Alla sbarra

Alla sbarra La Corrispondenza Repubblicana Alla sbarra La « Corrispondenza Repubblicana » pubblica la nota numero 31 dal titolo « Alla sbarra ». • Dopo aver citato quanto il giorna'.iista americano David Lawrence, nella sua violenta requisitoria contro Roosevelt e Churchill, accusati di aver prolungato la guerra di alcuni anni per la loro formula di resa incondizionata imposta a Casablanca, la nota aice: «Lawrence — continua a nota — ritiene che l'incauta decisione di Casablanca abbia un evi ente carattere di criminal."^ per il prolungamento che ne è derivato della guerra, ma muovendo una simile accusa a Roosevelt e a Churchill, è cerne se rimproverasse a un bamlito, reo di avere trucidato una famiglia a scopo di rapina, d'aver 3asciato l'uscio aperto nello andarsene ». ,( Verrà un tempo — aggiunge la nota — che qualcuno negli Stati Uniti e ^in Gran Bretagna, avrà il coraggio di chiamare pubblicamente sul banco degli accusati Roosevelt e Churchill, non più per aver prolungato la guerra, ma per averla voluta e preparata. <c I documenti rinvenuti negli archivi di alcuni paesi occupati dalle forze germaniche, e resi a suo tempo di pubblica ragione, sono 11 a dimostrare che Roosevelt ha incominciato almeno dal 1937 la sua metodica opera di pre- parazione della guerra, mentre Churchill, a parte la sua velenosa azione politica contro ogni possibilità di accordi continentali, fin dal 1925, in una non dimenticata visione apocalittica della futura guer. ra mondiale, vaticinava una lotta di sterminio, condotta soprattutto contro le popola iioni civili ». La nota osserva poi che l criminali di guerra n. 1 (Roo sevelt) ' e (Churchill i non tralasciano mai di ricordare al mondo che essi sono gli alfieri della giustizia internazionale, una specie di Arcangelo Gabriele bifronte, incaricato da Domineddio di far scendere la sua spada tremenda sulla testa di quelli che essi definiscono i massimi responsabili di questa guerra. Tale concetto di giustizia accorda unicamente agli anglo-sassoni il diritto alla vita, alla potenza ed alla ricchezza; gli altri popoli (così avrebbe disposto la Provviden. za) sarebbero condannati a servire. Se non servono o si ribellano è come se rifiutassero di obbedire e si ribellassero alla stessa volontà divina; e perciò devono essere puniti senza riguardi e pietà ». I nostri nemici vogl'ono un tribunale di uomini che giudi¬ chi senza appello i colpevoli di aver difeso la loro Patria e' 1 loro popoli contro l'invadenza e le rapine anglo-sassoni. « Nessuno — dice la nota — nel campo dell'Asse ha mai detto o pensato finora che Roosevelt e Churchill dovessero essere chiamati un giorno alla sbarra a rispondere della loro attività criminale. Noi abbiamo, purtroppo, della giustizia un'opinione diversa; ma accettiamo, una volta tanto, anche noi, nei rapporti internazionali, la concezione giuridica anglo-sassone. Paghiamo con la stessa moneta i nostri nemici. Anche per noi ci devono essere i criminali di guerra; anche per noi i maggiori responsabili dell'immane catastrofe che insanguina il mondo da oltre cinque anni dovranno rispondere dei loro atti tenebrosi e sanguinari davanti ad un tribunale di uomini. « Per ripagarci — conclude la nota —■ almeno in parte di tutte le sofferenze, miserie e tribolazioni che Churchill e Roosevelt ci hanno inflitto, vogliamo vederli coi nostri propri occhi sul banco degli accusati, nella gabbia degli imputati, ed essere, noi, proprio noi, a pronunciare la sentenza di condanna. Non è escluso che la nostra inguaribile generosità ci lasci andare all'ultimo mumenlo ad accordare loro la seminfermità di mente; e se la cave-'anno, per un certo numero d'anni, con l'internamento in un manicomio criminale ». »

Luoghi citati: Gran Bretagna, Stati Uniti