Sigarette "popolari,, e sigarette popolarissime
Sigarette "popolari,, e sigarette popolarissime Sigarette "popolari,, e sigarette popolarissime La riduzione della razione di tabacchi da 30 a 20 grammi aììa settimana ha stupito solamente coloro che non hanno tenuto conto che le grandi coltivazioni di tabacco si facevano nel mezzogiorno d'Italia., nel territorio attuaimentii occupato, e che quindi è venuto a mancare, per la confezione delle Biffa rette, la maggior parte della materia prima. Infatti, se non andiamo errati, in precedenza, si raccoglievano 24 mila tonnellate su di un territorio di 1,015.000 ettari, con un frettilo di 15-17 miliardi. Questi dati ei po=sono tenere validi* per il tempo precedente allo sbfi reo nemico in Ita.liat; in seguito son venuti a mancare, ma .-u possono fare dello induzioni che purtroppo non conducono a dati soddisfacenti. F<? a tutte queste contrarietà ei aggiungono le sempre crescenti difficoltà nei trasporti, e si tiene il conto dovuto del consumo che vien fatto dallo Forze Armate, si con elude che alla popolazione civile non può restaro che l'attuale striminzita razione, e questa finché la evidentemente minima- produzione odierna potrà, essere integrata dalle scorte le quali, come è comprensibile, non potranno duraro degli anni. In queste condizioni vien fatto di pensare che ancor troppo numerosi sono i tipi di sigarette fornito al pubblico. Al fine di sfruttare le scorto in modo ruziona.le e senza alcun sperpero, più di uno troverebbe logico ed augurabile che le sigarette fossero confezionate in due soli tipi: «popolari» (chiamiamolo cosi per distinguerle dall'altro tino), itnn sigaretta discreta per le persone che hanno maggior possibilità di spendere; e «popolarissime», una sigaretta di maggior consumo Eliminate così le «Serraglio», le « Macedonia» e quante altre, i fumatori non militari potrebbero sperare di vedere più lungamente prolungate le attuali assegnazioni.
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