Lo "scandalo Stettinius,, nel quadro dell' inasprita tensione fra Londra e Mosca
Lo "scandalo Stettinius,, nel quadro dell' inasprita tensione fra Londra e Mosca Mentre ad Atene la sparatoria continua Lo "scandalo Stettinius,, nel quadro dell' inasprita tensione fra Londra e Mosca L*Ambasciatore inglese al Cremlino chiamato a Londra per conferire - Irosa polemica di stampa anglo-americana Si prevede un nuovo incontro di Churchill con Roosevelt Stoccolma, 7 dicembre. Lo « scandalo Stiett'inius » ha scosso profondamente l'o. pin'ione. pubblica britannica dai cui occhi cade definitivamente la benda che finora aveva, più o meno, ricoperto la visuale di quella tremenda « guerra nella guerra. » che Mosca e Washington, ora da sole, ora unite, combattono contro l'alleata Inghilterra per strapparle, l'una, il controllo di ogni zona europea, mediterranea e medio-orientale e, l'altra, per privarla a proprio beneficio dell'Impero coloniale e dei traffici marittimi ed aerei. La suicida politica di Churchill appare ora evidente all'uomo affilila strada che dopo le avvisaglie della Polonia, ì sospetti del Belgio e della Francia, le delusioni della Finlandia, della Romania e della Bulgaria più non sa credere alla propaganda di ,froDte al «caso Sforza» ed alla tragica rivalità di Atena. | L'uomo della strada, mentre si trova di fronte al patente fallimento della tanto decantata Carta Atlantica, constata, il che è più grave, che, giunti a dei punti cruciali, non saV> Mosca opera per prò. prio conto contro Londra, ma che Washington, pur svolgendo un proprio non ancora chiarito gioco, concorre a tirar eassi nelle finestre del Foreign Office e del Gabinetto da lavoro di Churchill. Domande Imbarazzanti Che a Downing Street si sia parecchio preoccupati sulla piega che stanno prendendo 'le cose to dimostra l'annuncio che Archibald Clark-Kerr, Ambasciatore di Gran Bretagna a Mosca, è partito stamane per Londra chiamato urgentemente da Eden per riferire. Evidentemente, Churchill ed Eden vogliono sapere dal loro rappresentante al Cremlino che cosa esattamente voglia Stalin con la sommossa de'l'EAM in Grecia e con i siluri di Togliatti alle fatiche di Bonomi a Roma. Clark-tKerr, inoltre, dovrà riferire qualcosa sui colloqui di De Gaulle a Mosca Altro argomento di rapporto sarà anche quello della Polontia Questi saranno i principali argomenti dei colloqui che l'Ambasciatore a Mosca avrà con i suoi superiori e, come si vede, si tratta, per ognuno di essi, di un episodio di aspra lotta fra Londra ed il suo alleato orientale. Cenni di questa tensione, del resto, si sono avuti anche nella seduta di ieri ai Comuni, nella quale Eden s'è trovato alle prese con una pioggia di imbarazzanti domande sulla promessa e non avvenuta evacuazione della Tracia e della Macedonia per parte delle truppe bulgaro-sovietiche, sulla posizione di Pierlot a Brusselle e sul sequestro di beni inglesi operato dai sovietici in Romania. E' in questo « pasticcio » che Stettinius ha lanciato la sua frecciata nel fianco del collega Eden, sollevando l'entusiasmo della stampa nordamericana e l'indignazione dei giornali inglesi, mettendo il dito sulla piaga delle discordie « alleate » e tirando in ballo quel'ia Carta Atlantica che Churchill amerebbe tanto fosse scordata per sempre. Su quelli che sono gli umori di Washington è assai espressivo il rapporto alla Reuter del suo corrispondente Paul Scott Rankine. « Il sentimento, lungamente represso, che i principi della Carta Atlantica venivano gradualmente abbandonati dai dirigenti la politica degli < alleati > — dice il giornalista — ha trovato uno sfogo intenso nell'ondata di critiche contro l'interferenza britannica negli affari interni dell'Italia e della Grecia. A questo sentimento ha dato molta forza 11 malessere, finora mal espresso, causato dalla politica sovietica nei riguardi della Polonia. E' notevole il fatto che i commentatori hanno usato i termini impiegati ieri da Stettinius e li hanno applicati alla politica russa. Tuttavia non è possibile far errori sulla portata e sulla sincerità delle espressioni di malcontento, nei riguardi della politica britannica, con¬ z i d . e e tenute nell' ammonimento di Stettinius, che gli italiani ed i greci devono essere lasciati liberi di regolare da se stessi i loro, affari ». « Gli « Isolazionisti » sono, naturalmente, giubilanti e sottolineano che « è follia mescolarsi colla politica delle po. tenze europee » ed invitano il Governo a ritirare i nostri uomini appena possibile e lasciare che l'Europa si lavori da sè le sue frontiere e le sue ideologie... sino alla prossima guerra ». ", I liberali sono stati pronti a denunciare la « politica reazionaria britannica » in termini che ricordano i loro commenti sulla questione indiana. « Negli ambienti moderati il più significativo indizio di un punto di vista è 11 silenzio col quale è stato accolto l'ultimo discorso di Churchill e la profonda preoccupazione In merito alla « unità alleata ». Ondala antlbritannica « In alcuni di questi ambien ti si domanda una nuova conferenza alleata e Sumner Wells, nelle colonne del suo giornale, scrive oggi che è imperativo ed assolutamente indispensabile che fra la Russia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti sia raggiunto un accordo su quello che sarà il loro atteggiamento. « Da un punto di vista di politica interna, Stettinius ha scelto con grande abilità il giusto momento per fare, quale Segretario di Stato, le sue prime dichiarazioni di carattere diplomatico. Egli si è assi curato l'appoggio dei più diversi e disparati settori della pubblica opinione ed a giusto diritto può dire di avere adesso dietro di sè il sentimento di tutta la Nazione ». Se si pensa che questo quadro dellopinione pubblica americana è della « Reuter », cioè dell'agenzia ufficiale del Governo inglese, è facile'immaginarsi quale ondata antibritannica sì sia scatenata improvvisamente al di là dell'Atlantico. E', del pari, facile immaginare 'la reazione della stampa britannica che, con il Manchester Guardian in pattuglia avanzata, come minimo, accusa Stettinius di « villania inaudita » La situazione è cosi tesa che l'Exchange Telegraph si sente autorizzato ad informa re d'aver appreso in circoli diplomatici bene informati rha si sta progettando un nuo/o incontro Roosevelt-Churchill. Scopo della conferenza sarebbe quello di rivedere la politica alleata nei riguardi dei paesi « liberati », dopo 1 re centi avvenimenti. Frattanto si apprende che ■Stettinius ha rifiutato di commentare la dichiarazione fatta da Eden alila Camera dei Comuni. Da Berlino ai ha, infine, che un portavoce della Wilhelmstrasse ha dichiarato stamane che, a suo modo di vedere, il « primo tempo del combattimento tra Eden e Stettinius è stato vinto dal Segretario del Dipartimento di Stato americano ». Il Ministro Eden non aveva informato gli StatJ Uniti della decisione britannica nei confronti di Sforza e Stettinius, che non era alieno dalla pubblicità come il suo predecessore, ha colto al balzo l'occasione per far comprendere al Ministro degli Esterl britannico di non essere accomodante come Cordell Hull ». Il portavoce germanico ha dichiarato, poi, di non credere che l'affare possa svilupparsi In uno scandalo politico di grande portata. E' probabile che tanto il Governo d' Washington (juanto quello di Londra cerchino ora di attenuare la portata dell'incidente. Tuttavia è notevole il fatto che la stampa americana mantenga sempre un tono aggressivo nel confronti degli inglesi, mentre i giornali britannici, ad esempio il Manchester Guardian, il Times e la Yorkshire Post mostrano che il Ministro britannico delle informazioni ha dato ordine di ricordare agli americani l'appoggio che questi diedero a suo tempo a Darlan ed a Giraud. Frattanto Mosca conserva un assoluto silenzio su tutta la faccenda,
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