chiede a sua volta a Giraud di essere riconosciuto fra i capi che dovranno avere il loro posticino nel futuro. Governo. A quanto assicura il corri, spondente dell'Unìted Press da Londra In base a notizie raccolte nei circoli politici bene informati, ad Algeri sarebbe stato deciso in linea di massima il licenziamento dal Consiglio impe. mie degli ex adepti di Vichy. Invece in America la stessa Agen zia raccoglie l'opinione che le trattative fra Giraud e De Gaulle debbano essere ancora lunghe e difficili.