La prima riunione degli intellettuali francesi fedeli a Pétain

La prima riunione degli intellettuali francesi fedeli a Pétain LO SPIRITO NON CEDE La prima riunione degli intellettuali francesi fedeli a Pétain De Brinon e Deat affermano la salda volonttà di collaborare Ginevra, 6 novembre. H notiziario della Francia degollista continua a registra, re nuovi disordini e nuove vittime del terrore reazionario. Tra queste ultime va aggiunto l'ex capo della polizia a Vichy, Jean Buflet, che è stato giustiziato a Parigi. Ad Annecy il colonnello Lelong è statò condannato alla pena di morte per aver preso parte alla lotta contro»! ribelli .nell'Alta Savoia. Saranno pure sottoposti a giudizio Doriot, Deat e Jean Luchaire ed il generale Pinsard, il quale ultimo dovrà rispondere del delitto di ii alto tradimento » per avere messo l'influenza Sella sua autorità morale al servizio di una organizzazione avente per iscopo di arruolare sul territorio francese soldati che do vevano combattere contro i sovietici. Le stesse relazioni francobritanniche, che pure dovreb-1 bero attraversare una fase di euforia, vanno facendosi inve. I ce di giorno in giorno sempre i più difficili, specie per l'attua-! le politica dell'Inghilterra nel vicino Oriente e soprattutto in Siria e Libano, che è causa di forti attriti fra i due Paesi. Alla triste situazione in cui è caduta la loro patria, vanno reagendo le for ze francesi che sono trasferite con Pétain in Germania. Durante la prima riunione degli intellettuali francesi re sideriti attualmente in Germania, Fernando De Brinon, Ambasciatore di Francia e presidente della Commissione go vernativa francese, ha riaffermata l'importanza dell'intesa tra la Germania e la Francia. Per terminare l'Ambascia tore di Francia ha sottolineato che i membri delia riunione debbono fiduciosamente va lorizzare tutto ciò che li può riunire ipel bene dei due paesi confinanti. Nella stessa riunione il Ministro francese del Lavoro, Marcel Deat, ha tracciato un quadro deMa situazione degli intellettuali francesi contrari all'attuale regime francese « Le forze spirituali e rivoluzionarie francesi — ha detto il Ministro — sono più forti <ii quel che si pensa. Per rendersene conto è sufficiente leggere la lunga "lista nera." degli scrittori e giornalisti ». Alludendo più oltre al problema del trasferimento del Governo Pétain in Germania, il Ministro Deat ha aggiunto: « Vi sono persone che per provocare disordini pretendono che lì Maresciai'Io sia prigioniero e che il potere legale della Commissione del Governo sia soggetto a garanzia. Se il Maresciallo fosse rimasto in Francia, è ip-roprio allora che sarebe stato tratto prigioniero, tradotto davanti aid un tribunale e si sarebbe tentato di disonorarlo. Peggio ancora: si sarebbe tentato di condannarlo a morte e senza dubbio la. sentenza sarebbe stata eseguita. « Gli intellettuali francesi — ha concluso il Ministro — si sono riuniti perette queste cose siano conosciute e perchè attraverso il fragore deille armi europee venga intesa la voce della speranza della Francia intellettuale che vive e lotta ». [

Persone citate: Deat, Doriot, Fernando De Brinon, Jean Buflet, Jean Luchaire, Lelong, Marcel Deat, Savoia