"A Leyte non vi sono più navi nemiche,,

"A Leyte non vi sono più navi nemiche,, L'ANNUNCIO DI VITTORIA DI RADIO-TOKIO PER LA BATTAGLIA DELLE FILIPPINE "A Leyte non vi sono più navi nemiche,, La terza squadra dell'ammiraglio Halsey abbandona decimata le acque della lotta e si ritira verso occidente - Ecatombe di unità da guerra e di trasporti americani registrata dai comunicati nipponici Tokio, 26 ottobre. La terza grande battaglia del Pacifico che ha visto impegnate per due giorni le squadre navali americana e giapponese in una sarabanda infernale di navi e di aerei, si è conclusa con un grande successo degli eroici marinai ed aviatori del Sol Levante. La flotta di Halsey ha subito una vera e propria disfatta ed è stata costretta a ritirarsi precipitosamente, tanto che nel pomeriggio di oggi la radio di Tokio h:a annunciato che nel qolfo di Leyte, nelle cui acque si è svòlta la gigantesca battaglia, non si trovavano più unità navali avversarie. In precedenza il Gran Quartiere Imperiale nipponico aveva diramato il seguente comunicato: « Nostre unità terrestri operanti nell'isola di Leyte sono impegnate dal 20 ottobre nella lotta contro forze nemiche aventi gli effettivi di circa tre divisioni, sbarcate a sud di Tacloman e di Darag. «Dal 10 ottobre nostre forze aeree hanno ripetutamente attaccato le unità da trasporto nemiche e le forze di scor ta nel golfo di Leyte. «Anche il 25 ottobre la nostra flotta si è portata nelle acque dello stesso golfo ed ha sferrato un attacco contro il nemico. «I risultati bellici complessivi sino ad ora accertati teschisi quelli conseguiti da nostri aeroplani che si sono lanciati volontariamente contro gli obicttivi nemici e sono mancanti) sono i seguenti: portaerei: li affondate, 11 incendiate; Jf arenate; 2 danneggiate; navi da battaglia: 2 gravemente danneggiate; 1 arenata; 2 danneggiate; incrociatori: 2 affondati; 3 gravemente danneggiati; cacciatorpediniere: 1 affondato; 3 danneggiati; grandi unità da sbarco: 17 affondate; 2 gravemente danneggiate e incendiate. «Nostre perdite: 1 nave da battaglia affondata ed un'al- tra danneggiata Inoltre, un certo numero di aeroplani. Uelle si sono volontariamente lanciati sugli obiettivi nemici o non hanno fatto ritorno alle loro basi ». Un ulteriore comunicato del Qnnrticr Generalo dice, poi, che le forze navali ed aeree americane hanno perso nella battaglia delle Filippine, tra i giorni 2r, o 2i; ottobre: fi portaerei, 3 incrociatori e un cacciatorpediniere che sono state tutte affondate. Sono stata, invece, danneggiate in questi due giorni: 6 portaerei, z nari da battaglia o incrociatori e. 2 incrociatori. Infine 26 miri trasporto e 12 mèzzi da sbirro sono stati affondali o danneggiati, « Il grande scontro tra le forze navevlì giapponesi e americane del 2~>-2R ottobre ad oriente delle Filippine — dice i, co»,„nicato - termina, dun Ue, lma schiacciante vit¬ o e d la forili della flotta giapponese. I resti delle forze navali americane si ritirano verso occidente, inseguiti dall'aviazióne giapponese ,>. Da Sydney si apprende, intanto, che il Primo Ministro australiano, Curlin, ha annunciato che la corazzala Australia, nave ammiraglia delle forzi australiane, è stata gravemante danneggiala da un attacco dì „n acreo nipponico alla Filippine. Il comandante è perito. L'è Asahi Shimbun », infine scrive sulla battaglia delle Filippine: « Non v'è strategia l'in pericolosa di quella che subisce rinfìiicnza dclln polifica o dell'ambizione personate. Ogni azione miniare basata su. queste condizioni condu¬ ce irrimediabilmente alla disfatta ed alla catastrofe. Roosevelt in persona, come capo ambizioso di un partito e non come capo militare supremo delle forze a/rinate americane, è il solo responsabile di questi risultati senza precidenti nella storia della Marina. La vittoria giapponese delle Filippine, avvenuta poco dopo la battaglia altrettanto importante nelle acque di Formosa, ha un'importanza talmente decisiva dal punto di vista strategico militale, che la solti questione clic si pone ancora attualmente è quella di sapere per quwnto tempo Roosevelt saia ancora in grado di nascondere al pubblico ameriarno la verità su queste sconfitte catastrofiche conclamando ad alta voce e senza vergogna che gli Stati Uniti hanno riparlato una vittoria-».

Persone citate: Halsey, Roosevelt