Churchill a Canossa

Churchill a Canossa L'estremo tentativo inglese per mettere pace in Grecia Churchill a Canossa Il "Premier,, siede allo stesso tavolo con coloro che ai Comuni aveva chiamato "gangsters,, e che hanno messo, poco dopo il suo arrivo, 750 chili di dinamite sotto l'albergo in cui abita con Eden, Scobie e Papandreu Ankara, 26 dicembre. Oggi, alle ore 16, si è iniziata la conferenza tra gli esponenti dei vari partiti e movimenti greci, voluta da Churchill e Eden subito dopo il loro improvviso arrivo ad Atene e presieduta dall'arcivescovo Damaskinos. Di essa non si sa ancora nuda, come non è conosciuto il testo del discorso-paternale di Churchill in programma come introduzione ai colloqui fra i capi ellenici. Nelle fognature Cosi pure, nessuna notizia certa si ha nello stato d'animo in cui i rappresentanti dei vari gruppi si sono presentati attorno al tavolo della confo renza. Si fa solo osservare che i capi dell'* Elas *, ai quali sono stati forniti speciali salvacondotti, non po-1 tranno certo dimenticare l'ultima loro manifestazione ufficiale, e cioè la risposta all'invito a trattare rivolto dal gen. Scobie, ier l'altro, alle formazioni rivoltose. jp>Jel documento, i capi dell'* Elas * imponevano, come condizioni per deporre le armi ed abbandonare Atene, il disarmo e l'allontanamento dalla capitale di tutte le formazioni dell'esercito greco regolare operanti agli ordini di Scobie e collaboranti con Papandreu. Dello stato d'animo dell'* Elas » di fronte all'arrivo di Churchill e Eden sotto la specie di colombe di pace... natalizia, del resto, le cronache riferiscono una manifesta- zMdiagssz 1 zione piuttosto... clamorosa. Mentre il « Premier » si dava da fare a parlar di pace con Scobie, Mac Millan, Leeper, Damaskinos e Papandreu, infatti, l'« Elas » si preparava a far saltare il « Gran Bretagna », il cosidetto albergofortezza ove Scobie ha posto il suo comando e dove alloggia Papandreu, piazzando nel canale di fognatura che corre setto la via dell'Università, a soli sei metri dalla facciata dell'albergo stesso, ben 750 chili di dinamite! Se il colpo riusciva, all'odierna conferenza è probabile che Churchill, Eden, Scobie e Papandreu non avrebbero avuto l'onore di intervenire. Come preludio, ad una conversazione di pace, ad ogni modo, non c'è male. Il colpo non è riuscito perchè una delle pattuglie d'esplorazione .che continuamente perlustrano le fognature è arrivata in tempo a scoprire la dinamite ed a rompere i contatti elettrici. Già una precedente pattuglia aveva rinvenuto dell'esplosivo nel canale e, in seguito alla segnalazione, erano stati posti degli sbarramenti di filo spinato nelle fognature. Prontamente, però, i dinamitardi li avevano tagliati, affrettandosi a piazzare dell'altro esplosivo. Oltre a questa dimostrazione di continuità battagliera, l'«Elas» non ha interrotto dopo l'arrivo di Churchill, la sua azione nè ad Atene, nè fuori. Specialmente nell'Epi ro le formazioni rivoltose si sono assicurati Importanti successi \ L'unica dimostrazione di buona volontà dimostrata finora dal]i« Elas » è la liberazione di quasi 10 mila ostaggi catturati dall'inizio della rivolta, ma a questo gesto è corrisposta la liberazione, da parte di Papandreu e di Scobie, di tutti i detenuti ed internati politici. Una semplice questione di scambio, quindi. Impressione disastrosa Negli ambienti politici neutrali si osserva che il viaggio natalizio del « Premier » e di Eden ad Atene- non può non suscitare un'impressione disastrosa in tutto il mondo. La situazione in proposito è messa perfettamente a fuoco da una nota berlinese di intonazione ufficiale che tutti i giornali di qui riproducono e che dice: « Negli ambienti politici berlinesi non si mette in dubbio il cai-attere urgente del quattordicesimo viaggio intrapreso da Churchill dopo lo scoppio della guerra. E' evidente che, in questo momento, l'Inghilterra non ha problema più importante di quello greco da risolvere, per risollevare il suo prestigio nel mondo. Non richiesta, la Gran Bretagna è intervenuta politicamente e militarmente nelle faccende interne della Grecia. Essa ha fatto intervenire dapprima il ministro britannico, poi il ministro plenipotenziario Mac Millan, integrando l'azione di questi due personaggi con minacce e intimazioni del comandante militare britannico, gen. Scobie. Dopo il fallimento di questi sforzi, l'Inghilterra si vede ora costret- !^"™ * ™ "„! |£fi^t?Sl«SS.Whè % tino sulla bilancia il peso della loro personalità. Sebbene si tratti di una questione che è ai margini degli avvenimenti mondiali, il successo degli sforzi di Churchill appare ancora incerto, tanto più che le ai-mi britanniche hanno dovuto registrare un netto insuccesso ». Per certo, la mossa di Churchill, a poca distanza dal discorso ai Comuni, è impressionante ed. appaiono miserande le spiegazioni di coloro che, pur di tentar di salvare una barca già mezzo affondata, avanzano l'ipotesi di una sosta del «. Premier * ad Ate¬ ne durante un viaggio a Mosca per incontrarsi con Staiin. Fra i molti commenti giornalistici stranieri che qui si riproducono è interessante, infine, citare quello di Sigfried Horn del DNB. Egli, dopo aver rilevato che « commentando il viaggio irtrapreso da Churchill ed Eden, gli ambienti politici berlinesi dichiarano che gli uomini di Stato britannici sono andati a Canossa >, scrive: « Quello stesso Churchill — continua Hcrn — che, nel suo sensazionale discorso ai Comuni, parlava del movimento degli « Elas » come di una banda di briganti e di « gangsters s; quello stesso Churchill che, in nome della morale britannica democratica, respingeva l'idea di « essere aggredito nella strada, pistola in pugno, da una donna di malaffare »; quello stesso Primo Ministro britannico che, ancora recentemente, ha creduto di dover dare la sua parola d'onore e quella dell'Impero britannico, dichiarando che sarebbero impossibili negoziati con una tale massa di popolaccio; quello stesso « Premier » è arrivato ad Atene, accompagnato dal suo Ministro degli Esteri, per negoziare con quella stessa « donna di malaffare » su un piede di eguaglianza. « Ecco un fatto polttico che merita di essere sottolineato, poiché esso dimostra che la situazione in Grecia è cosi caotica e senza vie d'uscita, che il solo Churchill in persona., sacrificando i suoi sentimenti ed i principi ancora recentemente proclamati, crede di poterla padroneggiare. In ogni modo, ciò non è cosa nuova, poichlè, nel corso della sua carriera politica, Churchill ha saputo già parecchie volte volgere le vele al vento favorevole ed adorare quello che, in un primo tempo, avrebbe voluto distruggere. Questo per non citare che le sue relazioni con 11 bolscevismo ».