Grande prova del Torino vittorioso a Bologna per 2 a 1

Grande prova del Torino vittorioso a Bologna per 2 a 1 Grande prova del Torino vittorioso a Bologna per 2 a 1 Ferri-11 Lo TORINO: divalli; Piacentini ni: Baldi, Ellenn, Orozsur; Meni Cubetto, Mazzola, Ferra-ris. BOLOGNA: Vanz; l'agotto, ITaia-golf, Andreolo, Marchese; ti. Sansone. Puricclli, Nardi, zoni. Pizziolo. Spett. 14.00n. Tur. 150.000 Bologna, 4 <rennaio. Il campo, coperto da una legge n[imcc|. cr.'iiva'PIN l'uz-! Lltanrissima patina' di nere, era della]*durezza di una pista di pattina g-\Pgio; diffìcile controllarvi la palla difficile muoversi, pcco bello cadérvi su. Su. di esso, superate le iniziali difficoltà di ambientamento, il Torino prese presto a manovrare in modo molto più disinvolto e più pratico dei padroni di casa. Cinque minuti dal fischio di inizio ancora non erano pensati che già ai granata si erano presentate un paio di quelle situazioni che, con maggior convinzione da parte degli attaccanti, avrebbero potuto dar filo da torcere al sostituto di Ferrari. Al sesto minuto l'occasione veniva sfruttata- in pieno. L'avanzata, alla quale avevano preso parte quasi tutti i componenti la prima linea, culminava in un passaggio traversale dalla sinistra verso la destra, passaggio che tagliava fuori dall'azione tutta la difesa rossoblu, (verde, in realtà, per l'occasione) e che lasciava Menti in ottima posizione, libero da impacci, a una decina di passi dal portiere. Tiro secco dal basso in alto e Vanz raccoglieva la palla in fondo alla rete. Il modo in cui il Bologna reagì a questo smacco mise in chiaro le possibilità dei petroniani nella giornata; modesta cosa, queste possibilità, bisogna dire. La linea mediana faceva del suo meglio facendo perno su un Andreolo in buone condizioni di forma per sguinzagliare, e proiettare in avanti ti settore di avanguardia. Ma. questo rispondeva, all'appello nel modo più confuso che si possa immaginare. Nessun adattamento alle condizioni del terreno, scarsa intesa, poca precisione, gioco incolore. Cavalli non aveva che da dominare tiri provenienti da lontano. Alla ripresa la musica non accennava a cambiare granché quando, al 9', i granata cadevano vittime di un infortunio sotto forma di una autorete. Punizione contro il Torino da fuori area un po' sulla destra. Tira Andreolo a mezza altezza, saltano assieme Ferrini e Puricelli. Cavalli esce e per eseguire la presa sposta Ferrini, col risultato che questi, di testa, devia la palla in rete fuori della portata di tutti. Sull'uno a uno la velocità della gara aumentò. Fu, allora che si vide il miglior Torino. Loik e Maz—ztnardoMinavano a metà campo e spingevamo avanti i compagni a folate. La difesa petroniana aveva una matassa ben difficile da dipanare. A porta vuota due gra fiato fallivano il bersaglio a cau sa di uno scivolone. Popò dopo Ferraris, con un gran tiro spediva la palla sopra la traversa. E poco dopo ancora, al 16', su pus saggio di Mazzola, Gabetto pioni bava in area come una catapulta, coglieva Fagotto in difficoltà per girare su se stesso sul terreno gelato e spediva in rete di prepotenza. Dalla posizione di vantaggio così riacquistata i granata non si lasciavano smuovere più. Loro rimaneva l'iniziativa, loro era lo stile più pratico del gioco. I bolognesi andavano all'attacco più e più volte, ottenevano calci d'angolo anche, ma erano sempre controbattuti, dominati, frenati. Non era più lo scìulbo Torino di otto giorni or sono, era il Torino efficace e redditizio dei migliori momenti. Un netto contrasto fra una partita e l'altra, essenzialmente per il fatto che lo spirito della manovra è ritornato ad illuminare l'opera della linea attaccante. Lavorava la palla al volo, ieri, questa linea attaccante, la dominava e ìw faceva quello che voleva; non cincischiava più in vane attese e in gioco alto. Quello stato del terreno si faceva un alleato. Giocando a terra a quel modo, l'estrema difesa veniva sulnto ed- inevitabilmente a trovarsi in difficoltà su un terreno ipdtlCsnpdccibvtrche non permetteva alcun rapido\^voltafaccia ai terzini. Per questo "motivo Pagotto e Rìcci non delfino essere incolpati della catt' a prova fatta dalla squadra rossoblu. In condizioni simili e contro attaccanti che giocano in profondità in simile modo, i terzini stan- 11 no sempre male. Loik è tornato [ieri a brillare di viva luce; il se condo tempo di Mazzola è stato PM particolare modo rimarchevole. ! La linea mediana ha acuto in Ellena, così piccolo, il francobollatore inesorabile di Puricclli, così allo; ha avuto in Baldi il componente più energico e combattivo e ]** Grezar il giocatore più tecnico \P,ncentini ? F!V'r'ni\ a Posizioni invertite rispetto alla domenica precedente, hanno seguito la squadra nel progresso che essa ha fatto in blocco senza destare però l'impressione di impenetrabilità. Contro una- prima- linea che avesse giocato nello stile di quella granata essi avrebbero condiviso con probabilità la sorte di Pagoito e di Ricci. Cavalli deve attribuire in certa misura a se stesso il punto che ha subito; ha fatto bette tutto il rimanente. Al balzo in avanti del Torino, balzo che rassomiglia a un improvviso risveglio dà un periodo di torpore, tanto tutto funzionò per esso e in esso in modo fluido e regolare, a questo balzo fa riscontro un piccolo capitombolo del Bologna. I petroniani non hanno in nessun momento della partita da- t&&g£v& ^^^^^nessun momento della partita dato l'impressione di poter vincere, di potersi imporre. Senza essere dominati inai appieno, essi sono apparsi con continuità battuti in velocità, in prontezza, in padronanza della palla, in concezione di gioco. Mancava. Ferrari in porta ed essendovi avrebbe forse fatto meglio di Vanz, senza però impedire la sconfitta della squadra. Dei terzini si è detto: hanno retto un peso improbo in circostanze nettamente sfavorevoli. Occorre dir bene di Andreolo che ha sfoggiato una tenacia e una continuità che non gli sono usuali da qualche tempo a questa- parte. Lo stesso non può dirsi dei due laterali. Malagoli e Marchese, come in genere tutti i componenti la prima linea, si sono trovati a disagio contro una compagine che del « sistema » applicava con serietà proprio quei capitoli che potevano disturbarli. La prima linea è stata la parte peggiore dell'undici petroniano. Nei 90 minuti raramente ha azzeccato una combinazione, una discesa, un movimento. Invano si è cercato qualche cosa di notevole, nel lavoro di uomini che pure, eccezion fatta per Nardi, posseggono una esperienza di gioco quale non sempre è dato di incontrare. Raramente è stato dato di incontrare un Bologna cosi incolore; la giornata è stata tutta del Torino. Una squadra gioca come l'altra le permette dì giocare, e viceversa. Il vecchio detto trova sempre conferma nei fatti. Vittorio Pozzo

Luoghi citati: Bologna, Torino