Il viaggio di Churchill di Concetto Pettinato

Il viaggio di Churchill Il viaggio di Churchill L'ofEensiva tedesca sul HBwwA. z&j&atòght ha colto Line l'Inghilterra in un momento politico quanto mai inopportuno. E questo non tanto perchè l'opinione britannica fosse già fin troppo malcontenta del processo lentissimo e costoso dell'avanzata anglo-americana attraverso i territori tedeschi del Reno e mostrasse nei riguardi di Churchill segni indubbi di impazienza, quanto perchè la nuova situazione reagisce in modo estremamente molesto sui rapporti anglo-sovietici. Non esitiamo un istante a credere che durante le feste natalizie i figli di Albione, a dispetto delle loro proverbiali e provate capacità di « incassatori », abbiano preferito, secondo afferma quel corrispondente delle Stockholma Tidningen, sospendere le emissioni radiofoniche interne: il loro stato d'animo è giustificato, la loro sfiducia legittima. Che cosa scrive, infatti, il critico militare del New York Herald"! Scrive che il corso dei prossimi avvenimenti militari dipende in gran parte dall' offensiva sferrata in oriente dall'U. R. S. Siamo, vale a dire, ancora una volta nella situazione che precedette lo sbarco anglo-americano in Francia,: i due alleati atlantici, sorpresi da un colpo d'ariete tedesco scompaginante i loro progetti di rapida e M trionfale avanzata attraverso il Reich, tornano ad at & tendere la chiave del suc cesso dal deus ex machina russo. Ma fra gli uni e l'al0 tro le cose non stanno più oggi, oibò!, nei termini' in cui stavano allora, La luna di miele angioa sovietica è finita. L'evacuazione della Grecia da parte delle truppe tedesche ha fatto bruscamente matura re nell'Attica un conflitto a paragone del quale gli an|Ìtichi urti tradizionali fra la sbalena e l'orso erano, come mBuol dirsi, rose e fiori. StaW Hp' che a Roma si è provvisoriamente accontentato m suoi uomini della vice presidenza del Consiglio e di qualcEe portafogli secondario in un Gabinetto di coalizione borghese, ad l^^^fe^ Scolpo decisivo, gioca il tutto per il tutto e manovra in modo da imporre a Skobie, al metropolita Damaskinos e allo stesso Churchill un Governo comunista o filo-comunista appoggiato su forze armate tutt'altro che trascurabili. Ora è proprio questo il momento che l'avverso fato sceglie per obbligare Inglesi e Americani a invocare di bel nuovo da Mosca un aiuto militare, un'offensiva , di alleggerimento! Potrebbe darsi disdetta peggiore? Nel punto stesso che le vittorie riportate in Francia consentivano, finalmente alla prudenza britannica di mettere dell'acqua nell'aceto inzuccherato della pro pria russofilia sollevando un angolo della maschera che per poco non soffocava il vecchio John Bull e impegnando a suon di bombe nella penisola ellenica una partita senza remissione destinata a fargli riguadagnare d'un colpo il terreno e il prestigio perduto in tre anni di abbandoni politici e di sconfitte morali, ecco che l'offensiva germanica rimette orni cosa in questione. Ne . sappiamo ancora con precisione quali saranno le conseguenze pratiche del movimentato viaggio di Churchill ad Atene nè se esso avrà come tappa ulteriore un nuovo incontro suo o del suo ministro degli Esteri con Stalin o il varo di una Commissione di controllo internazionale, ma siamo sicuri che se le operazioni militari in' Belgio continuano ad assicurare ai Tedeschi risultati, diretti o indiretti, soddisfacenti, esso segnerà per lo meno una sosta nella politica inglese di rivincita e di restaurazione in Mediterraneo, Giorni fa la « Radio clandestina proletaria» di Atene affidava all'etere questa protesta infocata: «Tutte le promesse che gli anglo-americani ci fecero sono svanite al loro apparire. Intere bande nostre sono state disarmate. Giorgio Skariotis, il « Lupo rosso » dei monti di Kalia Konda, è stato fucila to. I fratelli Vardonsis, che avevano meritato il titolo di « Aquile del Kassiadaris », sono stati impiccati sulla piazza di Halmyros solo per essersi opposti al disarmo dei loro uomini e aver rea gito alla violenza. Qualcuno dei nostri capi ha tradito Gli Inglesi hanno tentato cprromperci tutti. I veri rivoluzionari, che non hanno voluto fare il gioco di queste iene, hanno dovuto scegliere fra la lotta e la gale ra. Noi abbiamo scelta la, lotta. In Macedonia siamo padroni della situazione. Ma gli Inglesi hanno molte forze e, con la scusa di «norma ltgbtbpnlfismfrvi ^ lizzare», conducono una lotta senza quartiere, distruggendo interi villaggi, combattendo" contro chi ha lottato e sofferto per Joro ». Che i proletari greci abbiano lottato e sofferto proprio per gii Anglo-americani non oseremmo affermarlo: avrebbero, dovuto, per far ciò, essere afflitti da una ingenuità superiore al verosimile. Ma, lottando per se medesimi, essi credevano forse che la loro causa si confondesse con quella di Churchill e di Roosevelt, come lo hanno creduto e lo credono tuttora molti proletari di altri paesi; e il fu rore della loro protesta serve a farci misurare la strada percorsa dalla verità dall'epoca in cui la R. A. F, volava sulla Grecia per aiu tarla a resistere agli Italiani e ai Tedeschi a quella in cui ci vola sopra per bom bardarla ed asservirla a un governo di marca britannica. Fortunatamente per la E.L.A.S. e per l'E.A.M., comunque, i successi tedeschi in Occidente limitano in certa misura la libertà d'azione dell' oligarchia inglese. La buona prova fatta in combattimento delle « Tigri reali » da 67 tonnellate e la ricomparsa della Luftwaffe sulla testa delle divisioni di Eisenhower, ridestando a Londra come a Washington l'impellente bisogno della pressione militare sovietica nell'Est, consigliano ai due compari di riabbassarsi precipitosamente sul volto quell'angolo di mas'ehera che avevano avuta un po' troppa fretta di sollevare. Col che si giungerebbe alla conclusione paradossale che è proprio quando il Reich batte gli Anglo-americani che Stalin guadagna dei punti al gioco, vale a dire, in altri termini, che i comunisti dell'Occidente, se fossero più avveduti, dovrebbero, nel loro proprio interesse se non in quello del Reich, moltiplicare gli ostacoli e le trappole sotto i piedi dei primi invece di mettersi in quattro per spianar loro la strada come hanno fatto in Grecia e faranno forse domani altrove Ma 1 paradossi deformano la verità, anche, .allorchè sem'"T',?"',V;<»< i«ia,vt.n~-pretazione più suggestiva, e assai • più logico riteniamo concludere che il prezzo tdivlnqpmnre niiì alto narato Ha sempre più aito pagato aa Londra per ottenere 1 soc- corsi di Mosca nella sua lot- ta insensata contro l'Asse dovrà pur finire col farle intendere, un giorno o l'altro, che un affai-e assai meno disastroso consisterebbe per essa nella rinunzia a quei bestiali e antistorici progetti di Casablanca che la condannano al proseguimento illimitato di una guerra dove scompare, con. l'EuroDa, l'ultimo vestigio dell'onnipotenza britannica. In attesa di quel giorno, i mercati con Stalin continuano, continuano i viaggi circolari di membri del gabinetto, continuano gli equivoci e continuano le stragi. « O mandiamo via Churchill — scrive il News Chronicle — o costui ci porta dritti dritti alla catastrofe». Churchill risponde iniziando la mobilitazione di altre duecentocinquantamila reclute. Concetto Pettinato