Si preannuncia l'arresto di capi indigeni dell'Algeria
Si preannuncia l'arresto di capi indigeni dell'Algeria IL PRETESO COMPLOTTO CONTRO GIRAUD Si preannuncia l'arresto di capi indigeni dell'Algeria Mistero sulla congiura e situazione sempre più torbida L'accordo tra i generali francesi dissidenti in alto mare Berna, 2 gennaio. (S.) Nell'Africa settentrionale francese continuano le indagini \V^r fare luce sul complotto o sui i complotti che turbano fi .sonno de. i a a a a i gii occupanti. Dato il mistero che si mantiene sui risultati ottenuti finora dall'inchiesta, è impossibile dire se il complotto contro Giraud, Murphy e compagni sia lo stesso che na originato gli arresti fra gli elamenti indigeni di Algeri, e che mirava all'indipendenza della regione. Secondo notizie da Algeri alla Tribune de Oéneve, si tratterebbe di un solo complotto, che aveva ramificazioni nei circoli indigeni, ove si stava preparando un sollevamento popolare. Sarebbe imminente l'arresto di vari capi indigeni. Naturalmente non c'è da aspet tarsi che vengano portati a conoscenza i veri risultati delle indagini, ma per il momento non sem bra comunque che sia stata fatta luce completa, perchè la radio di Algeri ha invitato la popolazione a comunicare alle autorità tutte le informazioni possibili sugli ambienti ostili agli alleati. Il timore di una rivolta Il fatto che Giraud abbia rite nuto opportuno di non far fucilare le personalità arrestate per il complotto contro la sua vita, sebbene coloro che lo circondano l'abbiano consigliato ad esercitare una repressione severissima, sem bra indicare che questi alti con giurati non siano isolati e che Giraud, teina che una serie di fucilazioni possa provocare una ri volta. Malgrado il segreto di cui si circondano i fatti, è certo che le depredazioni anglosassoni hanno provocato uno spirito di ribellione nel popolo, constatato del resto come si ricorderà dal fratello del gen. Eisenhower, e che d'altra parte la politica di favoreggiamento degli ebrei ha contribuito ad aumentare l'eccitazione degli arabi Il giornale ginevrino già citato informa che il compito di calma' re gli arabi è stato affidato all'ex ministro degli interni del governo di Vichy, Pucheu, il quale era stato incaricato già da Darlan di mantenere l'ordine nell'Africa Settentrionale. Egli cerca di fare opera di pacificazione fra tutti i gruppi religiosi e politici, ma malgrado la sua attività sussistono ancora gruppi cosi detti di dissidenti, che si rifiutano di piegarsi all'autorità dell'invasore. Pucheu ha compiuto anche un'epurazione della polizia composta di francesi e di Indigeni, espellendone tutti gli elementi su cui ha creduto di non poter contare. Frattanto l'accordo fra De Gaulle e Giraud non sembra avvicinarsi, perchè da un'informazione dell' United Press da Londra risulta che il capo della Francia combattente mantiene la sua intransigenza contro Noguès, Chatel, Boisson, Bergeret ecc. L'agenzia riferisce una dichiarazione fatta da un rappresentante dell'organizzazione gollista: « Per arrivare a un accordo bisognerebbe sospendere il consiglio coloniale francese nel quale si trova gente del regime di Vichy. Le autorità della Francia combattente assicurano che De Gaulle non persegue alcuno scopo politico o personale nell'Africa del Nord, ma non vuole sentir parlare di un'unione tra la Francia combattente e altri elementi francesi fuorusciti, prima che i membri del consiglio coloniale dell'Africa del Nord, ad eccezione di Giraud, siano stati eliminati ». •—- L'agenzia perciò non ritiene che possa essere concluso presto un accordo fra Giraud e De Gaulle e, Interpretando evidentemente il punto di vista americano favorevole agli uomini attuali, afferma che l'ostacolo principale è l'opinione dei gollisti, i quali vedono in De Gaulle l'uomo destinato a prendere il comando politico dell'Africa del Nord lasciando a Giraud gli affari militari. L'atteggiamento di De Gaulle Oltre che dal problema africano l'opinione pubblica inglese è richiamata ora anche dall'incidente con l'Argentina. Si sa che il « Foreign Onice » ha pubblicato una nota per deplorare in termini insolenti che rArgentina non abbia abbandonato la neutralità e non si sia schierata con l'America e l'Inghilterra. Per lanciare questa deplorazione, che naturalmente ha sollevato Indignazione e stupore in Argentina, ha preso a pretesto la riproduzione su un bollettino ufficiale di Buenos Ayres di un articolo sudamericano che approvava la neutralità argentina. L'articolo è stato riprodotto con l'Indicazione del giornale in cui era contenuto, il South American Journal, ma Londra ha invece attribuito al governo argentino l'intenzione di far credere che il governo inglese approvasse la sua neutralità. Da che cosa Londra abbia potuto dedurre una simile intenzione è ancora un mistero. Senza dubbio la riproduzione dell'articolo è stata presa a pretesto per esercitare una nuova intimidazione sull'Argentina. Secondo le notizie da Londra il governo britannico aspetta per precisare la sua posizione di avere ricevuto il rapporto dell'incaricato d'affari Ladow, perchè l'ambasciatore è in viaggio per Londra, Ma l'atteggiamento assunto è già una sufficiente nuova dimostrazione della prepotenza anglosassone, e del disprezzo in cui in Inghilterra come in America si tiene la sovranità degli altri Stati. Il corrispondente del Journal de Genève dice che a Londra si rimprovera all'Argentina di non avere rotto le relazioni coir Asse, malgrado la decisione della conferenza di Rio de Janeiro, decisione che non esiste, perchè in quella conferenza non è stata approvata altro che una raccomandazione. Il corrispondente della Suissc a sua volta spiega che dal punto di vista generale è chiaro che Londra giudica la neutralità caso per caso, ovverossia ammette soltanto quelle che le pare e piace. E' cosi che gl'inglesi concepiscono la libertà degli altri popoli.
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