Parole a chi so io

Parole a chi so io Parole a chi so io a La macchina sfreccia velocissima per l'autostrada. Il motore canta. Un giogo di .buoi tira l'aratro e la bruna terra si riversa dal solco aperto. Un ponte sforacchiato di bombe. I caselli si susseguono tutti uguali; Sembrano uno solo, sempre lo stesso, che giochi a rimpiattino tra il verde e gli spiazzi degli allargamenti stradali. Cascinali vicini e lontani. Distesa di prati e di fogliame, cangianti dal verde all'ocra, al rossiccio. Un cielo pazzo in cui l'azzurro lotta con cumuli enormi di nuvole che a tratti scoprono sul vasto orizzonte cime già candide di neve. Penso a te, Marchetto, e al nostro ultimo incontro. Tu ribelle ed io fascista repubblicano: ci si guardò negli occhi, inorriditi, e si frenò la mano fratricida. Oltre l'esasperato odio di parte poterono su nei gli anni di adolescenza e di giovinezza trascorsi insieme, più che fratelli, gli anni di guerra vissuti insieme, sotto una stessa tenda. Poche parole, poi ciascuno per il suo destino. Ma la tua frase è rimasta incisa nella mia memoria come nell'acciaio: «Pazzi! Siamo-davvero impazziti in Italia! ». Il motore stride: ha dei battiti irregolari; rallenta la corsa. Alt. L'autista caccia fuori utensili e moccoli e fruga sotto il cofano rialzato; parla con voce sorda al motore; questo risponde con brevi ruggiti, singhiozzi e lunghi silenzi. Ma finiranno per intendersi come altre volte. Infatti si riparte. Il mio compagno di viaggio tenta attaccar discorso ma non gli rispondo che a monosillabi e mi chiede che cosa m'abbia fatto cambiar d'umore. « Scusami, ho sonno. Sai, è la monotonia dell'autostrada: tieni compagnia tu all'autista che non si addormenti anche lui ». Chiudo gli occhi ma non per assopirmi. Voglio continuare il discorso con Marchetto. « Vedi — gli dico — hai ragione Marchetto. Vigliaccheria, venalità, odio, servilismo allo straniero... Il cervello di qualche italiano non è oggi che una girandola di bestiali passioni scatenate. Non si vive che il minuto: il futuro non esiste. Non vale che l'io: la collettività è diventata un concetto assurdo. E questo nome benedetto « Italia » che significato ha? ■ « Italia! » gridiamo noi repubblicani. « Italia! » gridate voi ribelli. E nel nome sacro s o l e o e o a , e o . o s o e , i . i , e , . o e o o, r o- d'Italia ci si uccide fra italiani, si dà una mano allo straniero per distruggere tutto ciò ch'è Italia. Hai ragione, Marchetto. Tutti impazziti! Ma nella tua fo!'ìa di italiano, con quella frase c'è già un barlume di luce. Il velo si va squarciando, e intravvedi errori tuoi e altrui. Credevi d'aver a fianco deicavalieri d'un ideale d'onestà e t'accorgi che profittatori, intriganti, agenti pagati dallo straniero sfruttano il tuo sacrificio. * Credevi di lottare por salvare il salvabile e scopri che i tuoi sabotaggi non fanno che aumentare le miserie della tua Patria. Credevi che tranquillità e benessere tornassero sulla tua terra all'ombra delle bandiere dei Paesi dell'oro e apprendi che saccheggi e rapine costituiscono il tangibile diritto del conquistatore. Ti convincono che occorre liberar l'Italia da affamatori e criminali e constati invece che ne vengono assassinati i migliori uonini per ingegno e purezza di vita, o umili gregari, innocui adolescenti, di nulla consapevoli se non della loro dedizione alla Patria. Ti illudevi di combattere per la libertà dei popoli e ti avvedi che tutte le piccole nazioni vengono miserabilmente barattate per gli interessi di tre sole grandi Potenze. Ti sei messo al bando contro un Governo che, t'han detto, rovinava l'Italia e scopri che l'altro governo, quello tollerato dagli invasori anglosassoni, ti sta svendendo l'Italia e le sue colonie pezzo per pezzo. Ti affitto lembi di Patria per 99 anni, come in Cina. 1 E l'altra umiliazione? Nelle chiese di laggiù si celebrano funzioni di Requiem per i conquistatori caduti nella loro selvaggia guerra di « liberazione », e per i nostri Morti neppure una parola. Quei bastardi non osano ricordare il Loro sacrificio perche possono urtare la suscettibilità dei padroni. E pensare che il nemico stesso, cento volte presentò le armi, sul campo della lotta sfortunata, ai leggendari soldati d'Italia! Oggi ti tortura il pensiero d'aver accettato armi e danaro dallo stesso nemico per la tua opera matricida; ti perseguita il rimorso di un tradimento inutile, il disprezzo di ogni popolo, ed i degollisti francesi te l'han detto chiaro, rimandandoti con le tue bande di qua dalle Alpi, disarmato, ingiuriato, patito, Ma allora, tutto il bello tutto il buono è qui fra noi repubblicani? Sarei il più pazzo degli italiani a pensarlo. Anche fra .\oi ci sono, purtroppo, degli attendisti; ci sono dei traditori inconsapevoli i quali, illusi che la par. «ta sia vinta prima del tempo, impediscono l'cpera di ricostituzione. Ma per questo penso a te, Marchetto. Le minoranze creano gii eventi, ma anche la massa ha il suo peso contro una minoranza di onesti trop po esigua. Se tu e i puri e 1 buoni come te fossero tutti fra noi, ad ingrossar le file, a far muro compatto, questo resto di marciume verrebbe spazzato via e l'Italia riprenderebbe la sua ascesa in purezza. E ancora: tu mi vedi legato in fraternità d'armi ai combattenti tedeschi. Eppure, sovente sento acuta una sfitta in cuore, art pensiero lancinante che essi, stranieri, debbano difendere il nos'iro suolo, per l'assenza degli italiani. Per questo penso a te Mar. chetto, e a tutti i combattenti come te, penso a quanto si potrebbe fare, noi da soli, se si fosse uniti. E pensa, Marchetto, che per tutto questo Iddio ci ha conservato ancora un Capo, un Mussolini. Ritorna fra noi. -Ti sembre. rà un sogno, un orribile incubo la vita vissuta finora. Toma prima che sia troppo tardi per te e per la Patria. L'esistenza di fuggiasco, la neve, la montagna, le delusioni ti induriscono il cuore e possono perderti del tutto. Confessalo: molti dei tuoi compagni, che forse come te partirono con intenti idealistici, si sono già indotti, per necessità e per circostanze alla mala azione. E vanno sempre più in basso: rubano per vizio, uccidono per vanteria senza più l'esatta sensazione di quel che commettono. T'accorgi in quale stortura morale vanno scivolando ? Questo, domani, significherà spaventoso dilagare di criminalità In tutto il Paese. Rifaremo a ritroso il percorso di secoli, fino alla barbarie primitiva. Ritorna fra noi. Ritroverai la rettitudine dei tuoi sentimenti di ragazzo. Avrai una bella caserma, condizioni di vita da uomo, una divisa seria e dignitosa, non grottesca come quelle bardature che hai adottato per il ruolo di ribelle. Troverai compagni d'arme che ti stupiranno per il loro linguaggio e per 1 loro sentimenti. Comprenderai da loro che voglia dire essere veramente « patrioti », veri combattenti, abili arditi e cavallereschi. O ritieni che ogni sacrificio sia ormai inutile e perderemo ugualmente la guerra? No. Gli anglo-sassoni hanno puntato tutto per vincere questa estate, perchè sapevano altri menti dVessere perduti. E non son passati. Ora sarà là volta della Germania che da due anni in silenzio incassa e si prepara. Stupiranno il mondo i tedeschi con la loro ripresa, con le loro armi segrete. E noi, re er li come prima, stupiremo i tedeschi col nostro valore. L'Italia sarà salva, libera, grande «ua. le noi la vogliamo. * Ti attendo ». Cap. Luigi Pisu

Persone citate: Luigi Pisu, Mussolini