Il Duce presenzia al giuramento delle Ausiliarie partenti per la zona d'impiego

Il Duce presenzia al giuramento delle Ausiliarie partenti per la zona d'impiego Giornate cP eafas/asmo a Milano Il Duce presenzia al giuramento delle Ausiliarie partenti per la zona d'impiego Mussolini fra le Camicie Nere della G.N.R. Milano, 18 dicembre. 18 dicembre 1935 - 18 dicembre 1944. Due date separate tra loro dal divario del tempo e pure vicinissime tra loro nel significato, nell' essenza dello sparito. -Mussolini ha sottolineato questo accostamento ideale, ammirando il marziale, schieramento delle formazioni Ausiliarie femminili, i reparti delle donne fasciste e repubblicane, che lo acclamavano con incandescente amore, alzando le loro insegne, agitando i i purpurei fazzoletti, le labbra i c , _ . - - aperte .all'impeto di fede che -dfllTÌ}im.° sauva spontaneo '.eri ardente. ì Quando il Duce è giunto nel cortile d'onore del Castello Sforzesco — erano le 10,40 — -o schieramento delle forze in armi era ultimato. Davanti al quadrato composto dai reparti dell'Esercito, della X Mas, del la Guardia Nazionale Repub blicana, dalle Brigate Nere di Milano, Como, Varese, Scn drio, dalla Legione « Muti » in tutte le sue specialità, della Polizia dell'Africa Italiana, che alzavano labari, fiamme e gagliardetti, primo fra tutti quello del Fascio primogenito, erano le Ausiliarie dei quattro Corsi che si apprestano a raggiungere la zona- d'impiego: «Italia», «Roma», «Giovinezza», «Brigata Nera». Uno squillo di tromba, poi le notei di « Giovinezza » salutavano l'arrivo di Mussolini, che assisteva quindi alla benedizione del labaro del Fascio femminile milanese, e saliva poi sul podio eretto davanti all'entrata principale del Castello, avendo accanto la vedova dì Aldo Resega, madrina della fiamma., ed il Maresciallo Graziani. Il Segretario del Partito lanciava il triplice saluto al Duce, al quale faceva eco il formidabile « A noi! » delle forze schierate. La voce di Mussolini spaziava allora: Il discorso alle Ausiliarie « Camerate Ausiliarie! « Vi è sfato riservato il privilegio di prestare il vostro giuramento in if>ia ricorrenza memorabile nella storia della Patria. Nove anni or sono, ben 52 Stati, manovì-ati come sempre da Londra, si schierarono, nell'iniquo sinedrio ginevrino, contro l'Italia fascista tentando di comprometterne il futuro attiaverso il più miserabile dei metedi: quello della fame. Il popolo italiano, raccolto in massa compatta intorno alla insegna del Littorio, raccolse la sfida ginevrina e il giorno 1S dicembre 1935 rispose nel più romano dei modi. Migliaia e migliaia dì donne si raccolsero intorno alle are sacre dei Caduti e vi deposero i loro ori, ivi compreso l'anello nuziale. « Fu quella che si chiama da allora e si chiamerà sempre la « Giornata della Fede », gesto spontaneo di tutte le donne italiane che veramente in quel giorno emularono le donne di Roma antica. « Il popolo italiano resistè, combattè, vinse e alla fine ebbe ragione della coalizione nemica. « Io sono sicuro che voi, o camerate Ausiliarie, terrete fede in ogni circostanza e con animo purissimo al giuramento che oggi avete prestato. E ricordàtp.: non lo avete prestato a me, ma lo avete prestato all'Italia ». Le parole del Duce, ascoltate con religiosa attenzione, hanno suscitato alla fine nuove altissime acclamazioni. Subito dopo si svolgeva il rito solenne del giuramento. Il Duce aveva iniziato la terza giornata del suo soggiorno milanese con la visita ad una caserma della Guardia Nazionale Repubblicana. Mussolini è giunto alla caserma alle 9,45. Nel vasto cortile della caserma erano schierati i reparti della G.N.R. n<Mle varie specialità con armi ed equipagg':amenti modernissimi che hanno accolto il Duce con il saluto alla voce. Il Duce parla alla «Guardia» Mussolini è salito sopra un carro armato al centro del piazzale e così ha parlato alle Camicie Nere: «Legionari della Guardia! — ha detto il Duce — vi ho concesso l'ulto onore di costituire, nel seno dell'Esci- cito Repubblicano, la prima arma combattente. Voi dovete essere in ogni istante e nell' adempimento del ■vostro dovere, in pace ed in guerra, degni di questo privilegio. Ho la certezza che voi lo farete perchè so che la fede che vi anima è ancora e sempre quella del glorioso squadrismo artefice della Rivoluzione delle Camìcie Nere. « In una sola parola io riassumo la consegna: voi dovete essere irrep/ensiliili, in modo die il popolo italiano sia in ogni istanterfiero di voi ». Mussolini è sceso quindi fra i militi, che ancora gli si sono stretti intorno acclamando e, risalto nell'automobile col seguito ha lasciato la caser:na per dirigersi ai Castello Sforzesco, costantemente avvolto dalle manifestazioni dli entusiasmo della cittadinanza assiepata nelle vie lungo ili passaggio. Dopo che il Duce aveva lasciato il Castello Sforzesco la Legione « Ettore Muti » si incolonnava per fare ritorno alla sua sede: in testa al reparto legionario s iè messo il Maresciallo Graziani e dietro la colonna molta folla, che ha percorso le vie del centro al conto degli inni della Patria e della rinascita. La moltitudine si è ammassata poi davanti alla sede della Legione improvvisando una grandiosa dimostrazione all'indirizzo del Duce e invocando a gran voce Giraziani il quete ha pronunciato ardenti parole