Il miracolo della bonifica

Il miracolo della bonifica 24 DICEMBRE 1928 Il miracolo della bonifica Perchè ne scriviamo? Perchè ci ricordiamo sempre la meravigliosa opera, nostra di edificazione di campi e di città, sulle terre riscattate al benessere economico e sociale del Paese? Tacendo, nè più voltandoci indietro, non sentiremmo nemmeno Ir gloria nostalgica del più recente passato, in uno spasimo di nuova grandezza. Perchè ci tornientiamo l'animo, nel confronto tra le conquiste materiali e morali cui pervenimmo e le distruzioni inflitte al Paese dalla funesta ira nemica? Non è per un fascino di dolore e di terrore che sospingiamo gli occhi del pensiero alle tremende ferite delle quali è cosparso il corpo della Patria, e nelle quali la sua economia si esanima e si arresta. Le rievochiamo, men. tre la guerra incalza e mostra irosa gli ultimi lacerti, per- e trptàzlbgbcmcrmlppdddclmldche solo il dolore fortifica e | prialza la fiaccata anima di uni fpopolo dalle bassure dell'oblio,1 adel danno e dello scorno. vIntanto fra le molte date ! eanniversarie che il calendario ; cperiodicamente ci propone, ! muna ne individuiamo, sacra al passati e volta all'avvenire, j Una data che fu una pietra'miliare lungo l'itinerario bo-1 nificatorlo del Regime, alla|à e , e e a cui luce riflessa oggi illumi nlamo la nostra volontà di ripresa e di ascesa. Di dicembre il 24 e nell'anno '28 nasceva, la legge Mussolini sulla bonifica integrale. Molte cose nascono nel segno degli astri e autorizzano ai pronostici. La legge sulla bo- nlfica integrale nacque invece | sotto il comandamento taci- j tiano del Duce: « Riscattare con la terra gli uomiAi e la razza» e aperse alla coscien-jza degli italiani la prosperità I detl domani e la dignità della i Nazione Non un pronostico il co- mandamento suscitò, ma l'im-1 mediatezza di un'eco e la corsa di un moto. Infatti al passo ordinario, lento per gradi e misero di mezzi, della tecnica e dell'amministrazione, subentrò la marcia delle iniziative politiche impegnanti Ja totalità delle energie nazionali. Legge titanica, che rivoluzionò totalmente lo spirito e l'esercizio tradizionali della bonifica e ne unificò, colla legge complementare del 13 febbraio 1933, gli aspetti idraulici igienici e agrari in un sistema monolitico nella sintesi dei concetti e nell'armonia dei rapporti. Fondamentalmente monolitico, da contemperare le divergenze fra l'attività pubblica dello Stato e quella privata dei singoli, da coordinare tutte le opere, sia fondiarie che idrauliche, sia stradali che edilizie, sia forestali che agricole. In ogni età dinamica, come lo fu quella dei Comuni e come lo è stata l'età Fascista, la politica bonificatoria si ridesta e accelera la marcia. Le | più grandi erogazioni di mezzi i finanziari confluiscono allora 1 alla terra affinchè essa si ele vi alla produzione economica ! e alla vita sociale. La bonif 1 ; ca promuove il primo eleva* ! mento, la colonizzazione sug gella il secondo, j Per l'una e per 1 altra im'presa il Fascismo stanziò la 1 rispettabile somma di 7 mia|liardi e 10 milioni di lira o i Prima del Fascismo si accreditò l'opinione che il Paese — terre incolte o redimibili avendone meno di ogni altro — non avesse bisogno di cimentarsi in una politica bonificatoria di ampio respiro, di lungimirante ardimento. Non - ricordiamo proprio bene poie | cliè è una remmiscenza scola- j stica — ma ci fu chi disse, con e sottile ironia, che la tesi delle a terre incolte serpeggiava nel-jle aule parlamentari e minià I steriali, unicamente per inua i midlre gli occhi di coloro che si arrogavano la missione di - redimere l'umanità, di pro-1 muovere il progresso. E dire e a a e e o - oalnia m invece che a ben 9 milioni di ettari su 31 della superficie agraria nazionale assommavano le terre incolte e comunque irredente alla produzione economica,, prima che la legge Muidolini prendesse l'abbrivio. Già dieci anni più tardi la bonifica integrale nei suoi repertori programmatici e nel suoi comprensori territoriali, sotto la spinta della politica autarchica, denunziava sviluppi e consacrava conquiste che facevano gridare ad un autentico miracolo e formulare un felice vaticinio. Il Ministro dell'Agricoltura dell'epoca, inaugurando la Mostra della bonifica integrale, nell'area del Circo Massimo, poteva elencare le mete raggiunte dalla ciclopica azione bonificatoria. Cari italici nomi che un poeta dovrebbe, come in un carme oraziano solenne, tramandare alla storia. Ma 1% bonifica che ogni al¬ a- |*J!LÌ0Joeva,.S0vr'istare' per n|fponenza. d„\ mezzi e compmr- 'ezza d.1. enella 1ua: tt! ?ft ™en^m.enteI Soleggiò hi *fig JSS'n^i e1 ^ J qUeìla Pontma'. cui ro ! f"0^ °ra, vTf im'lmen- ni Ite "tornato allo stato di sei- ^-Vae^ EbUlÌa 6 U CUma aUa ndi ? a e re e, perniciosa endemia della malaria. Su quel vasto quadrilatero di 70.000 ettari, fra "lo sbarramento dei Lepini e il Tirreno, fra Velletri e Terracina, ove si trascinò per secoli la misera vita degli abo: rigeni e imperò il flagello deivi :Ia anofele, il Fascismo compi to h suo miracolo ed espresse il l- • auo oreoelio ne, Se & \olle allora ipercrlo- ticare l'iniziativa riesumando, r-; a sostegno, l'inanità degli ta sforzi ripetuti e remoti, e agini tando l'antieconomicità dei laa-! vori e dei capitali. Critica per e. I aitro acida e preconcetta che he doveva essere però smentita io (iai risultati: Littoria, Sabaur-1 dia, Pontinia, Aprilia, Pometi- zia furono infatti perle di un el,, | e, rehe : eia Igon lontane »: o- rosario recitato sull'ara della fede; la eolonizzazior.e ne rappresentò gli interessi civili e la produzione gli interessi sociali sul libretto della indipendenza economica e politi» ca della Nazione. Lo ricordava anche, ora è poco più di nove mesi, il nostro Direttore agli immemori (ti miopi morali, che al contrario di quei dannati danteschi dotati di v< mala luce » non vedono le cose «.che lor Voi spulciavate \ìl conto in banca del i/estoie n- dell'ente sovvenzionate, noi e [numeravamo le migliaia dì er \tari delìe tene bcMiflcaite, dei il loti/ondi colonizzati, delle n-{montagne rimboschite; voi il : mormoravate contro l'inaeosi\renza statale, noi vedevano a-1 i'incipiente indipt-tdenza ecosi nemica e politica procurata al a-lpuese dall'autarchia. Nessun'altra nazione può 1 vantare del pari, nel campo ' delle bonifiche idrauliche, la grandiosità dei risultati da noi ottenuti in volgere breve di ianni. Unica eccezione, se mai, | nella storia, . l'Olanda, ove ; z una aristocrazia mercantile i evocò dal fondo del mare il I suolo della patria per crearne I la terra d'un regno maril| timo ». Peccato, gran peccato, che la guerra abbia travolto nel a e pie. te enatviono; ati te I suo turbine apocalittico proo- ì prio quelle opere e quelle plap- ghe aperte alla nostra audace c- multiforme attività, al limite t-1 umano ed onesto della nostra Si 1 autarchia. Ma allor che potremo riprendere le industri e agricole opere delia pace, le riprenderemo con l'ansito e il ritmo di una infaticata possanza generatrice. E la legge Mussolini ne sarà l'usbergo e il cen¬ tro motore. Se creò ian eldom- I rado nella palude, potrà ricori-: struire la Patria sulle rovine, le ; Ecco perchè oggi, nel suo seun : dicesimo anniversario, le rensu : diamo un omaggio e ne forti, j mul:amo un auspicio, at. I Emanuele Battuteli!

Persone citate: Duce, Mussolini

Luoghi citati: Aprilia, Littoria, Olanda, Pontinia, Terracina, Velletri