Tumulti e incendi a Catania, contro la chiamata alle armi

Tumulti e incendi a Catania, contro la chiamata alle armi La Sicilia in preda alle convulsioni Tumulti e incendi a Catania, contro la chiamata alle armi Altre dimostrazioni a Falermo, Messina ed Enna Le tristissime condizioni di Vito nell'Italia mMianella descrizione di un diplomatico americano Tangeri, 15 dicembre. Nel giro di pochi mesi, la Sicilia é una seconda volta alordins del giorno, ed anchr: questa volta ne1 modo più doloroso. Dopo Palermo. Catania: 11 dramma Investe una dopo l'altra le più belle città dell'isola, che già fiorenti 3 ricche, dopo l'invasione sono precipitate nella paro-.oi, nello sfacelo e nella più nera miseria. E le stesse cause determinano yll stessi disastrosi e tragici effetti, senza che nè il governo Italiano di Roma, nè l'organizzazione degli alleati, riescano ad arrestare la corsa al precipizio. Fame e rifiuto di battersi per gli invasori: ecco i due punti fondamentali della rivolta di Catania, la cui cronaca ci giunge per il tramite delle agenzie nemiche. « Una dimostrazione di protesta — informa infatti il Notiziario delle Nazioni Unite — è staita inscenata a Catania dinanzi alla sede del Distretto militare. Era lanciata una bomba a mano ed i militari del colpo di guardia reagivano, sparando vari colpi d'arma da fuoco, che provocavano la morte dello studente Antonino Spampanato e ferivano leggermente altri tre dimostranti. Non è stato possJ bile accertare le responsabilità per il lancio della bomba. L'intervento della pubblica sicurezza disperdeva in un primo tempo i dimostranti, I quali successivamente tornavano a riunirsi ed invadevano il Palazzo comunale, l'Ufficio delle Imposte e la sede del Tribunale. Dopo avere saccheggiato gli uff jì la folla appiccava il fuoco ai tra stabili. Altre dimostrazioni in vari punti della città sono state registrate nel corso della giornata, ». Da altra fonte si apprende che, oltre lo studente Spampanato, vi sarebbero altri morti, mentre anche il numeio dei feriti sarebbe assai più alto, tanto nei dimostranti quanto ne! soldati anglo-americani. La polizia alleata e quella luogotenenziale hanno operato numerosi arresti I giornali di Roma, attra o verso [e emissioni radio, tra- disconu tutti la più viva pre- occupazione per l'estsns.one del movimento. La «Unità», organo comunista, reca che dimostrazioni si sono svolte anche a Palermo, Messina ed Enna. Una descrizione da far rab-1brividìi";, di ciò che accadevnella stessa Roma, ce la dàlancor oggi un inviato dellManchester Guardian. j« Interminabili file di affa-'mati — egd dice — si vedono ìquotid.anamente davanti alle mense popolari, organizzate dal Vaticano, per distribuire, in ciotole di latta, una mine- ;stia calda. La prostituzione dilaga. Fanciulle anche delle mig-iori famiglie si vendono lper poco pur di mangiare Reduce da Roma e da Parigi, è stato in questi giorni di passaggio per la capitale spagnola un noto diplomatico sudamericano, il quale ha dato ampi ragguagli sulla situazione generale dell'Italia occupata dagli anglo-americani. Tale situazione — ha detto — «è disperata e disperante»: due aggettivi non adoperati certo a caso, visto che l'intervistato ha soggiunto esplicativamente: < Disperata per la scarsità dei viveri destinati alla popolazione, per il costante aumento delle manifestazioni politiche di estrema sinistra e l'accrescersi di un nervosismo che non lascia affatto tranquilli gli osservatori; disperante perchè non si vede la via di uscita giacché i gli anglo-americani si disinteressano alle questioni interne del Paese Egli ha poi fatto rilevare che « le persecuzioni personali della cricca antifascista non diminuiscono di intensità » e cho « a! Ministero degli Esteri bonomiano. (quello con il quale aveva maggiori contatti), come del resto anche in altri dicasteri, presta servizio scarso personale giacché buonu parte dei funzionari ed impiegati si sono dovuti tiare alla macchia per timore di rappresaglie In conseguenza del loro passate fascista ». Le repressioni non bastano -però a distruggere ii Fasci- i fv smo, ha affermato con cognizione di causa il diplomatico sudamericano, aggiungendo che « il Fascismo clandestino è più vivo che mal e un segno della sua vitalità si riscontra nella tenacia con cui provvede a cancellare dai muri le scritte osannanti al comunismo sostituendole con altre affermanti la fede in Mussolini ». i Quanto all'atteggiamento del- la popolazione romana e di |Sf™teS£ ha^detto-^Que ste popolazioni manifestano apertamente la propria indif¬ ferenza per gli inglesi e gli , americani ( questi "ultimi sa, rebbero anzi, a loro giudizio, quelli che dimostrano un poco di educazione civile) ed ap paiono spesso manifestamente ostili ai francesi ed ai rappre sentanti delle molte razze ac casermate nell'Italia invasa». 1 insomma, l'occupazione non va portato la felicità agli itallìanl; ma neppure gli invasori lia trovano eccessivamente co jmoda e dl tutto respiro. Se- 'g-no evidente che il buon san ìgue italiano, se ha potuto ave re un periodo di raffredda mento, è tornato a circolare impetuoso nelle sane vene del ; popolo, assai geloso del suo buon nome, della sua dirittu ra morale e della sua inalie labile dignità civile,

Persone citate: Antonino Spampanato, Mussolini