"Non si vende, signori!,,

"Non si vende, signori!,,"Non si vende, signori!,, — Perchè, vedi, ho pensato che. prossime le feste di Natale, anche coi tempi ohe corrono, un regalino a mia moglie — un teiraline» utile s'intende — ncn ò malo. Mi sono appunto mosso in giro per consultare le vetrine dei negozi, — K hai trovato? — Un cavolo! Scusa, il termine. .Ma( vallo a vedere le vetrine. Trovi., M, tutto quello che desideri; lo trovi presentato con garbo e buon gusto che viene la voglia di entrare in negozio e | dire alla commessa, come un tempo: «.datemi quell'oggetto là!»... — E ti lamenti? — Ma il prezzo? Ohe ne dici del pre-zzo? — Lo vedi in vetrino, prima di entrare, •— Tu lo dici. In vetrina c'b, soltanto, della merce molto bolla, ma non in vendita.. Proprio così. 1 signori negozianti — si. gnori sul serio — fanno gara a mettere in mostra gli articoli più raffinati, più lussuosi, più allettanti. Perchè lo fanno? Mah!,., Vedi: io ho girato in lungo e in lairgo le vie del centro e quelle della periferia. Ho visto tante bolle cose: per esempio un paltò di lama verde — come s'usa ora — proprio adatto a mia moglie. Ma c'era un cartellino con su scritto: «Non e in vendita». Oa.pisci? L'avevano messo là perchè non sapovn- i ima dove metterlo. Ho proseguito I le mie ricerche. Ecco un bell'abito di lanetta, adatto per l'inverno e per la mezza, stagione. Un cartellino avvertiva pero: «Confezionato con stoffa del cliente». Una volta erano le sarte e i sarti a confezionare gli abiti. Sono passato oltre. Una camicetta, di lana: un vena gioiello, a dire la verità. Ma ecco il maledetto cartellino con scritto: «Esempio di lavorazione». Me no infischio io di questi esempi. E potrei continuare, caro mio. Potrei fare una collezione di motti: «-Mostra campionaria », «D'ordinazione». «Modello», «Campione», e persino un oggetto usato ho visto in vetrina- con l'indicazione: «In riparazione», — Non hai mai trovato un prezzo? — Una volta, eì. Netta vetrina di un negozio di articoli di cosiddetta alta moda. C'era una magnifica borsa, in pelle adagiata su un fazzoletto di batti, sta. Un cartellino minuscolo indicava: «Lire duecentosettanta». — Non ere. cara. . — Così ho pensato anch'Io. Sono entrato per farmi servire. j La commessa — veramente carina quella commessa ! —, con un incantevole sorriso, m'ha detto che era il fazzoletto che costava duecentosettanta, lire. Per la borsa era. un altro affare. Sono uscito di là come un cane bastonato. Ho percorso il tratto di strada rasentando i muri. Temevo gli sguardi dei passanti, Temevo che mi leggessero in faccia che ero tino scemo. Ho respirato più liberamente soltanto quando ho svoltato l'angolo dell'isolato. Cim